In cammino per il clima, le prime sensazioni di un bellissimo viaggio
Lettera-diario di Claudia Alongi, pellegrina per In Cammino per il Clima, il pellegrinaggio da Roma a Katowice di cui la federazione FOCSIV ha organizzato le attività della tratta italiana.
Il 4 ottobre del 2018 mi sono messa #InCamminoxilclima da Roma verso Katowice Polonia per la Cop 24: la conferenza delle Nazioni Unite sul Clima.
Sono partita con un gruppo di persone a me sconosciute, pellegrini provenienti da più parti del mondo, di culture e lingue diverse, ma unite da un grande valore: l’amore per la nostra casa comune, per le nostre sorelle e fratelli, al di là di ogni confine.
Il mondo, il nostro pianeta va verso la distruzione a causa dell’incuria, dell’arroganza, dell’avidità, della prepotenza dell’uomo, soprattutto dei potenti a danno delle comunità più povere e vulnerabili. E i primi di ottobre siamo scesi in strada per camminare insieme, per far sentire il grido dei nostri passi che chiedono una radicale conversione ecologica ai grandi della terra.
Siamo in cammino da una settimana e questi giorni sono stati intensi, faticosi, emozionanti. Abbiamo incontrato comunità, gruppi parrocchiali, attivisti, studenti, passanti, persone con le quali abbiamo condiviso anche un semplice saluto.
Nei loro volti abbiamo colto lo stupore e la curiosità sul nostro pellegrinaggio, e tutti e tutte ci hanno fatto sempre la stessa domanda: ma perché andare a Katowice in Polonia a piedi?
Me lo sono chiesto anch’io e passo dopo passo qualche risposta arriva.
Camminando ai lati di strade asfaltate, su e giù per boschi, in mezzo alla natura, siamo stati invasi da profumi densi, suoni, occhi e lingue differenti. E tu quasi non ci credi. Non ti sembra vero percorrere una salita con ai fianchi un compagno che ti parla in inglese e l’altro in francese, e per miracolo riesci a dialogare a conversare, confrontarti in lingue diverse, uniti nell’amore verso la natura.
Camminando abbiamo visto luoghi di incredibile bellezza, siamo stati ospitati da persone straordinarie che hanno accolto viandanti sconosciuti. Con spirito di gratuità, di ammirazione e sostegno per il nostro viaggio.
Comunità bellissime come quella di Anguillara Sabazia, Campagnano di Roma, Romita di Cesi, Spoleto, Trevi, oggi Foligno. Le prime tappe del nostro cammino. Domani Assisi!
Abbiamo parlato, abbiamo stretto mani, abbiamo raccolto sorrisi, abbiamo risposto a domande, abbiamo condiviso le preoccupazioni, le ansie per un pianeta surriscaldato che consegneremo alle generazioni future malato, sporco e boccheggiante.
Abbiamo scoperto in questi luoghi che non siamo soli a credere che si possa cambiare rotta che c’è ancora la speranza. Che l’uomo possa cambiare stile di vita. Che possa arrestare la folle corsa verso la distruzione. Che possa riscoprire il cammino, lento, gentile, immerso nei profumi e negli odori della natura, nel verde dei boschi e nel blu del cielo.
Camminando abbiamo scoperto che il mondo ha un disperato bisogno di sognatori che mettano insieme i sogni individuali, di gente che spera, che unisca le speranze di genti diverse, che agisce e che mette insieme le azioni, i piccoli gesti, le buone pratiche; e che gioca la sua parte per arrestare il cambiamento climatico,
Abbiamo tanto bisogno di camminatori che uniscano i passi, nel cammino collettivo per la cura del pianeta Terra e per la giustizia tra chi ha e spreca e chi subisce e viene scartato.
Perché camminiamo? Perché come dice lo scrittore norvegese Erlin Kagge: “Mi sono messo le scarpe, ho lasciato vagare un po’ i pensieri e ora di una cosa sono sicuro: mettere un piede davanti all’altro è tra le azioni più importanti che compiamo. E allora andiamo.”
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Il video di Yeb Sano, ex negoziatore delle Filippine, al pellegrinaggio