LAND-GRABBING: PER LA CORTE DELL’AJA E’UN CRIMINE CONTRO L’UMANITA’
La Corte penale internazionale dell’Aja cambia rotta, perseguirà individui e Governi per fattispecie di reati ambientali come il land-grabbing, così da adempiere alle disposizioni dello Statuto di Roma, il trattato internazionale che ha contribuito alla costituzione della stessa Corte.
Il Tribunale dell’Aja si è per lo più pronunciato su crimini quali il genocidio o reati di guerra ed è stato criticato per la sua riluttanza ad indagare su altri tipi di reati, come quelli ambientali e culturali che spesso avvengono in contesti di “pace”.
La Corte che è finanziata dai Governi ed è considerata come il Tribunale di ultima istanza si è esposta dicendo che sarebbe il tempo di prendere in considerazione fattispecie di reato che tradizionalmente non erano ritenute di estrema gravità. La Corte non sta formalmente estendendo la propria giurisdizione, ma ha affermato che valuterà dei reati esistenti come crimini contro l’umanità, in un contesto più ampio.
La giurisdizione della Corte può applicarsi se il reato si verifica in uno dei 139 paesi che hanno aderito allo Statuto di Roma, se l’autore proviene da uno di questi paesi, o se il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite riporta un caso ad essa. I crimini devono aver avuto luogo dopo l’entrata in vigore dello Statuto di Roma avvenuta nel 2002.
La Corte vuole impegnarsi nella persecuzione dei reati come citati dallo Statuto di Roma, che prevede fra gli altri la distruzione ambientale, lo sfruttamento illegale delle risorse naturali e l’espropriazione illegale di terra. La fattispecie di land-grabbing sarà quindi equiparabile ai crimini contro l’umanità ex art. 7 dello Statuto.
Il land grabbing (accaparramento delle terre), che si verifica quando una larga porzione di terra considerata “inutilizzata” è venduta a terzi, aziende o governi di altri paesi senza il consenso delle comunità che la abitano o che la utilizzano, è diventato sempre più comune in tutto il mondo, con i Governi nazionali e locali che hanno assegnato decine di milioni di ettari di terra ad aziende private negli ultimi 10 anni.
Gli attivisti del Global Witness attestano che “tutto ciò ha portato a molti sgomberi forzati, genocidi delle popolazioni indigene, malnutrizione e distruzione ambientale”, che “l’annuncio della Corte dell’Aja rappresenta un avvertimento per tutti i dirigenti aziendali e gli investitori che l’ambiente non è più il loro parco giochi.”
Avvocati internazionali hanno detto che ampliare i casi ritenuti prioritari includendovi il land grabbing, equivale a riconoscere che le violazioni dei diritti umani di massa commesse in tempo di pace e in nome del profitto possono essere gravi quanto i crimini di guerra tradizionali.
La nuova visione della Corte potrebbe anche aprire le porte a procedimenti giudiziari sul cambiamento climatico, dato che una grande percentuale delle emissioni di CO2 deriva dalla deforestazione conseguenza dell’accaparramento illegale delle terre.
FOCSIV è sempre promotrice di azioni a salvaguardia dei diritti umani e dell’ambiente, e approva la nuova strada intrapresa dalla Corte nel perseguire il reato di land-grabbing come crimine di particolare gravità.