Musica e colori di cambiamento
Ogni volta che usciamo dalla città di Iringa, gli occhi si perdono fuori dal finestrino a scrutare nuovi paesaggi, sicuramente più rurali rispetto alle case e alle strade che siamo ormai abituate a vedere ogni giorno, ma comunque caratteristici di questa nuova Tanzania che stiamo imparando a conoscere.
Arrivate davanti alla scuola, nel villaggio di Tanangozi, scese dalla macchina, un vento leggero ci ha dato il benvenuto insieme al calore degli insegnati che erano felici di averci lì per quella giornata. Nell’aria si percepiva quell’agitazione tipica dei preparativi, e da lontano abbiamo visto, in mezzo ad un prato circondato da piccole case, il semplice gazebo che ci avrebbe protetto dal sole per tutta la mattinata. Incamminandoci, siamo state affiancate da bambini e insegnanti. Trasportavano insieme banchi e sedie che sarebbero servite come sedute per tutti i presenti durante l’evento. In un momento il prato, inizialmente spoglio, si è riempito di bambini con le loro uniformi blu, la musica ha iniziato a riempire l’aria, i tamburi hanno iniziato a suonare a ritmo e un: “Karibuni”, “Benvenuti a tutti”, ha dato il via alla giornata.
L’evento, organizzato dallo staff IBO locale, ha visto la partecipazione attiva dei bambini della scuola, dei loro genitori e dei Dar Creators, un gruppo di artisti Tanzaniani specializzati nel trattare tematiche sociali con l’arte del ballo, della musica e della recitazione. La giornata aveva lo scopo di sensibilizzare la comunità locale sul tema dell’inclusione scolastica e sociale delle persone con disabilità, uno degli obiettivi dello staff di IBO presente nel distretto di Iringa con il Progetto “No One Left Behind”.
La mattinata è proseguita tra giochi, balli tradizionali, con trucchi e costumi coloratissimi, e musiche travolgenti. Gli spettatori sono aumentati a mano a mano che l’evento prendeva vita e, senza accorgercene, ci siamo trovate circondate da bambini e adulti incuriositi da quello che stava succedendo. Un “tiro alla fune”, con i vincitori entusiasti e sconfitti un po’ amareggiati, lasciava spazio ad una rappresentazione dei Dar Creators, mentre i genitori calzavano ai piedi gli Njuga (sonagli tipici tanzaniani utilizzati per accompagnare le danze) attendendo il loro momento in scena.
Noi volontarie abbiamo partecipato con fotocamere alla mano, documentando tutto quello che succedeva fuori e dentro lo spettacolo. All’inizio non ci siamo rese davvero conto di quello che stava succedendo; troppo impegnate a svolgere al meglio il nostro compito. Ad un tratto, però, abbassata la macchina fotografica, ci siamo guardate intorno e quelle persone entusiaste che ci circondavano ci hanno trasmesso felicità, energia e un po’ del loro stupore. Ci siamo sentite davvero grate di poter essere lì con loro in quel momento.
Questo evento, così come quelli realizzati nelle scuole dei villaggi di Isimani, Kidamali e Kibaoni, sono stati per noi molto importanti, perché ci hanno dato l’opportunità conoscere in prima persona i beneficiari dei progetti, di cui fino a quel momento avevamo solo sentito parlare.
Elisa Lambertini e Federica Grazzi, Caschi Bianchi con IBO Italia a Iringa, Tanzania.