La nuova corsa alla terra
Ufficio Policy Focsiv- Da questo lunedì cominciamo a pubblicare capitolo per capitolo l’ultimo rapporto Padroni della Terra sul fenomeno del “land-grabbing” o “accaparramento di terre” a danno dei popoli indigeni e delle comunità contadine. Iniziamo con la prefazione della presidente Focsiv Ivana Borsotto e con l’introduzione e sintesi del rapporto di Andrea Stocchiero dal titolo “La nuova corsa alla terra”.
Siamo arrivati alla sesta edizione del rapporto Padroni della Terra. E, come oramai tradizione, continuiamo a monitorare l’accaparramento delle terre a danno dei popoli indigeni e dei contadini. I nuovi dati da Land Matrix ci aggiornano di un fenomeno che non accenna a ridursi, ma anzi si rafforza a causa di nuove tendenze geopolitiche ed economiche internazionali.
Il racconto di un anno di land grabbing e di alcuni casi di accaparramento in Paesi del Sud del mondo, dal Perù al Myanmar, passando per diversi Paesi africani, ci mostra il continuo conflitto tra grandi interessi economici e politici e il diritto alla terra di chi vi abita e la custodisce.
In particolare, la convergenza tra le conseguenze della guerra in Ucraina, con l’uso del cibo come arma impropria, e la transizione ecologica con la nuova corsa alle materie prime critiche, sta provocando una accelerazione della competizione tra blocchi geopolitici per il controllo e lo sfruttamento della terra. D’altra parte, l’accaparramento è un fenomeno strutturale della crescita economica sia dell’economia capitalista che di quella pianificata, e ora può anche esserlo, paradossalmente, di quella verde e presuntamente circolare. Un fenomeno che contribuisce alla drammatica riduzione della biodiversità.
Numerosi scienziati infatti denunciano come si stia assistendo ad una “sesta estinzione di massa” di specie animali e vegetali, dovuta anche al cambiamento climatico. Una estinzione a cui cercano di far fronte le Nazioni Unite con nuovi impegni per la preservazione della biodiversità, così come per arrestare il riscaldamento climatico. Ma i progressi sono lenti e soprattutto l’attuazione da parte degli Stati-nazione è largamente insufficiente.
L’impegno politico coinvolge anche l’Unione Europea che sta negoziando la nuova direttiva per regolare il comportamento delle imprese in modo da salvaguardare i diritti umani, tra cui il diritto alla terra, e l’ambiente. Le organizzazioni della società civile italiana, con la Campagna Impresa2030, a cui partecipa la Focsiv, sono attivamente impegnate nel sostenere un negoziato che riconosca i diritti delle comunità a decidere della propria vita, difendendosi dai grandi interessi privati.
Non ultimo è l’impegno concreto, sul campo, delle nostre Organizzazioni della società civile che cooperano con le comunità locali per difendere il diritto alla terra e migliorare le condizioni di vita anche con l’agroecologia. Come si testimonia nell’ultimo capitolo del rapporto.
Certo è che questo impegno volontario e solidale deve essere maggiormente valorizzato e sostenuto dalla politica estera e di cooperazione internazionale dell’Italia. Questo impegno dovrebbe rappresentare l’asse centrale di una nuova cooperazione per la fratellanza umana e l’ecologia integrale. Una cooperazione da rilanciare raggiungendo lo 0,70% del reddito nazionale lordo per l’aiuto pubblico allo sviluppo, come si è impegnato a fare lo Stato italiano, già cinquant’anni fa e, ancora recentemente, firmando l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: questo chiede la Campagna 070. https://campagna070.it/
Scarica qui la prefazione e l’introduzione e sintesi del rapporto.