Cresce l’impegno di Focsiv in Iraq
A gennaio 2023 è partito il progetto finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), intitolato “Programma per la resilienza ed il ritorno nel governatorato di Ninive tramite approccio integrato nei settori educativo, sanitario e di livelihood” in cui Focsiv è partner con Fondazione AVSI (Capo Fila) e Un Ponte Per (UPP). Il progetto avrà una durata di 20 mesi.
Il progetto supporta il rientro degli sfollati in Sinjar e Mosul migliorando le loro condizioni tramite interventi di riabilitazione infrastrutturale e di miglioramento dei servizi in salute ed educazione ed il supporto con mezzi ed equipaggiamenti per la ri/attivazione di attività agricole.
In particolare il progetto si articola in tre campi di azione:
EDUCAZIONE – Migliorato l’accesso e la qualità dei servizi di istruzione per le comunità vulnerabili del Governatorato di Ninive.
- Riabilitazione e attrezzatura di 5 scuole: 2 scuole nel sottodistretto di Bashiqa e 3 scuole nel distretto di Sinjar
- Formazione a presidi e insegnanti sui temi dell’inclusione sociale, del dialogo e della parità di genere
- Formazione a facilitatori e PTA (parents and teacher associations)
- Fornitura di materiale didattico agli studenti
- Attività di coesione sociale
SALUTE: Migliorato l’accesso e la qualità dei servizi di salute per le comunità vulnerabili del Governatorato di Ninive
- Lavori di riabilitazione e manutenzione di 2 infrastrutture sanitarie e fornitura di attrezzature a 4 sanitari infrastrutture
- Fornire formazione tecnica al personale medico (salute sessuale e riproduttiva, salute materno-infantile, COVID 19) delle infrastrutture selezionate
LIVELIHOOD: Rafforzati i mezzi di sussistenza delle famiglie legati alla piccola produzione agricola nel Governatorato di Ninive
- Formazione sulle tecniche orticole, irrigazione e tecniche di produzione e conservazione dei prodotti orticoli
- Fornitura di kit orticoli climate-smart e attrezzature di base per la lavorazione dei prodotti
- Supporto ai beneficiari nella formazione di gruppi di acquisto e vendita e nella creazione di reti tra produttori e consumatori.
L’intervento di Focsiv, specializzato nelle attività di educazione, beneficerà circa 3000 Studenti delle Scuole Primarie e Secondarie appartenenti a diverse etnie e religiosi, i loro Genitori e i Direttori e Insegnanti delle Scuole.
Nello specifico, le attività da svolgere saranno le seguenti:
- Analisi dei Bisogni Educativi – Al fine di valutare i bisogni educativi con un approccio olistico, l’Esperto in Educazione Focsiv personalizzerà i questionari da sottoporre a studenti di diverse età, insegnanti e dirigenti scolastici. Il questionario indagherà non solo i bisogni educativi ma anche le problematiche legate alle differenze di genere, religiose, etniche, economiche e psicosociali.
- Formazione tecnica per Docenti e Dirigenti Scolastici secondo gli standard INEE e focalizzata sul rispetto delle differenze, dell’altro, della parità di genere e della gestione della salute, come la didattica a distanza – L’Esperto in Educazione preparerà, secondo le linee guida INEE, materiali educativi che affrontino il supporto psicosociale, l’uguaglianza di genere, l’inclusione della disabilità, la coesione sociale, la costruzione della pace e gli standard igienici; questo materiale sarà utilizzato per la formazione di 2 Trainer che saranno affiancati da 2 Psicologi. Gli strumenti didattici saranno utilizzati con gli studenti attraverso attività ludiche come attività sportive e artistiche.
- Formazione specifica per Facilitatori e PTA – I 2 Trainer selezioneranno e formeranno 10 Facilitatori, 6 per Sinjar e 4 per Bashiqa; i Facilitatori coordineranno l’incontro tra Dirigenti Scolastici, Docenti e Genitori al fine di creare in ogni Scuola un PTA composto da 12 docenti e 20 genitori. Il PTA, grazie al coinvolgimento diretto dei genitori, contrasterà l’abbandono scolastico. Inoltre saranno organizzati 8 incontri tra i PTA per scambiare la lezione appresa e condividere le diverse esperienze. Il ruolo delle PTA faciliterà attivamente la coesione sociale all’interno delle comunità.
- Fornitura di materiale didattico agli studenti – In ogni Scuola verrà creato un Laboratorio il quale sarà fornito di libri, film, giochi e attrezzature informatiche. L’intero materiale didattico sarà incentrato su tematiche quali la coesione sociale, la solidarietà e l’uguaglianza comportamentale e supporterà lo sviluppo di argomenti di discussione, diventando inoltre la base per la creazione di attività artistiche; inoltre il Laboratorio sarà dotato anche di libri scolastici che saranno presi in prestito dagli studenti per far fronte alla mancanza di libri di prova.
- Coesione Sociale: in ogni Scuola, grazie all’erogazione di una borsa di studio, verranno create iniziative sportive, culturali e artistiche – Il PTA organizzerà in ogni scuola attività sportive con l’obiettivo di creare una «attitudine di squadra» basata sul sentimento di «fiducia negli altri». Parallelamente verranno implementate anche attività artistiche come la pittura e il teatro basate sulla storia e le tradizioni del territorio. Inoltre si terranno 4 eventi comunitari, i quali rappresenteranno un importante punto di incontro tra gli studenti e la Comunità e saranno incentrati sulla promozione del dialogo, della pacifica convivenza e dell’inclusione sociale.
Contesto generale
Lo Humanitarian Response Plan del 2021 (HRP 2021) raffigura l’Iraq come un paese che rimane in una situazione di forte precarietà. Il Governatorato di Ninewa è una delle zone dell’Iraq che sono state più colpite dall’occupazione dello Stato Islamico (ISIS o Daesh). L’ISIS ha lasciato dietro di sé distruzione e devastazione, e a seguito della liberazione nel luglio-agosto 2017, i bisogni nel governatorato sono rimasti elevati.
Ninewa è al primo posto per numero di sfollati, principalmente dislocate nel distretto di Mosul, seguito da Al Shikhan e Sinjar.
Nonostante l’alto numero di ritorni e l’alta presenza di sfollati, i rientri nel governatorato di Ninewa rimangono difficili a causa della persistenza di fattori che ritardano la normalizzazione. In molte aree del governatorato le case sono ancora distrutte, non sono assicurati i servizi pubblici di base, le infrastrutture sono danneggiate, le operazioni di ristrutturazione, soprattutto nei distretti di Sinjar e Mosul vanno a rilento. La popolazione sfollata di ritorno, inoltre, porta con sé le conseguenze dell’esperienza vissuta nei campi, e risente della mancanza di coesione sociale. I primi interventi consistenti e sistematici per stabilizzare i rientri degli sfollati, combattere la povertà e promuovere la coesione sociale e la coesistenza pacifica tra i diversi gruppi etnico-religiosi presenti nel distretto, sono cominciati soltanto a fine 2018 inizio 2019 e sono stati bruscamente interrotti dalla crisi di governo a fine 2019 e poi aggravati dagli effetti della pandemia di COVID 19 a partire dalla metà del 2020.
La popolazione che sta subendo più difficoltà a rientrare nelle aree di origine è la comunità Yazida. Gli Yazidi, originari della regione del Sinjar, sono una delle minoranze più discriminate e con i maggiori bisogni nel paese. Ad oggi, rimangono sfollati a causa dell’insicurezza, non solo personale ma anche e soprattutto economica e infrastrutturale nella regione del Sinjar e nel sotto-distretto di Bashiqa, nel distretto di Mosul.
Con specifica attenzione nell’ambito dell’educazione (area di intervento di Focsiv), a livello infrastrutturale, è stata rilevata la necessità di riabilitazione delle infrastrutture WASH e di sistemi elettrici e di riscaldamento nelle scuole di Bashiqa. I servizi igienici risultano essere insufficienti e non sicuri a causa dell’assenza di porte, lucchetti e finestre. I servizi non sono accessibili da persone con disabilità e non sono separati a seconda del genere.
Le classi sono sovraffollate, con una media di almeno 30-37 studenti fino a raggiungere 65 studenti per classe. Vi è una mancanza di equipaggiamento essenziale per il normale svolgimento delle lezioni, come lavagne, sedie e banchi e anche di equipaggiamento IT, come computer e stampanti.
Secondo il Direttorato dell’Educazione a Bashiqa, nonostante il supporto delle ONG negli ultimi anni, gli interventi si sono concentrati principalmente su peacebuilding, minor fixing come dipingere le pareti e provvedere al rifornimento di materiali scolastici. Pertanto, le necessità infrastrutturali sono state prese in considerazione in maniera minore.
La situazione è simile nel Distretto di Sinjar. Nonostante la riabilitazione degli edifici scolastici, la necessità di rifornire le classi dell’arredamento di base, come lavagne, sedie e banchi, rimane essenziale. C’è una totale assenza di materiali e classi dedicate all’IT e il supporto degli attori sia governativi che non governativi rimane limitato.
Per quanto riguarda gli altri bisogni di carattere educativo, il conflitto ha lasciato dietro di sé conseguenze non solo a livello infrastrutturale ma anche a livello di personale scolastico, coinvolgimento dei genitori e salute mentale degli studenti. Sia in Bashiqa che in Sinjar, è stato identificato una mancanza di insegnanti rispetto al numero di studenti iscritti nelle scuole. Le conseguenze economiche sulle famiglie nella zona hanno portato molti genitori a non essere attivamente coinvolti nell’educazione scolastica dei figli, il che porta questi ultimi spesso all’abbandono o una bassa frequenza della scuola. Vi è pertanto un forte bisogno di creare Associazioni di Genitori-Insegnanti (PTAs) che possano partecipare attivamente alla crescita e lo sviluppo dei bambini nell’ambiente scolastico. Un ulteriore bisogno essenziale identificato è quello della figura di uno psicologo nelle scuole che possa riferire ad attori e strutture adeguati studenti con traumi dovuti al conflitto e al conseguente sfollamento