L’Amazzonia chiama il mondo a cambiare: ora o mai più!
Fonte immagine: index – OTCA
Per un approfondimento sulla questione della demarcazione nei territori indigeni dell’Amazzonia (Il genocidio di Bolsonaro sulle popolazioni indigene – Focsiv ), pubblichiamo il report di Servindi, ong per la difesa dei diritti dei popoli indigeni del sud america, sul Summit dei Presidenti dell’Amazzonia.
Servindi, 11 agosto 2023 – I popoli della terra per l’Amazzonia che hanno partecipato al Summit dei Presidenti dell’Amazzonia tenutosi a Belém, in Brasile, hanno firmato una dichiarazione in cui esaminano i risultati ottenuti.
Evidenziano il forte consenso degli ultimi mesi che è riuscito ad aprire il Vertice dei Presidenti all’ascolto e alla partecipazione della società civile e che ha portato alla convocazione dei Dialoghi sull’Amazzonia.
A questi dialoghi hanno partecipato quasi 30.000 persone, per lo più legate a organizzazioni indigene, sociali e movimenti popolari.
Allo stesso modo, circa cinque milioni di persone, hanno marciato per le strade di Belém, chiedendo che in Amazzonia nulla fosse deciso senza la popolazione.
Un altro risultato importante è stato che la voce di sei rappresentanti delle sessioni plenarie dei Dialoghi sull’Amazzonia ha raggiunto i presidenti riuniti al Vertice.
Altri rappresentanti della Marcia dei Popoli sono stati ricevuti dai ministri del governo del Brasile e dal Direttore Esecutivo di ACTO, presentando la Dichiarazione dei Popoli della Terra per l’Amazzonia.
Allo stesso modo, la Dichiarazione presidenziale dell’8 agosto, risultato del vertice dei presidenti dell’Amazzonia, è stata valutata collettivamente.
È stata sottolineata l’importanza del rilancio dell’Organizzazione del Trattato di cooperazione amazzonica (ACTO) e della decisione di accogliere i frutti dei dialoghi amazzonici, sebbene si osservino carenze in alcuni dei relatori.
La Dichiarazione presidenziale riconosce che soluzioni efficaci per l’Amazzonia si verificheranno solo attraverso la piena ed effettiva partecipazione delle sue popolazioni, con particolare attenzione alle popolazioni indigene e alle donne.
Un altro risultato è che la proposta di ACTO sociale viene ascoltata e si prevede che avanzi nella sua attuazione.
Limitazioni
Mentre l’accordo rappresenta un passo importante, la Dichiarazione presidenziale non ha evidenziato la necessità della partecipazione di altri segmenti amazzonici, come i popoli afro-discendenti, le comunità contadine e altri.
L’urgenza che il documento stesso riconosce nominalmente all’inizio non ha portato a decisioni concrete e solide nelle emergenze più gravi da affrontare! indica la valutazione.
Non esiste un obiettivo comune per combattere la deforestazione – rimangono solo impegni nazionali – e non ci sono scadenze per un’azione concreta sulla crisi climatica.
Per quanto riguarda il petrolio e l’estrazione mineraria, si parla solo di “avviare un dialogo sulla loro sostenibilità”, molto al di sotto delle lamentele e delle richieste presentate dalla gente.
Tantomeno si tengono conto dei conflitti per la terra, della criminalizzazione e della morte dei leader che difendono i loro territori e dell’urgenza della riforma agraria popolare.
Sfide
I popoli della Terra dell’Amazzonia, i movimenti e le organizzazioni popolari e i collettivi affermano che non si arrendono e continueranno a fare pressione sui governi: non c’è tempo da perdere!
Chiedono l’unità delle iniziative che, da Belém a Belém, ci portino alla COP30, affinché sia la COP di un’efficace svolta socio-ambientale. “Cambiamo la storia dell’Amazzonia e il clima! Ora o mai più!”
C’è già una piattaforma per l’incontro e il consenso, e alcune tappe decisive in questo itinerario come il referendum in Ecuador per il Sì allo Yasuní del 20 agosto.
Anche l’avvio del processo COP30 in Brasile in parallelo con la COP28 di Dubai e il XI Forum sociale Pan amazzonico (FOSPA) in Bolivia nel 2024.
Il documento si conclude con un appello a tutte le persone, popoli e movimenti appassionati di vita e disposti ad immergersi, con tutte le loro forze, saggezza e competenze, insieme alla Madre Terra, per il presente e il futuro.
Con la frase: L’Amazzonia chiama il mondo a cambiare: Ora o mai più! Si conclude il documento di valutazione.
Qui di seguito il link della pagina dell’associazione con il testo in lingua originale e tutti i documenti inerenti alla notizia in allegato.