L’impegno umanitario della Slovacchia in supporto alle comunità di rifugiati in Libano
di Rossella Fadda, giovane attivista FOCSIV
Il Libano è il paese che ospita il maggior numero di rifugiati pro capita al mondo, con un rapporto di un rifugiato ogni sette abitanti. Dallo scoppio della guerra in Siria nel 2011, sono arrivati nel paese circa un milione di rifugiati, nonostante i numeri attuali siano incerti da quando l’UNHCR ha smesso di registrare i nuovi arrivi. Un contesto che nell’ultimo anno ha subito un forte impatto a causa della pandemia del virus Covid-19.
Una delle principali strategie dell’UE in risposta alla cosiddetta ‘crisi dei rifugiati’ e all’aumento di persone in arrivo dai paesi del Medio Oriente e del Nord Africa è quella di aiutare i paesi maggiormente colpiti dalla crisi siriana a causa della loro vicinanza geografica. Infatti, negli ultimi anni, l’UE e i suoi stati membri, tra cui la Slovacchia, hanno lavorato per supportare il piccolo paese mediorientale per far fronte a una situazione di crescenti tensioni sociali.
In questo quadro, dal 2016 la Repubblica Slovacca attua in Libano diversi progetti umanitari attraverso l’aiuto ufficiale allo sviluppo sotto il marchio di SlovakAid. Le sfide legate all’attuale condizione delle persone rifugiate che vivono nel paese sono sempre più complesse da affrontare. L’arrivo di persone in fuga dalla Siria grava sulle infrastrutture e sul mercato del lavoro, soprattutto in zone come la valle della Beqaa nel nordest del paese. Come conseguenza molti si ritrovano a vivere nei campi sovraffollati per rifugiati palestinesi di Sabra e Shatila a Beirut, noti per le condizioni di vita precarie.
L’approccio adottato dall’UE è quello di costruire infrastrutture supportando contemporaneamente le popolazioni più vulnerabili. Sulla stessa linea guida, la Slovacchia è impegnata nella realizzazione di progetti che seguono modelli di assistenza umanitaria per i rifugiati siriani. Altri, invece, sono gestiti da organizzazioni Slovacche nel campo della cooperazione internazionale, le quali forniscono supporto strategico di ampio respiro grazie ai finanziamenti di SlovakAid.
Il caso studio, realizzato dall’organizzazione Ambrela nel quadro del progetto Volti delle Migrazioni, finanziato dall’UE, descrive l’impegno nelle attività umanitarie in Libano dell’Agenzia Slovacca per la Cooperazione Internazionale (SAIDC), che ha dato supporto a nove progetti umanitari implementati nel paese dal 2016. Le organizzazioni che hanno realizzato i progetti sono ADRA Slovacchia, People in Need (PIN), Magna e Caritas Slovacchia. Queste ONG sono impegnate in progetti WASH (Water, Sanitation and Hygiene), diritti umani ed educazione globale, assistenza sanitaria e supporto educativo e logistico.
In conclusione, l’arrivo della pandemia Covid-19 ha avuto un forte impatto sui progetti, portando diverse organizzazioni a sospendere i progetti o adattarne le attività di supporto alle comunità. A causa della crisi sanitaria e dell’instabilità economica e istituzionale, circa il 95% dei rifugiati siriani e palestinesi in Libano dipendono da forme assistenziali di aiuti umanitari. Inoltre, il 50% della popolazione vive in povertà senza supporto sociale statale. Per questo è importante che SlovakAid e più in generale l’Unione europea rinnovino il loro contributo allo sviluppo sostenibile, nonostante e a maggior ragione a causa delle sfide della pandemia globale.
Scarica il case study al link qui sotto: