MIGLIORARE L’ACCESSO DELLA SOCIETÀ CIVILE AL GREEN CLIMATE FUND
Un rapporto basato su un’analisi delle politiche del GCF e sulle lezioni apprese da cinque casi studio
CIDSE ha pubblicato il nuovo studio “Improving civil society’s limited access to the green climate fund”, un rapporto basato su un’analisi delle politiche del Green Climate Fund (GCF) e sulle lezioni apprese da cinque casi studio.
Lo studio si pone come una guida per le organizzazioni della società civile (OSC) e ha come obiettivo principale quello di indicare le possibili modalità di accesso per le OSC ai finanziamenti per il clima del GCF, per realizzare progetti di adattamento e mitigazione, compresi i progetti comunitari su piccola scala.
Con un’analisi delle barriere esistenti (come ad esempio, un difficile accreditamento e complicati processi di approvazione dei progetti delle OSC), il rapporto delinea una serie di raccomandazioni di policy volte a colmare le lacune di conoscenza e suggerendo i possibili punti di ingresso per le organizzazioni della società civile nell’accesso ai fondi del GCF, combinando l’analisi delle politiche e i casi di studio empirici.
Vi è la necessità di un cambiamento, e le organizzazioni della società civile possono contribuirvi non solo come osservatori e critici dall’esterno, ma anche dall’interno come partner attivi di progetti, creando uno stimolo per progetti trasformativi, che combinino ambizioni climatiche elevate, co-benefici per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), sensibilità di genere e protagonismo locale.
Qui per la registrazione all’evento del 5 maggio di presentazione dello studio.
Qui lo studio scaricabile e le policy recommendations
Sintesi in italiano
L’obiettivo principale di questo studio è quello di mostrare i modi in cui le organizzazioni della società civile (OSC) potrebbero accedere ai finanziamenti per il clima del Green Climate Fund (GCF) per rafforzare i loro progetti di adattamento e mitigazione, in particolare i progetti comunitari su piccola scala dei partner del Sud. Analizza le barriere e i punti di ingresso per le OSC. Combinando l’analisi delle politiche e i casi di studio empirici, è possibile colmare le lacune di conoscenza, trarre conclusioni e formulare raccomandazioni, fornendo così una guida alle OSC.
Il problema da affrontare: l’accesso limitato della società civile al Green Climate Fund (GCF)
I finanziamenti per il clima sono erogati da una vasta gamma di fondi specializzati, in continua espansione, e il Green Climate Fund è generalmente considerato il fondo di punta per la fornitura di finanziamenti per il clima. Un totale di 154 paesi in via di sviluppo può beneficiare dei finanziamenti del GCF.
Entro la fine del 2020, 103 enti accreditati sono stati approvati per richiedere finanziamenti, la maggior parte dei quali sono enti attuatori internazionali. L’accesso diretto dei paesi in via di sviluppo è ancora molto limitato. Sebbene ci sia un enorme interesse tra molte OCS di tutto il mondo a collaborare con il GCF, finora solo sei organizzazioni della società civile hanno ottenuto l’accreditamento del GCF come Ente incaricato dell’Attuazione; ancora meno hanno avuto progetti approvati dal GCF. Finora, non ci sono prove documentate che il GCF abbia sostenuto progetti su piccola scala gestiti da organizzazioni di base a beneficio delle popolazioni vulnerabili al clima.
Le barriere per le OSC nell’accesso ai fondi del GCF sono sistematiche, massicce ed evidenti nella prassi, come mostra un lo studio commissionato da CIDSE. Affrontare, ridurre e superare queste barriere sarà essenziale perché il Fondo realizzi la sua missione di trasformare il cambiamento. Le barriere all’accreditamento delle OSC, l’accesso diretto limitato, i complicati processi di approvazione dei progetti, la mancanza di radicamento locale, i deboli processi di consultazione nazionale e la mancanza di titolarità sociale nazionale, sono le principali preoccupazioni, che portano a un ampio divario tra ciò che il Fondo dichiara di voler diventare e ciò che è attualmente.
A livello politico, le organizzazioni della società civile rappresentano la maggioranza degli osservatori accreditati (296 su 453), che seguono e cercano di influenzare le priorità e le politiche di finanziamento del GCF.
A livello internazionale, il loro sforzo principale è quello di sostenere un migliore e semplificato accesso ai finanziamenti per il clima nei paesi vulnerabili, come i paesi meno sviluppati, i piccoli Stati insulari in via di sviluppo e alcuni paesi africani. A livello nazionale, le OSC promuovono principalmente l’inclusione, la trasparenza, la sensibilità di genere, l’attenzione alla vulnerabilità e una maggiore ambizione climatica nei programmi nazionali del GCF. La richiesta di un migliore accesso ai progetti per le OSC e le organizzazioni a base comunitaria (OBC) non è ancora stata una delle principali priorità di advocacy per le OSC.
Vi è la necessità di un cambiamento, e le OSC possono contribuirvi non solo come osservatori e critici dall’esterno, ma anche dall’interno come partner attivi di progetti, creando uno stimolo per progetti trasformativi, che combinino ambizioni climatiche elevate, co-benefici per il raggiungimento degli SDG, sensibilità di genere e protagonismo locale. Affrontare, ridurre e superare le barriere di accesso al GCF è essenziale per realizzare la missione del Fondo per un cambiamento trasformativo, se siamo d’accordo con la premessa che il coinvolgimento degli attori non statali nella realizzazione degli impegni dell’Accordo di Parigi e dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile sia essenziale al fine di realizzare gli interventi di adattamento e mitigazione volti a limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5°C sopra i livelli pre-industriali, così come per ottenere una giusta ripresa e transizione.
Le organizzazioni della società civile hanno la possibilità di fare la differenza. Al fine di sbloccare tale potenziale, CIDSE ha le seguenti richieste politiche al GCF:
- Fornire un quadro più abilitante a beneficio delle OSC e delle persone vulnerabili
Le complesse barriere esistenti per l’accreditamento e l’accesso ai finanziamenti per il clima del GCF rimangono irrisolte nel Piano strategico aggiornato per il GCF 2020-23, adottato nel novembre 2020. Si chiede al GCF di rimuovere queste barriere e fornire un accesso semplificato ai finanziamenti per le OSC e le organizzazioni a base comunitaria (OBC). Un’opzione è la creazione di una finestra di finanziamento specifica per le OSC, ad esempio una Small Grant Facility, prendendo come precedente la Private Sector Facility.
- Assicurare un’adeguata partecipazione delle OSC nella programmazione nazionale
Una forte partecipazione delle OSC contribuisce a rendere i programmi nazionali del GCF più ambiziosi e più focalizzati sulla vulnerabilità. L’impegno delle OSC riflette un approccio di tutta la società nell’azione trasformativa per il clima, come richiesto dal GCF. Il fatto che questo approccio venga seguito dipende in gran parte dalla volontà politica dei governi nazionali e delle autorità nazionali designate (NDA). Se il GCF prende sul serio il suo mandato, dovrebbe affrontare costantemente le preoccupazioni relative alla programmazione nazionale del GCF, per esempio i deboli processi di consultazione nazionale, la mancanza di titolarità nazionale, le basse ambizioni e la mancanza di carattere trasformativo.
- Preparazione del GCF e supporto ai PNA: rispondere più favorevolmente alle aspettative delle OSC
I programmi di preparazione e sostegno del GCF, così come il sostegno del GCF ai processi del Piano nazionale di adattamento (PNA) e ad altri processi nazionali di pianificazione e strategia di adattamento climatico, offrono alle organizzazioni della società civile nazionali e anche alle OBC locali del Sud del mondo punti di ingresso per impegnarsi e comprendere meglio il GCF e la sua agenda di trasformazione. Tuttavia, c’è spesso un’enorme discrepanza tra le alte aspettative delle OSC sul GCF e ciò che il Fondo è in grado di offrire alle OSC, a causa delle alte barriere esistenti. Colmare questo divario dovrebbe diventare una priorità, per evitare frustrazione e scoraggiamento. Un primo passo è che il GCF risponda più favorevolmente alle aspettative delle OSC sulle opzioni per ricevere il supporto del GCF per le loro azioni sul clima.
- Semplificare l’accreditamento per le OSC come Ente Responsabile dell’Attuazione
Risulta evidente che le OSC non siano state considerate dal GCF come soggetto attuatore di progetti da accreditare come partner principale, come invece è avvenuto per le organizzazioni internazionali e gli enti del settore privato. Le OSC, specialmente le OBC locali dei paesi in via di sviluppo, sono sproporzionatamente svantaggiate nel processo di accreditamento. Ciò è ben riflesso dal fatto che alla fine del 2020, solo sei CSO erano state accreditate, includendo solo due entità accreditate sulla base di un accesso diretto, una regionale (America centrale) e una nazionale (Nepal). Questo non è dovuto solo al fatto che il processo di accreditamento del GCF risulti molto complesso per le OSC per i requisiti formali. Anche i costi che i richiedenti devono sostenere per completare con successo il processo di accreditamento costituiscono una barriera molto efficace, almeno per le ONG nazionali più piccole, e il Segretariato del GCF è un collo di bottiglia con apparentemente poca esperienza nel trattare con le OSC. Queste difficoltà devono essere affrontate dal Fondo.