LA SALUTE PER TUTTI NON È UNA MERCE, È UN DIRITTO INALIENABILE ALLA VITA

Comunicato stampa Roma, 21 maggio 2021
LA SALUTE PER TUTTI NON È UNA MERCE, È UN DIRITTO INALIENABILE ALLA VITA.
“La salute non è una merce.” È lo slogan del manifesto posto sulla sede dove oggi a Roma si terrà il Global Health Summit, al cui tavoli siederanno i responsabili delle organizzazioni internazionali e regionali oltre ai rappresentanti degli organismi sanitari mondiali.
“A quella frase potremmo aggiungere la salute non è una casualità o un bisogno fortuito. La salute, per tutti gli uomini e le donne di questo Pianeta, è un diritto inalienabile alla vita. L’anno che tutti abbiamo affrontato, nel combattere un piccolo virus, non è ancora dietro le nostre spalle. La pandemia ha messo in evidenza le fragilità e le contraddizioni nella capacità di prevenire e di rispondere in maniera adeguata alle emergenze sanitarie. Come si legge nel report finale per il Summit, firmato dal panel di 26 esperti italiani ed internazionali, <La comunità globale ha collettivamente fallito nel prendere sul serio la ben nota minaccia delle epidemie.> – ha dichiarato Ivana Borsotto, presidente FOCSIV – Ciò che è ancora più evidente è che l’accesso alla salute non può essere valutato economicamente, ma deve essere un bene collettivo, universale. Dagli stralci dal report si evince che se la copertura vaccinale a livello globale sarà ancora insufficiente, come ora, non si potranno contrastare l’emergere di nuove varianti virali e ancora peggio ulteriori ondate epidemiche probabili, in particolare in Paesi dove il programma di vaccinazione è ancora scarso o se non nullo. Condividiamo le conclusioni degli esperti secondo cui “La pandemia non finirà da nessuna parte, finché non sarà finita ovunque” e nella loro richiedere un mondo più sano, sicuro ed equo. Come FOCSIV, Federazione di 87 ONG, lo facciamo con progetti e programmi di cooperazione allo sviluppo in oltre 80 paesi del mondo da quasi 50 anni. La liberalizzazione della proprietà intellettuale dei vaccini è solo un passo verso questa visione della salute come bene comune globale, è necessario avere uno sguardo integrato sulla salute umana come parte dell’ambiente che ci circonda, bisogna uscire dalla logica dello sfruttamento, del consumo senza limiti e dello scarto. Il mondo deve avere il coraggio, per affrontare le crisi future, di acquisire quello spirito di solidarietà universale che ci consenta di superare le ingiustizie come quella verificatasi nell’attuale campagna vaccinale anti-Covid: dove ai Paesi più ricchi ha permesso di ricevere più dell’87% dei vaccini mentre a quelli più poveri solo lo 0,2%. Come ha più volte ricordato Papa Francesco <Siamo tutti sulla stessa barca. Nessuno si salva da solo.>”
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