L’estemporaneità della cooperazione italiana
Nel quadro del progetto Generazione Cooperazione è uscito oggi il Long Form di Openpolis sui dati della cooperazione italiana “certificati” dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) per il 2021. Qui l’articolo completo di Openpolis https://www.openpolis.it/esercizi/laps-italiano-nel-2021-i-dati-definitivi/
Secondo i dati, nel 2021, l’aiuto pubblico allo sviluppo (APS) italiano ha speso lo 0,29% del reddito nazionale lordo, ovvero 5,1 miliardi di euro. Si tratta di una percentuale ancora molto lontana dall’obiettivo dello 0,7% stabilito dalle Nazioni unite e promesso da oltre 50 anni.
I dati mostrano un incremento del 36% rispetto al 2020, quando l’APS era stato pari al 0,22% del reddito nazionale lordo, ma questo incremento è di carattere episodico, non è frutto di impegni programmati di medio e lungo periodo.
Il 71% dell’incremento dell’APS dal 2020 al 2021, attraverso il canale bilaterale, si deve a spese episodiche come quelle per i vaccini del Covid-19, per l’accoglienza dei rifugiati, e per la cancellazione del debito della Somalia. Niente di strutturale rispetto alle cause della povertà e delle disuguaglianze.
Lo scarso investimento dell’Italia nella cooperazione allo sviluppo, la pone al sedicesimo posto tra i paesi donatori, ben lontana dall’obiettivo dello 0,7% raggiunto invece nel 2021 da Norvegia, Svezia, Germania e Danimarca.
Per questo è importante sostenere la campagna 070 (home – campagna 070) per chiedere una programmazione certa dell’investimento in cooperazione allo sviluppo, con una norma ad hoc, per raggiungere l’obiettivo dello 0,7% entro il 2030, come promesso per l’Agenda sullo sviluppo sostenibile.