Le frontiere contro il diritto d’asilo
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Ufficio Policy Focsiv – Muri alle frontiere, respingimenti, uso della cooperazione allo sviluppo per contenere i migranti, indifferenza alle sofferenze delle persone, inefficienza dell’accoglienza, svilimento della politica che non ha più radici nei valori di umanità, questo è il preoccupante quadro della mancanza di risposte italiane ed europee al diritto d’asilo che emerge dal rapporto Migrantes: XXXI Rapporto Immigrazione 2022. Costruire il futuro con i migranti – Fondazione Migrantes.
Martedì 13 dicembre si è tenuta alla Pontificia Università Gregoriana a Roma la conferenza organizzata dalla Fondazione Migrantes, organismo pastorale della CEI, sul tema delle migrazioni. Lo scopo della conferenza è stato quello di presentare il Report di quest’anno sul diritto d’asilo scritto da vari autori ed esperti per conto della Fondazione, ed illustrare il quadro attuale sulle migrazioni in tutto il mondo soprattutto alla luce dei grandi drammi che stiamo vivendo: pandemia, guerre, carestie, persecuzioni.
Il convegno, presenziato da molti esperti sul tema, è stato moderato da Alessandra Ciurlo professoressa di Scienze Sociali della Gregoriana e introdotto dal vicerettore della stessa, Lino Dan SJ, il quale ha espresso la speranza che l’evento possa far sorgere domande per venire incontro all’urgenza improcrastinabile del diritto d’asilo.
Successivamente è intervenuto il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il quale ha affermato che nel Mediterraneo centrale sono morte più di 1800 persone e che, nonostante i numeri siano importanti per capire la portata drammatica della situazione, bisogna sempre comprendere la sofferenza delle persone coinvolte, in questo caso il migrante. “La chiesa è in prima linea nella difesa della persona umana”.
Riguardo il rapporto di Migrantes il cardinale ha espresso la sua gratitudine per questo lavoro che ribadisce non essere un’interpretazione di parte, piuttosto una lettura attendibile della situazione attuale che possa aiutare la politica a prendere delle scelte alla luce delle problematiche descritte sul diritto d’asilo. Infine, Zuppi ha denunciato la mancanza di risposte ai diritti dei migranti, diritti enunciati ma non garantiti e che dovrebbero essere trasparenti e accessibili. Ha ricordato la discriminazione in base alla provenienza, e le attese troppo lunghe che i migranti devono sostenere per ottenere il diritto d’asilo a causa dell’inefficienza della burocrazia italiana, cosa sempre più causa di stress emotivo e talvolta psichiatrico per la persona.
Successivamente vi è stata la presentazione del sopracitato volume da parte delle due curatrici Maria Cristina Molfetta di Fondazione Migrantes e Chiara Marchetti di CIAC (Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione). Il Report è un’opera corale scritta da più specialisti del settore che lavorano coi migranti e diviso in 4 sezioni: 1 dal mondo verso l’Europa, 2 tra l’Europa e l’Italia, 3 Guardando l’Italia, 4 Approfondimento teologico, e un’appendice numerico che ci aiuta a capire questa complessità e a far capire tutte le violazioni del diritto d’asilo.
Le curatrici hanno allarmato che nel 2022 hanno lasciato il proprio paese 104 milioni di persone principalmente a causa di guerre, persecuzione, diseguaglianza, fame, sete, sfruttamento. Di questo numero 40 milioni in Africa, 31 in Asia, 14 in America Latina, 7 in Europa. Oltre alla guerra nella vicina Ucraina vi sono stati 46 conflitti, perlopiù ignorati, e si è visto un aumento della spesa militare esponenziale superando la soglia di 2.000 miliardi di dollari. La diminuzione dei diritti di stampa e d’assemblea è sempre più all’ordine del giorno e inoltre più di 800 milioni di persone in tutto il mondo muoiono di fame e sono soggetti alle calamità naturali causate dal cambiamento climatico.
Alla luce di ciò, Molfetta ha denunciato la posizione negligente dell’Italia che insieme all’UE, sta facendo di tutto per tenere fuori dai propri confini migranti e rifugiati bisognosi di protezione, ripetendo da diversi anni “l’Italia non può far tutto da sola”. In realtà in Italia, stando ai dati, vi è un migrante ogni mille abitanti ed è molto lontana dall’essere tra i paesi con più rifugiati; tra i primi cinque posti troviamo: Turchia, Colombia (con un tasso di 1 migrante ogni 21 abitanti), Germania, Pakistan, Uganda. Il paese con più rifugiati in Europa è la Germania.
Si è denunciato anche l’uso della cooperazione allo sviluppo in Italia, soprattutto riguardo i finanziamenti alla guardia costiera libica e alle milizie di vari paesi allo scopo di trattenere i migranti, anche utilizzando la violenza.
La Marchetti invece ha focalizzato la sua attenzione sul sistema inefficiente dell’accoglienza in Italia. Secondo i dati il contributo del Sistema pubblico di Accoglienza Integrato (SAI) non supera il 30% dei rifugiati, la quota restante è divisa tra gli enti religiosi, onlus, centri di accoglienza e comunità diasporiche già stanziate in Italia (come quella Ucraina).
Successivamente vi sono stati gli interventi di approfondimento di Syed Hashanain di UNIRE (Unione Nazionale Italiana Rifugiati in Italia) che ha esortato le istituzioni a facilitare le procedure sul diritto d’asilo e ha sottolineato l’importanza dei rifugiati nel miglioramento delle politiche. Gianfranco Schiavone del Consorzio Italiano di solidarietà, ha esposto brevemente il suo capitolo sui respingimenti alle frontiere in Europa. Nell’ultimo decennio sono stati eretti muri alle frontiere sia esterne che interne dell’Unione Europea. Anche se va riconosciuto alla Commissione Europea di essersi opposta alle richieste di diversi stati membri di utilizzare i fondi dell’Unione per la costruzione di queste barriere, tuttavia, essa propone di rivedere il concetto dei controlli interni, ripristinando le frontiere interne per contrastare la migrazione irregolare senza compromettere il diritto di circolazione. La migrazione irregolare è vista infatti come una minaccia alla sicurezza dell’ordine pubblico di per sé. La Commissione Europea propone, quindi, un ritorno alle forme di veloce riammissione di stranieri da uno stato all’altro dell’UE attraverso tecnologie di monitoraggio e sorveglianza e di procedure di selezione di persone in base alle caratteristiche fisiche e sociali.
Poi ha preso la parola Duccio Franchini, giornalista della rivista Altraeconomia, il quale ha esposto le contraddizioni sulla migrazione, l’Italia non è la prima per numero di rifugiati accolti, anzi rispetto alle domande di asilo presentate in Europa, l’Italia ha un ruolo marginale, rispetto a quello che si percepisce. “La storia dell’Italia sovraccarica di richiedenti asilo è falsa. Meno del 10% dei richiedenti asilo in UE sono in Italia.” Inoltre, l’Italia sta pagando delle milizie per respingere i migranti e delegando alla Guardia Costiera Libica attraverso l’accordo con Frontex nel 2016, la gestione dei migranti all’interno della zona SAR oltre il mare territoriale libico. L’Italia sta fornendo alla guardia costiera libica fondi e mezzi per respingere i migranti e riportarli sulle loro coste ove è noto che subiscono torture e violenze di ogni genere.
La Conferenza si è conclusa con la lettura della lettera del Cardinale Giancarlo Perego Presidente della Cemi e della Fondazione Migrantes, impossibilitato di partecipare alla conferenza, in cui ha sollecitato i cittadini, alla luce della situazione drammatica esposta poc’anzi, di prendersi in prima persona cura di questi temi molto spesso ostracizzati e strumentalizzati dalla politica.