LA SOCIETA’ CIVILE INSIEME PER AFFRONTARE LA PANDEMIA GLOBALE DEL COVID -19
Dichiarazione congiunta della società civile globale
FOCSIV, insieme a Gcap Italia e a più di 300 organizzazioni della società civile di tutti il mondo, ha firmato una Dichiarazione per chiedere che la risposta al Covid- 19 venga elaborata insieme alla società civile ed abbia al centro le diseguaglianze, i diritti civili, i diritti delle donne, la giustizia di genere, la giustizia climatica ed ambientale, in linea con gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile del Millennio. Per una ricostruzione giusta, e migliore, del mondo che ci lasciamo alle spalle.
FOCSIV conferma ancora una volta il proprio impegno per la costruzione di un’Europa ed un mondo che siano giusti e sostenibili, e lo fa anche attraverso iniziative quali il progetto Make Europe sustainable for All , insieme ad ENGIM.
Ecco il testo della dichiarazione
Venerdì 15 Maggio 2020
Il mondo sta affrontando una crisi senza precedenti. La pandemia da Covid-19 sta mettendo a dura prova la nostra capacità di resilienza, con forti impatti sul più ampio tessuto sociale, economico e ambientale.
La pandemia colpisce specialmente le persone più anziane, le persone con disabilità, e quelle con patologie mediche pregresse, evidenziando l’importanza di un approccio integrato per avere dei sistemi sanitari in grado di rispondere alle esigenza di tutte le fasce di età. Si tratta di un’emergenza sanitaria impellente che evidenzia con chiarezza i punti deboli e le ineguaglianze soggiacenti le nostre società e il bisogno urgente di costruire dei sistemi sanitari più efficaci, garantire il diritto alla salute universale e un’adeguata protezione sociale per tutti, come stabilito dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Siamo convinti che le organizzazioni della società civile e di volontariato abbiano un ruolo chiave da svolgere per sostenere le azioni portata aventi dalle comunità e garantire che tutti coloro che sono spesso emarginati non vengano lasciati indietro in questo momento difficile. Molti volontari sono già scesi in campo, in molti paesi, per fare in modo che cibo, forniture mediche e generi di prima necessità possano giungere alle popolazioni più colpite.
Individueremo delle risposte a livello di comunità in vari paesi e condivideremo le storie di coloro che sono impegnati in prima linea in questa risposta all’emergenza per poter condividere gli insegnamenti tratti da quest’esperienza ed essere fonte di ispirazione reciproca, ma al contempo ci aspettiamo che i leader mondiali seguano le seguenti disposizioni chiave per costruire un futuro più giusto:
Diseguaglianze
La risposta globale alla pandemia non deve lasciare indietro nessuno. Ci appelliamo alle Nazioni Unite e ai governi del G20 affinché seguano un processo multilaterale per garantire la disponibilità di fondi sufficienti da erogare tramite l’Organizzazione Mondiale della sanità e i governi nazionali per assicurare un sostegno e un’assistenza sanitaria e sociale universale e gratuita a tutte le persone direttamente colpite, ovunque nel mondo. Tutto ciò deve essere attuato su base egualitaria, senza alcuna distinzione in termini di status giuridico, genere, disabilità o identità, senza il timore di deportazioni o detenzioni, criminalizzazione, sfruttamento o abuso e il processo deve essere trasparente, inclusivo, equo e responsabile.
Chiediamo la cancellazione immediata del debito, dei meccanismi per eliminare oneri finanziari e incentivi agli investimenti su larga scala per finanziare servizi di assistenza sociale e sanità pubblica in ogni parte del mondo e per garantire che l’assistenza sanitaria sia universale e gratuita per tutti. Chiediamo politiche finanziarie coraggiose, anche da parte delle banche centrali, per fornire risorse e liquidità ai governi in modo coordinato, per finanziare le loro risposte alla crisi nella sua dimensione economica e sociale.
Chiediamo anche alle Nazioni Unite e ai governi di individuare urgentemente delle misure a sostegno di chi versa in situazioni economiche particolarmente fragili, creando un fondo globale per la ripresa e offendo prestazioni di protezione sociale universali e reti di sicurezza in tutti i paesi, provvedendo altresì alla creazione e sostegno di piattaforme di protezione sociale.
Diritti civili
Temiamo che i poteri eccezionali che si sono resi necessari in questa situazione di emergenza possano essere usati in modo indiscriminato per limitare le libertà fondamentali delle persone, ridurre le possibilità di dibattito pubblico e sollevare le istituzioni sociali e sanitarie dall’ obbligo di cura per i cittadini che si trovino in situazioni di vulnerabilità dovute alla età o a disabilità. Alcuni governi stano deliberatamente prendendo di mira chi diffonde o condivide informazioni sulle inadeguatezze delle risposte date alla diffusione del Covid-19 e i difensori dei diritti umani. L’utilizzo di poteri di sorveglianza più ampi per restringere le libertà civili è una priorità che deve essere affrontata e contrastata.
Ogni individuo ha diritto alla salute e alla non discriminazione per tutto i corso della propria vita. In tempi di crisi, alcune scelte difficili possono rivelarsi necessarie su chi debba ricevere cure mediche. Ricordiamo ai governi che le decisioni in merito ai trattamenti medici da somministrare alle persone devono essere basate sui bisogni medici, prove scientifiche e principi etici, come equità e proporzionalità.
Ricordiamo a tutti i governi che qualsiasi restrizione al diritto di libera circolazione o riunione dovrebbe rispettare gli impegni presi in favore dei diritti umani e gli standard internazionali. Le misure restrittive dovrebbero essere temporanee, sottoposte a revisione, necessarie e proporzionate al rischio valutato e mirate ad assicurare la salute pubblica nel rispetto delle libertà fondamentali. Sosteniamo l’appello delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco globale durante la pandemia; chiediamo ai governi di allentare le sanzioni per permettere agli aiuti umanitari di raggiungere le popolazioni vulnerabili nei paesi sottoposti a sanzioni; e di reindirizzare le spese militari a favore della protezione sociale.
Chiediamo anche alle Nazioni Unite di salvaguardare la libertà di espressione di coloro che cercano di mettere in luce le sfide specifiche affrontate dalle persone di qualsiasi background colpite dal Covid-19.
Diritti delle donne e giustizia di genere
Le donne svolgono un ruolo essenziale nella risposta al Covid-19. Rappresentano il 70% del personale sanitario a livello mondiale, e trovandosi in prima linea nella lotta contro questa emergenza sanitaria, devono essere protette e sostenute in maniera adeguata, appropriata e corretta per fronteggiare i molteplici impatti di questa emergenza. Pertanto chiediamo a tutti i governi di assicurare che le lavoratrici del settore sociale e sanitario siano adeguatamente formate, equipaggiate e vengano garantite condizioni di lavoro sicure e dignitose; e chiediamo retribuzioni adeguate e che queste lavoratrici siano dotate delle risorse necessarie, compresa la parità di retribuzione per lavori di pari valore, colmando così il divario salariale tra uomini e donne che nel settore sanitario raggiunge il 28%.
I governi devono anche riconoscere e affrontare il tema di come i tradizionali ruoli di genere influenzano il modo in cui la popolazione di qualsiasi genere ed età vive la crisi da Covid-19, ricordando che, come nelle precedenti epidemie, le donne sono per tradizione quelle che si prendono cura dei familiari malati e per questo sono più esposte al rischio di contagio.
Le precedenti emergenze sanitarie hanno spesso causato interruzioni dei servizi sanitari tradizionali come l’accesso a prodotti e servizi per la salute sessuale e riproduttiva, accesso ai programmi di vaccinazione, e alla fornitura di materiale di qualità – questa interruzione dei servizi erogati ha provocato gravi conseguenze per milioni persone. Chiediamo ai governi di salvaguardare l’erogazione dei servizi sanitari essenziali attraverso dei sistemi di cure primarie efficienti e sistemi sanitari universali che comprendano anche servizi per la salute sessuale e riproduttiva.
Si sono già registrati aumenti significativi nei tassi di violenza di genere (che colpiscono sproporzionatamente donne e ragazze), compresa la violenza domestica durante la quarantena, molestie di tipo sessuale e razziale in luoghi pubblici o sul posto di lavoro, strategie negative e violenza di stato, mentre le risorse per il sostegno alle donne sono spesso reindirizzate verso misure di risposta alla crisi, mettendo così a repentaglio la vita di donne e bambini. Chiediamo ai governi di dare urgentemente priorità alla parità di genere e aumentare i fondi per prevenire e rispondere alla violenza di genere. Occorre seguire un duplice approccio: 1) finanziamento delle organizzazioni che si occupano di violenza di genere perché possano portare avanti iniziative di prevenzione, centri di accoglienza, numeri di emergenza, supporto legale e psicosociale; 2) seguire un approccio multisettoriale integrando la lotta contro violenza di genere alle risposte al Covid-19.
Suggeriamo che tutti i fondi per la risposta al Covid-19, compresi i fondi Covid delle Nazioni Unite, riservino una particolare attenzione alle questioni di genere e includano indicatori di genere in modo da poter seguire e controllare le attività e il loro impatto sul percorso verso l’uguaglianza di genere. Sottolineiamo che i governi devono sostenere gli impegni per la salute e i diritti delle donne e delle ragazze e non lasciare che questa crisi aumenti le diseguaglianze o permetta dei passi indietro rispetto alle conquiste ottenute, applicando degli indicatori di genere a tutti i finanziamenti.
Giustizia climatica e ambientale
I contatti più ravvicinati tra essere umani e animali selvatici causati dalla perdita di habitat naturali, gli spostamenti e i movimenti di persone e animali dovuti al cambiamento climatico, e alcune pratiche come i mercati di animali selvatici o il commercio illegale aiutano l’insorgenza e la diffusione delle pandemie.
Il Covid-19 è apparso in un contesto in cui la natura era stata messa sotto pressione e gli animali erano maltrattati. Alcuni sostengono che il virus rappresenta ‘un campanello d’allarme che la natura ha lanciato all’umanità’. Non solo il modo in cui sono trattati gli animali, ma anche le crescenti deforestazioni stanno mettendo l’umanità a contatto sempre più stretto con il mondo naturale; e la biodiversità è costantemente sotto attacco. Lavoreremo insieme ai partner della società civile per condividere approcci che possano rispettare la natura e proteggere la biodiversità come elemento della ripresa dalla pandemia Covid-19.
Chiediamo alle Nazioni Unite di rivedere urgentemente e andare nella direzione di un divieto del commercio di animali selvatici vivi e chiediamo ai governi di fermare le deforestazioni.
Tutte le misure che verranno messe in campo dovranno fare in modo che l’economia del futuro sia sostenibile ed equa, spostando gli aiuti dalle industrie dei combustibili fossili e creando milioni di impieghi sostenibili. I governi stanno introducendo incentivi economici e fiscali considerevoli, pacchetti di misure di salvataggio con alcuni paesi che stanno già preparando la fase 2 della risposta alla pandemia. Come già affermato dal segretario generale delle Nazioni Unite e da altri, dobbiamo lavorare per una ‘ripresa migliore’ in un momento in cui esiste un rischio elevato che tutto torni come prima con le stesse infrastrutture e alte emissioni di CO2. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile forniscono una roadmap per il futuro così come lo vorremmo, e questa pandemia ci ha insegnato che politiche coerenti e un’attenzione al principio di Non lasciare indietro nessuno sono presupposti fondamentali.
I governi sono giustamente impegnati a dare risposte immediate all’emergenza, ma mentre sviluppano i loro incentivi per la ripresa e i loro piani di aiuti devono assicurarsi di includere impegni e misure che permettano a ogni paese di rispettare gli obblighi previsti dall’Accordo di Parigi, che stabiliscono che le emissioni di gas a effetto serra non risalgano più ma che anzi continuino a diminuire anno dopo anno, e di seguire con fermezza il percorso verso una situazione di zero emissioni, con il riscaldamento globale che deve limitare l’aumento massimo a 1,5 C al di sopra dei livelli pre industriali.
Ricostruire meglio
Dobbiamo essere pronti e impegnati in una ricostruzione migliore, guidati dai principi e dagli impegni indicati negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile di universalità, collaborazione, diritti umani, interconnessione e “non lasciar nessuno indietro”. Le politiche sull’intero arco della vita basate sui principi internazionale dei diritti umani e di coesione intergenerazionale sono necessarie per garantire sicurezza di reddito, la migliore salute possibile, alloggi dignitosi, sicurezza e godimento dei diritti per persone di tutte le età.
Abbiamo bisogno di stimoli economici importanti che stabiliscano un nuovo contratto sociale tra cittadini, governi e mercato, che riducano radicalmente l’ ineguaglianza, le diseguaglianze di genere e pongano le basi per un’economia giusta, equa e sostenibile, che funzioni per tutti lungo tutto il corso della vita.
Riassumiamo le nostre richieste nei 12 punti seguenti:
alle Nazioni Unite chiediamo di:
- Coinvolgere i gruppi locali nella risposta immediata e nel finanziamento della ripresa, includendo un ‘indicatore di genere‘ per le donne, le persone emarginate, le organizzazioni locali e le imprese sociali per garantire che nessuno sia lasciato indietro
- salvaguardare la libertà di espressione e sostenere approcci innovativi per la libertà di assemblea digitale per garantire che tutte le voci siano ascoltate
- promuovere il cessate il fuoco globale e sostenere i governi nel trasferire le spese militari verso la protezione sociale.
- chiedere un bando del commercio di animali vivi e fermare la deforestazione
Nella fase di ‘risposta’ a breve termine chiediamo ai governi degli stati membri e enti donatori di:
- salvaguardare i lavoratori del settore sanitario e sociale che si trovano in prima linea in questa emergenza, garantendo loro condizioni di lavoro sicure e dignitose e risorse adeguate
- Coinvolgere le organizzazioni della società civile nell’elaborazione delle politiche e nelle risposte operative al Covid-19
- sostenere impegni politici e finanziari basati sui diritti umani, in particolare diritti delle persone anziane, persone con disabilità e donne, ragazze e persone con diverse identità di genere.
- porre chiare condizioni sociali e ambientali a tutti gli aiuti finanziari di emergenza alle imprese, come per esempio un trattamento equo dei lavoratori e il taglio di emissioni di CO2
Nella fase di ‘ripresa’ a medio termine, chiediamo ai governi degli stati membri e enti donatori di:
- Guidare un cambio di rotta epocale verso un’assistenza sanitaria universale, pagamenti previdenziali e protezione sociale che includano servizi essenziali come programma di vaccinazione, prodotti e cure per la salute sessuale e riproduttiva per tutti.
- cancellare i debiti nazionali per assicurare risorse sufficienti ai governi per garantire una ripresa equa
- adottare politiche fiscali più giuste per coloro che detengono la maggior parte delle risorse nella nostra società, insieme a misure per contrastare i flussi finanziari illeciti per pagare queste protezioni
- creare incentivi per una rivoluzione industriale verde e femminista per permettere un rapido incremento di posti di lavoro sostenibili.
Firma anche tu la petizione
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#MakeEuropeSustainable4All