L’appello della società civile per il Summit ONU del futuro
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Ufficio Policy Focsiv- A metà del percorso verso gli obiettivi dell’Agenda 2030, solo il 12% dei target è sulla buona strada, afferma il Rapporto del segretario Onu. Se questo trend persiste, nel 2030 ci saranno 575 milioni di persone in povertà estrema e 660 milioni senza elettricità. Le emissioni globali di gas serra sono ai livelli più alti della storia umana, così come gli spostamenti di massa. Quest’anno, il numero dei rifugiati è arrivato a 114 milioni di rifugiati Report 2023 Migrantes. Anche gli obiettivi climatici registrano progressi insufficienti, con conseguenze disastrose come fenomeni meteorologici estremi e crisi agricole e idriche. Le crisi recenti come la pandemia da Covid-19, i conflitti armati e la sicurezza alimentare complicano ulteriormente il quadro, mettendo a rischio il raggiungimento degli obiettivi ONU sullo sviluppo sostenibile per il 2030.
In linea con la dichiarazione del Vertice 2023, l’Onu ha programmato un nuovo vertice a settembre, il Summit del Futuro 2024, per discutere e negoziare il Patto per il futuro (vedi ancheVerso il vertice della Nazioni Unite sul Futuro – Focsiv). L’accordo mira a delineare azioni concrete per fronteggiare le attuali crisi globali e accelerare l’attuazione dell’Agenda 2030. Nel corso dei preparativi e dei negoziati del vertice, le organizzazioni della società civile svolgono un ruolo cruciale poiché consentono ai cittadini interessati di coordinarsi, cooperare e sensibilizzare i decisori politici riguardo le questioni da affrontare.
La mancata inclusione della società civile nel processo preparatorio del prossimo Summit del Futuro ha spinto le sue organizzazioni, che fanno parte dell’iniziativa #UNmute, a lanciare un appello unitario rivolto ai vertici delle Nazioni Unite. L’appello mira a ottenere una reale inclusione della società civile ai negoziati del Vertice del futuro. Mentre agli Stati membri sono offerti canali diretti per fornire il proprio contributo, il coinvolgimento della società civile si limita a consultazioni virtuali e contributi scritti, spesso con breve preavviso. Inoltre, le discussioni sono spesso condotte in inglese e senza servizi di interpretazione.
La mancanza di meccanismi efficaci per il coinvolgimento diretto della società civile e la disparità di opportunità di partecipazione rispetto agli Stati membri non consentono una reale co-creazione di politiche globali che tengano conto delle diverse esigenze e prospettive delle persone e del pianeta. Di fatto, il contributo dei principali gruppi di stakeholder e di altri attori della società̀ civile è sottovalutato nei dialoghi internazionali.
In occasione della Conferenza della società civile di Nairobi, l’appello ribadisce la necessità di una partecipazione inclusiva, diversificata e ampia, specialmente per le comunità storicamente emarginate. In conclusione, le organizzazioni della società civile indicano una serie di misure concrete per migliorare il coinvolgimento della società civile, tra cui la creazione di piattaforme inclusive per consultazioni aperte a tutti, la partecipazione rappresentativa nei processi preparatori e nel Vertice stesso, nonché una revisione approfondita dell’efficacia del coinvolgimento della società civile nei processi dell’ONU.
Progressi Agenda 2030
A metà strada, i progressi verso gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile sono decisamente deludenti. Secondo il rapporto Onu, su circa 140 target dei 169 totali, solo il 12% è sulla buona strada; quasi il 50% è moderatamente o gravemente fuori strada e circa il 30% è rimasto fermo o regredito rispetto al 2015.
Di questo passo, nel 2030 circa 575 milioni di persone vivranno in condizioni di povertà estrema e 660 milioni senza elettricità. Progressi decisamente insufficienti si registrano anche sugli obiettivi climatici: continua la crescita in atmosfera dei livelli di CO2 e di altri gas climalteranti. Le conseguenze sono tragiche: sono sempre più frequenti fenomeni di inondazioni, siccità, dissesto idrogeologico, diffusione di malattie, crisi dei sistemi agricoli ed estinzione di specie animali e vegetali. Ad aggravare la situazione sono le crisi globali degli ultimi anni, emergenza Covid-19, conflitti armati, problemi di sicurezza alimentare. In pochi anni l’equilibrio mondiale è stato sconvolto da sfide senza precedenti, rendendo più difficile il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’ONU nell’Agenda 2030.
Verso un Patto per Futuro 2024
In risposta agli shock globali recenti,l’Onu ha programmato un nuovo vertice, il Summit del Futuro, per il 22 e 23 settembre 2024. Il vertice ha lo scopo di potenziare la cooperazione su questioni cruciali, rinnovare il sistema multilaterale e accelerare l’attuazione dell’Agenda 2030. Durante gli incontri, i leader mondiali dovranno negoziare e approvare il Patto per il futuro che mira a definire azioni concrete per attuare tutte e tre le dimensioni dell’Agenda 2030. Nel corso dei preparativi e dei negoziati del vertice, le organizzazioni giocano un ruolo fondamentale in quanto agiscono da rappresentanti di una varietà di contesti e la loro esperienza pratica consente di formulare politiche mirate.
L’appello
La mancata inclusione della società civile nel processo preparatorio del prossimo Summit del Futuro ha spinto le organizzazioni della società civile a lanciare un appello unitario rivolto ai vertici delle Nazioni Unite. L’appello mira innanzitutto a ottenere una reale inclusione della società civile ai negoziati del Vertice del futuro. Inoltre, indica le difficoltà strutturali che ostacolano il coinvolgimento, e allo stesso tempo propone specifiche azioni da intraprendere per promuovere una partecipazione più efficace e significativa della società civile nei processi decisionali.
Le preoccupazioni principali riguardano lo spazio limitato concesso alla società civile nei dibattiti e la mancanza di meccanismi efficaci per un coinvolgimento diretto. Mentre agli Stati membri sono offerti canali diretti per fornire il proprio contributo tramite consultazioni e presentazioni, il coinvolgimento della società civile si limita a consultazioni virtuali e contributi scritti, spesso con breve preavviso. Inoltre, le discussioni sono spesso condotte in inglese e senza servizi di interpretazione. Questo rende difficile per coloro che non parlano inglese o non sono a New York di partecipare pienamente al dibattito e ai processi decisionali.
La natura chiusa delle consultazioni informali con gli Stati membri, unita alla mancanza di servizi di interpretazione comporta due problemi: riduce l’opportunità per la società civile di contribuire effettivamente al processo decisionale e alla co-creazione di politiche globali, e non consente un approccio alla governance globale aperto e incentrato sulle persone.
Il limitato coinvolgimento della società civile nei dibattiti e la disparità di opportunità di partecipazione rispetto agli Stati membri sono nettamente in contrasto con gli ideali di apertura e inclusività delle Nazioni Unite, come sostenuto dal Segretario generale dell’ONU António Guterres nella Nostra agenda comune e con la campagna Unmute Civil Society.
In vista della Conferenza della società civile di Nairobi, l’appello ribadisce la necessità di una partecipazione inclusiva, diversificata e ampia, specialmente per le comunità storicamente emarginate. La richiesta è di stanziare risorse adeguate per consentire la partecipazione di una gamma diversificata di attori della società civile.
Le raccomandazioni
L’appello indica tre principali azioni per rafforzare la partecipazione della società̀ civile ai negoziati del Vertice del futuro:
1. Stabilire piattaforme inclusive e consultazioni aperte a tutti: creare piattaforme su un modello di partecipazione ibrido, combinando l’accesso digitale con la presenza fisica per garantire un coinvolgimento ampio, inclusivo e diretto della società̀ civile. Queste piattaforme dovrebbero facilitare il contributo diretto alle discussioni politiche, al processo decisionale e alla supervisione dell’attuazione, compreso l’accesso digitale per garantire una partecipazione inclusiva e consentire l’impegno e il feedback in tempo reale. Inoltre, la trasmissione delle riunioni sulla WebTV consentirebbe alla società̀ civile di tutto il mondo di rimanere informata e di contribuire attivamente con le proprie competenze.
2. Partecipazione dei rappresentanti: riservare posti per i rappresentanti della società civile durante le fasi preparatorie, i negoziati del Patto per il futuro e il Vertice stesso. Questo modello di partecipazione rappresentativa assicura che le voci della società civile non solo siano ascoltate, ma siano parte integrante del processo decisionale.
3. Incorporare nel Patto per il futuro una revisione completa dell’impegno significativo della società civile nei processi delle Nazioni Unite. Tale revisione potrebbe essere condotta sulla base di un elenco di raccomandazioni e parametri di riferimento per l’impegno della società civile da stabilire attraverso un manuale co- progettato dagli Stati membri e dalla società civile, che potrebbe includere, ma non solo, i seguenti aspetti:
o L’inserimento della società civile nei gruppi di lavoro e di consulenza.
o L’integrazione della società civile nella governance dell’ONU, come la nomina di un inviato speciale per la società civile incaricato di rafforzare e facilitare la partecipazione della società civile all’interno dell’ONU, garantendo che una gamma diversificata di voci della società civile sia rappresentata nei dialoghi globali.
o Canali di comunicazione continui e aperti tra gli organismi delle Nazioni Unite e la società civile, che consentano un dialogo continuo, lo scambio di informazioni e la collaborazione al di là delle riunioni e delle sessioni formali. Ciò potrebbe includere briefing regolari, consultazioni e dialoghi interattivi.
o Programmi per i rappresentanti della società civile per migliorare la loro comprensione dei processi delle Nazioni Unite, migliorare le capacità di advocacy e garantire una partecipazione efficace.
o Risorse sufficienti per una partecipazione significativa di una gamma diversificata di stakeholder della società̀ civile ai vertici e alle conferenze di persona.
o Sostegno agli eventi collaterali e ai forum gestiti dalla società civile in concomitanza con le riunioni e i processi delle Nazioni Unite. Questi eventi offrono preziose opportunità per evidenziare questioni specifiche, condividere le migliori pratiche e promuovere partenariati.
o Meccanismi per garantire la trasparenza dei processi decisionali e la responsabilità̀ dell’attuazione delle azioni e delle politiche concordate.
o Meccanismi per proteggere, sostenere e salvaguardare l’impegno della società̀ civile con le Nazioni Unite. Ciò̀ include il rafforzamento delle risposte per prevenire e affrontare i casi di rappresaglia e garantire l’esistenza di sistemi adeguati per identificare, documentare e riferire sugli incidenti, anche attraverso chiari messaggi di tolleranza zero e la sensibilizzazione del personale, degli Stati membri e degli interlocutori della società̀ civile.
o Una giornata d’azione annuale della società civile che promuove la responsabilità, la revisione e il dialogo sul ruolo e l’impatto della società civile all’interno del sistema delle Nazioni Unite.