Logiche di solidarietà per rimettere i debiti
Ufficio Policy Focsiv – Come afferma Papa Francesco nel messaggio per la 58° giornata della pace, occorre cambiare la logica internazionale, passare da un modello di economia e finanza che crea scarti umani e naturali, che genera debiti finanziari ed ecologici insostenibili e ingiusti, a un modello di solidarietà e amicizia sociale tra i popoli, per promuovere rapporti equi tutelando la nostra casa comune. L’anno giubilare è una grande occasione di trasformazione, remissione dei debiti e liberazione dei popoli dalle strutture di peccato.
Di questo si è discusso nella serata del 9 gennaio, presso la Pontificia Università Lateranense, dove si è svolto il convegno promosso dall’Istituto di Diritto Internazionale della Pace “Giuseppe Toniolo”, in collaborazione con Azione Cattolica Italiana, Pontificia Università Lateranense, Forum Internazionale di Azione Cattolica e Caritas Italiana, per riflettere sul messaggio di Papa Francesco dal titolo “Rimetti a noi i nostri debiti: concedici la tua pace” . E a cui ha partecipato tra gli aderenti la FOCSIV.
Il convegno è stato anche occasione di lanciare formalmente la campagna “Cambiare la rotta. Trasformare il debito in speranza”, declinazione nazionale dell’iniziativa globale Turn Debt into Hope, promossa da Caritas Internationalis. La campagna nazionale ha visto l’adesione della società civile cattolica e non, ed è promossa da Acli, Agesci, Aimc, Azione Cattolica Italiana, Caritas Italiana, Comunità Papa Giovanni XXIII, CVX Comunità di Vita Cristiana, Earth Day Italia, Focsiv ETS, Fondazione Banca Etica, MCL, Meic, Missio, Movimento dei Focolari Italia, Pax Christi, Salesiani per il sociale, Sermig.
IL MESSAGGIO DEL PAPA: UN APPELLO ALLA SOLIDARIETA’ E ALLA GIUSTIZIA
Il messaggio di Papa Francesco per la 58° giornata mondiale della pace (1 Gennaio 2025), prendendo ispirazione dalla tradizione giubilare ebraica, esorta la comunità internazionale alla remissione dei debiti, per sanare le ingiustizie create dall’attuale sistema economico.
Il debito infatti, scrive il Papa nel suo messaggio, si configura come “strumento di controllo” del Nord Globale nei confronti dei paesi del Sud che, dopo secoli di sfruttamento economico, versano in condizioni di impoverimento e di massima vulnerabilità agli eventi climatici estremi. Si parla quindi di debito ecologico, cioè la responsabilità che i paesi ricchi hanno nei confronti del Sud Globale per il ruolo che hanno giocato nel provocare depauperamento delle risorse, degrado sociale e distruzione ambientale, lasciando le nazioni impoverite e con meno risorse per affrontare il cambiamento climatico.
L’esortazione del Papa è quella di riconoscere a livello internazionale il debito ecologico del Nord ricco e di agire quindi con una nuova ottica di corresponsabilità, cancellando i debiti finanziari dei paesi del Sud impoveriti. L’invito è quello di usare “logiche di solidarietà” per ridisegnare i modelli economico- sociali globali e creare una società più equa, giusta e solidale.
INTERVENTI DEI RELATORI
Don Paolo Asolan, teologo e docente alla Pontificia Università Lateranense, ha esplorato il tema della remissione dei peccati e della cancellazione dei debiti nell’anno giubilare. L’economista e docente di Politiche dello Sviluppo all’Università Statale di Milano Riccardo Moro ha analizzato il processo iniziato nel 2000 con la cancellazione del debito di numerosi Paesi impoveriti. Ha spiegato come, sebbene all’epoca fosse stato raggiunto un risultato storico, oggi le problematiche siano rimaste le stesse, anzi le crisi finanziarie, la pandemia e nuovi prestiti spesso predatori hanno concorso a creare una nuova situazione di crisi debitoria. Per intervenire a livello internazionale, Moro ha quindi informato come la società civile internazionale stia chiedendo la creazione di un forum alle Nazioni Unite dedicato alla gestione delle crisi legate al sovraindebitamento, da connettere strettamente alla tematica del debito ecologico.
Chiara Mariotti, dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, ha sottolineato che il debito rappresenta un ostacolo enorme al progresso verso la giustizia sociale e il rispetto dei diritti umani. Nel 2023, infatti, i Paesi in via di sviluppo hanno accumulato un debito estero di 8.000 miliardi di dollari. Sono inoltre più di 3 miliardi le persone che vivono in nazioni in cui la spesa per il pagamento degli interessi sul debito supera quella per i servizi pubblici essenziali, come istruzione e salute.
Come evidenziato da Don Asolan, per affrontare questo quadro di crisi, sarà necessaria una mobilitazione collettiva dal basso, che si faccia promotrice di un cambiamento sociale per ripensare i modelli economico-sociali, chiamate “strutture di peccato”, di modo da rimettere al centro la dignità umana. Il multilateralismo, secondo Moro e Mariotti, è il miglior strumento che abbiamo a disposizione per tradurre in politiche comuni efficaci questo movimento.
Solo così si potrà cambiare rotta rispetto agli squilibri globali esistenti e avviare un cammino verso il conseguimento della pace giusta.
CAMBIARE LA ROTTA. TRASFORMARE IL DEBITO IN SPERANZA
La call to action è subito raccolta dalla campagna “Cambiare la rotta- Trasformare il debito in speranza” (Cambiare la rotta. Trasformare il debito in speranza – Focsiv) formalmente presentata in chiusura del convegno, nei suoi aspetti grafici e contenutistici. Queste le 4 proposte del manifesto, presentate da Massimo Pallottino di Caritas Italiana:
- la ristrutturazione e cancellazione dei debiti ingiusti adempiendo all’obiettivo dello 0,7% del reddito nazionale lordo per l’aiuto pubblico allo sviluppo
- la creazione di un meccanismo di gestione delle crisi di sovraindebitamento
- la discussione di una riforma finanziaria globale
- il rilancio della finanza climatica
Inoltre “lo specifico della campagna “cambiare la rotta- trasformare il debito in speranza” è quello di diffondere consapevolezza su questi obiettivi, e su quanto sia urgente una presa in carico della questione da parte della comunità internazionale.” Il progetto è quindi quello di produrre documenti informativi utili ad organizzare incontri nei territori per aumentare la sensibilità sulle tematiche legate al debito. Qui il sito web della campagna – cambiarelarotta.it e qui per FIRMARE LA PETIZIONE PER LA TRASFORMAZIONE DEL DEBITO IN SPERANZA – Turn Debt into Hope