Italia e Finlandia per il rafforzamento dell’esternalizzazione del controllo sulle migrazioni
Ufficio Policy Focsiv – Le delegazioni di Italia e Finlandia hanno presentato al Consiglio europeo un cosiddetto non-paper sulla strumentalizzazione delle migrazioni che alcuni paesi vicini (Bielorussia e Russia in primis ma non solo) farebbero per destabilizzare i paesi membri dell’Unione Europea. I migranti sono usati come un’arma ibrida.
Ansa ( Italy-Finland say use of migration undermines EU and NATO – TopNews – Ansa.it) scrive che “la migrazione mina l’UE e la NATO, hanno dichiarato l’Italia e la Finlandia in un documento informale presentato ai ministri degli Esteri dell’UE a Lussemburgo lunedì.
“L’uso della migrazione come strumento ibrido di influenza mira all’erosione delle capacità nazionali, della sicurezza, della fiducia e alla distruzione del processo decisionale dei governi interessati, dell’Unione europea e della NATO nel suo complesso”. “Come parte di un approccio europeo comune, l’Italia e la Finlandia desiderano promuovere un’azione dell’UE per combattere il traffico di migranti e la strumentalizzazione della migrazione“. Il documento dice anche che l’agenzia di frontiera dell’UE Frontex dovrebbe lavorare anche nei Paesi terzi.”
Altre misure riguardo l’analisi delle minacce, lo spionaggio, la propaganda, un maggiore coordinamento tra UE e NATO. La cooperazione e il partenariato strategico con i paesi terzi dovrebbe essere rafforzato e il non-paper cita il caso Italia-Tunisia come un caso di successo. Ovviamente un maggiore impegno contro il traffico e il contrabbando delle reti criminali (dimenticando che questi reti sono molte volte colluse con i governi: la Libia Insegna), e misure di ritorno dei migranti più efficaci ed efficienti, applicando lo strumento dei ritorni volontari anche nei paesi di transito. Insomma i migranti devono essere tolti di mezzo altrimenti diventano un’arma nelle mani dei governi anti-UE.
Ciò implica una più forte sovrapposizione della politica migratoria esterna con la politica estera, di sicurezza e di cooperazione allo sviluppo.
In questo modo si continua a riprodurre l’approccio securitario e miope alle migrazioni, vedendole come minaccia e non come fenomeno legato alle disuguaglianze. Le migrazioni sono considerate destabilizzanti, ma lo sono perché i nostri governi sostengono la narrativa della minaccia per motivi di consenso senza investire in una politica importante di accoglienza ed integrazione. Si spingono così ad appoggiare governi autocrati dei paesi terzi, continuando ad esporsi al loro ricatto, dalla Turchia, alla Libia, alla Tunisia. Vi fosse invece una vera politica di cooperazione migratoria e allo sviluppo sostenibile contro le disuguaglianze, le migrazioni verrebbero disinnescate del loro potenziale di arma ibrida. Ma questo non conviene.
L’approccio securitario e sostanzialmente anti-diritti umani e autoritario si realizza dunque sia all’interno dell’Europa che nei paesi terzi. Questa è la vera minaccia alle nostre società e ai principi della democrazia.
Il non-paper italiano e finlandese si può scaricare da pdf (europa.eu)