La Chiesa amazzonica si pronuncia per la tutela dei diritti dei popoli indigeni
Fonte foto: REPAM Perù
“Gli operatori pastorali indigeni, i missionari e i vescovi degli otto vicariati della giungla peruviana denunciano il grave arretramento in termini di tutela ambientale e di riconoscimento dei diritti dei popoli amazzonici rappresentato da una serie di proposte legislative. Il documento è stato redatto e firmato nell’ambito dell'”Incontro dei missionari dell’Amazzonia peruviana”.
Ufficio Policy Focsiv – in linea con l’impegno contro il land grabbing (Pubblicazioni Landgrabbing – FOCSIV) pubblichiamo la dichiarazione di difesa dei popoli indigeni rispetto al tentativo di modifica della legge forestale in chiave regressiva, dal sito del Centro Amazonico de Antropologia y Aplicacion Practica CAAAP e da REPAM Perù Iglesia amazónica se pronuncia por la protección de los derechos de los pueblos indígenas – Centro Amazónico de Antropología y Aplicación Práctica (CAAAP)
Con lo slogan “La difesa della terra non ha altro scopo che la difesa della vita“, gli agenti pastorali indigeni, i missionari e i vescovi degli otto vicariati dell’Amazzonia peruviana si sono espressi per respingere le iniziative legislative che cercano di ridurre gli standard di protezione ambientale per i popoli indigeni isolati e in contatto iniziale (PIACI) e che minacciano i diritti dei popoli amazzonici.
Il documento è stato redatto e approvato nell’ambito dell'”Incontro dei missionari dell’Amazzonia peruviana: alla luce del Sinodo amazzonico”, uno spazio tenutosi dal 23 al 24 gennaio a Lima, che ha ospitato più di 90 partecipanti provenienti dalle giurisdizioni ecclesiali della giungla. Queste voci chiedono che sia garantita la partecipazione dei popoli indigeni e delle loro organizzazioni rappresentative nei processi di creazione di politiche e leggi che li riguardano direttamente o indirettamente.
Nella dichiarazione, i vicariati dell’Amazzonia sottolineano anche che il progetto di legge 3912/2022, che mira a modificare la legge forestale e sulla fauna selvatica, riduce gli standard di protezione ambientale. Questa iniziativa propone che i governi regionali abbiano maggiori poteri sugli ecosistemi forestali. “Esortiamo il Congresso a svolgere un processo di consultazione preventiva, tenendo presente che l’attuale Legge sulle foreste e la fauna selvatica e i suoi regolamenti ne prevedevano uno all’epoca”, si legge nel documento.
I firmatari hanno anche sostenuto la dichiarazione rilasciata dai vescovi dell’Amazzonia il 3 gennaio, rifiutando la modifica della legge PIACI attraverso il disegno di legge n. 3518/2022-CR. “Riaffermiamo la necessità di riconoscere l’esistenza dei PIACI in Perù e di promuovere la difesa globale dei loro diritti, poiché è obbligo degli Stati attuare misure che contribuiscano a rafforzare la loro protezione globale”.
Infine, i partecipanti all’incontro hanno chiesto di intraprendere azioni per superare il grave contesto sociale che stiamo vivendo. “Lo Stato deve promuovere il dialogo sociale, il rispetto tra gli uomini e le donne peruviane e adottare misure preventive per evitare la violenza, al fine di costruire un Paese in cui il bene comune e la vita abbiano la precedenza sugli interessi individuali”.