Migranti, una partecipazione imperfetta
La partecipazione politica tiene unite a sé tante cose. È passione, è lotta, è riscatto. La sociologia e la politologia ci insegnano, infatti, che la partecipazione politica è un concetto particolarmente denso e complesso. Dallo scendere in piazza a manifestare, all’adesione a uno sciopero, alla lettura di un quotidiano, per quanto apparentemente informali e slegate dai contesti istituzionali, ognuna di queste attività risulta invece pregna di significati eminentemente politici.
Con questo contributo di analisi (qui scaricabile) si è scelto di approfondire le esperienze di partecipazione politica dei migranti in Italia, in particolare quelle maggiormente legate, per forma e intenti, alle istituzioni politiche, ben consci, tuttavia, che tale prospettiva non potrà esaurire l’articolato insieme delle realtà partecipative, più o meno formali. Si è deciso di analizzare pertanto le esperienze di partecipazione politica dei migranti a livello locale, soffermandosi sulle figure dei consiglieri stranieri aggiunti e sulle realtà delle consulte degli stranieri.
Una realtà, quella studiata, che mostra purtroppo come questi istituti siano, il più delle volte, lontani dal promuovere un’effettiva partecipazione politica dei migranti. Una partecipazione che avrebbe invece bisogno di essere supportata e incentivata attraverso scelte lungimiranti e consapevoli, come l’estensione del diritto di voto amministrativo agli stranieri residenti. Anche su questa partita si gioca il futuro delle democrazie occidentali.
Questo contributo va ad arricchire i materiali di approfondimento del progetto Volti delle Migrazioni che sostiene la valorizzazione dei migranti nel quadro dello sviluppo sostenibile.
Di Tommaso Bertazzo – brt.tommaso@gmail.com