L’Africa tra geopolitica e cooperazione
Fonte immagine: The Future of the Africa-Europe partnership: FES EU-Office Brussels
Ufficio Policy Focsiv – Grazie alla Conferenza “Crisi geopolitiche, multilateralismo, aiuto allo sviluppo: quali scenari futuri?”, organizzata da ASviS con il progetto Generazione Cooperazione finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, e la Campagna070, possiamo qui riportare l’intervento di Florence Syevuo, Direttrice esecutiva del Forum SDGs Kenya; unica voce del Sud che ha portato le considerazioni della società civile africana rispetto alle sfide geopolitiche e al ruolo che la cooperazione allo sviluppo dovrebbe avere.
Prima parte dell’intervento
La situazione attuale dell’Africa in materia di sviluppo sostenibile
La crescita nell’Africa subsahariana rimane lenta, trascinata dall’incertezza dell’economia globale, dalla scarsa performance delle maggiori economie del continente, dall’inflazione elevata e da una forte decelerazione della crescita degli investimenti (vedi Banca Mondiale, African Pulse Report – 5 aprile 2023). Secondo il Rapporto sullo Sviluppo Sostenibile 2021 delle Nazioni Unite, i progressi dell’Africa in materia di obiettivi dello sviluppo sostenibile (SDGs) registrano risultati contrastanti: pochi obiettivi sono in linea con la tabella di marcia, alcuni registrano miglioramenti moderati, un buon numero non progredisce abbastanza velocemente, mentre alcuni si trovano ad affrontare sfide importanti.
L’iniziativa dell’ Unione Africa (UA) Silencing the Guns, che ha funzionato per alcuni anni, ha dato i suoi frutti e molti Paesi africani stanno risolvendo le loro sfide internamente e con l’aiuto dei vicini. Ma le sfide dell’Africa rimangono in gran parte guidate dall’esterno, con la geopolitica dell’Europa, degli Stati Uniti e della Russia che contribuiscono a gran parte dell’instabilità che vediamo, mentre i Paesi dell’Africa centrale devono ancora affrontare sfide legate agli interessi sulle risorse da parte di alcuni Paesi europei, e li conosciamo.
La questione ucraina continua a dimostrare che l’Africa paga un prezzo pesante per sfide che non hanno nulla a che fare con lei, che non ha creato e che poi è costretta ad affrontare. In questo momento stiamo affrontando sfide importanti a causa dell’aumento del prezzo del cibo e del carburante… e siamo appena usciti dal covid e dalle sfide ad esso collegate.
Quindi l’Africa si trova costantemente ad affrontare due problemi:
– quando abbiamo i nostri conflitti, ne paghiamo il prezzo, e quando altri Paesi hanno dei conflitti, ne paghiamo ancora il prezzo.
– Questo dimostra che l’interconnessione del mondo è un’arma a doppio taglio e quindi non abbiamo altra scelta se non quella di risolvere attivamente tutti i conflitti, anche se lontani.
L’Unione Europea (UE) e il Nord del mondo si stanno rendendo conto che le questioni legate ai conflitti sono molto più ampie della semplice sfida alla Cina e alla Russia. Il rifiuto della Turchia di far entrare la Svezia nella NATO dimostra che i problemi non riguardano solo le preoccupazioni esterne verso i Paesi aggressivi, come l’UE nei confronti della Russia e della Cina, ma anche le loro dinamiche interne.
L’invito al Festival sullo sviluppo sostenibile giunge al momento giusto per tre motivi.
1. In primo luogo, il Partenariato globale per una cooperazione allo sviluppo efficacie è in fase di revisione e deve essere rinnovato, il primo da Busan nel 2011, quando ha sostituito l’Agenda per l’efficacia degli aiuti umanitari, nota anche come Agenda di Accra.
(Le proposte possono essere consultate nel documento finale sui risultati in effectivecooperation.org)
2. Anche l’UE ha appena avviato un processo per utilizzare un UNICO quadro di riferimento per lo sviluppo con l’Africa. Facciamo riferimento al nuovo strumento di cooperazione internazionale “NDICI – Europa globale” (2021-2027) (The new ‘NDICI – Global Europe’ (2021-2027) | EEAS (europa.eu)). Questo nuovo quadro o politica mira a garantire che il 70% del sostegno dell’UE alla cooperazione allo sviluppo sia finalizzato a rafforzare quello che l’UE chiama “Policy first” e “value driven approach”.
3. Negli ultimi anni l’UE ha cercato di adottare un approccio unitario allo sviluppo e all’impegno con l’Africa in quello che è noto come Team Europe. Consapevole che il Vertice del Futuro delle Nazioni Unite che si terrà nel 2024 è in preparazione per ciò che verrà dopo l’Agenda 2030.
Questo è il quadro nel quale occorre discutere del ruolo della cooperazione allo sviluppo in Africa (prossimamente news di continuazione della seconda parte dell’intervento di Florence Syevuo).