La migrazione nell’Agenda 2030: una grande sfida per la Grecia
Nonostante siano passati oltre 10 anni dalla grande crisi finanziaria, economica e sociale, la Grecia continua a vivere molte difficoltà nel miglioramento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, soprattutto per quanto riguarda l’integrazione dei migranti e le pari opportunità. Questi sono alcuni dei risultati dell’analisi realizzata nel rapporto “The challenges of the 2030 Agenda. Μigration as a basic element of sustainable development” (“Le sfide dell’Agenda 2030. La migrazione come elemento fondamentale per uno sviluppo sostenibile”).
Il rapporto è stato realizzato da ActionAid Hellas, partner del progetto “Faces of Migration” (FoM): Volti delle Migrazioni – FOCSIV. Il suo obbiettivo è quello di mettere in luce il legame tra sviluppo sostenibile e migrazione, analizzando le azioni intraprese dalla Grecia per il raggiungimento dei Sustainable Devevelopment Goals (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (UN).
Nella prima parte, il report traccia una panoramica della situazione del paese in seguito all’arrivo di migranti e rifugiati negli ultimi anni, in un contesto ancora segnato dalla grave crisi finanziaria e dalla recessione economica iniziata nel 2008. Con l’adozione, nel 2015, dell’Agenda SDGs 2030 attraverso la risoluzione dell’Assemblea Generale UN 70/1, la Grecia si è impegnata a perseguire lo slogan lanciato dalle UN “no one should be left behind” (“nessuno dovrebbe essere lasciato indietro”). Eppure a distanza di 5 anni, come emerge da quanto riporta ActionAid Hellas (Dicembre 2020), la Grecia sembra avere ancora molta strada da fare in questa direzione.
Sul tema migrazione, con l’arrivo significativo di rifugiati e persone migranti nel 2015, è emerso l’urgente bisogno di un piano di integrazione per far fronte alle conseguenze di anni di assenza di politiche per la coesione sociale, così come di interventi politici e legislativi frammentari. Dal 2015, sono state realizzate importanti iniziative legislative in questa direzione (come l’istituzione del Ministero della Politica di Immigrazione nel 2016; la Legge sulla Migrazione 4375/2016, e la revisione della Legge di Naturalizzazione 4332/2015), tuttavia non ancora sufficienti, in linea con i target SDGs 10.2 e 10.3, per promuovere inclusione sociale, economica e politica di tutti/e, garantire eque opportunità e ridurre le disuguaglianze attraverso l’eliminazione di leggi, politiche e pratiche discriminatorie.