L’Italia è indietro sull’Agenda 2030: il nuovo rapporto ASviS avverte che dobbiamo fare di più

Il 28 Settembre, il portavoce dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) Enrico Giovannini ha presentato alla Camera il primo rapporto sulla situazione dell’Italia rispetto ai 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU. Il bilancio si è rivelato alquanto negativo: 4,5 milioni di persone sono poveri assoluti, il tasso di occupazione femminile è inferiore al 50%, gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo superano di poco l’1%, più di 2 milioni di giovani non studiano né lavorano e le disuguaglianze di genere restano cospicue. Inoltre vi è un forte degrado ambientale, specialmente in alcune zone del territorio, e tutte le specie ittiche sono a rischio.
Alla base dell’Agenda 2030 vi è la consapevolezza sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo e della necessità di superare l’idea che la sostenibilità sia circoscritta al settore dell’ambiente. Come menzionato nel rapporto, lo sviluppo sostenibile implica l’adozione di una logica integrata delle sue diverse dimensioni: economica, sociale, ambientale e istituzionale. Giovannini ha affermato che “non c’è tempo da perdere. Per questo è quanto mai urgente la definizione di una Strategia di Sviluppo Sostenibile che guidi le scelte di tutti gli operatori economici e sociali, e l’adozione di immediati provvedimenti da inserire nella prossima Legge di Bilancio. Con spirito di servizio verso l’intero Paese, l’ASviS, che riunisce quasi 130 organizzazioni della società civile, offre alla politica italiana un insieme concreto di proposte per fare dello sviluppo sostenibile il paradigma di riferimento del nostro Paese”.
Il rapporto, intitolato “L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”, è diviso in tre parti: la prima offre tutte le informazioni per capire il contesto, spiegando in che cosa consiste l’Agenda 2030, quali sono le raccomandazioni dell’ONU per le possibili strategie nazionali per lo sviluppo sostenibile e quali sono le pratiche di alcuni paesi europei; la seconda parte presenta l’analisi della realtà italiana attraverso varie angolazioni: dopo aver delineato una prima valutazione, il rapporto mostra i punti di forza e le debolezze delle nostre politiche ed esperienze per quanto riguarda i 17 obiettivi dell’Agenda. L’ultimo capitolo propone delle buone pratiche e delle raccomandazioni per sviluppare e migliorare la strategia italiana, tra cui l’inserimento del principio della sostenibilità nella Costituzione, la creazione di un Comitato consultivo sull’Agenda 2030 e le sue politiche, la pubblicazione annuale di un rapporto da parte del governo sul percorso del nostro paese verso i 17 obiettivi, e una sensibilizzazione capillare attraverso il sistema educativo all’importanza dello sviluppo sostenibile.
Scaricabile la Sintesi del Rapporto.
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