Nuovo attacco alle popolazioni indigene in Brasile
(Fonte foto: REPAM- Brasile)
Ufficio Policy Focsiv – In linea con l’impegno per la difesa dei popoli indigeni e contro il land grabbing (Pubblicazioni Landgrabbing – Focsiv) diffondiamo la notizia uscita su REPAM – Brasile riguardo all’approvazione del piano legge 490/2007che rende impraticabile la demarcazione delle terre indigene e apre scappatoie per l’estrazione mineraria.
Nonostante la vittoria alle presidenziali di Lula, la “Câmara dos Deputados” del Brasile è ancora pesantemente condizionata dai deputati della bancada ruralista, la lobby del settore agroindustriale parlamentare più potente del Paese, che il 30 maggio ha nuovamente sferrato un attacco contro i popoli indigeni e l’ambiente approvando il PL 490/2007, un disegno di legge che rende impraticabile la demarcazione delle terre indigene e più flessibili i loro diritti stabiliti dalla Costituzione. La proposta anti-indigena – che in pratica legalizzerà il genocidio – è stata approvata con 283 voti contro 155, e ora va al Senato per l’approvazione.
Uno dei punti principali del progetto è l’istituzione della tempistica secondo la quale i territori possono essere delimitati, solo se la presenza di popolazioni indigene è provata alla data di promulgazione della Costituzione federale, il 5 ottobre 1988. La proposta inoltre prevede una serie di modifiche ai diritti territoriali garantiti ai popoli indigeni, modifica lo Statuto dei Popoli Indigeni (Legge 6.001/1973) e recepisce misure dalla Proposta di Emendamento alla Costituzione (PEC) 215, che trasferisce la decisione sulla delimitazione delle terre indigene al Congresso Nazionale. Facendo ciò si vuole approvare una nuova legge per aprire il cuore dell’Amazzonia a progetti industriali devastanti e legalizzare l’espulsione di tribù indigene isolate nelle loro terre ancestrali.
In sintesi, il progetto di legge prevede: il Marco Temporal, tesi che sostiene che solo i popoli che le occupavano nel giorno della promulgazione della Costituzione Federale, il 5 ottobre 1988, avrebbero diritto alle loro terre; un “contratto di cooperazione” tra popolazioni indigene e non, affinché possano svolgere attività economiche nelle Terras Indígenas; l’allentamento della politica di non contatto dei popoli isolati “per intermediare azioni statali di pubblica utilità”; la possibilità di realizzare imprese economiche senza che vengano consultate le popolazioni interessate.
Per le popolazioni indigene che hanno vissuto senza essere riconosciute da leggi e registri della cultura coloniale, è impossibile rispettare queste condizioni. Il gioco è ovviamente a favore delle multinazionali industriali della carne e del legname. I guerrieri indigeni che lottano semplicemente per il loro diritto all’esistenza stanno protestando da giorni a Brasilia – e sono stati ferocemente attaccati dalla polizia con proiettili di gomma e gas lacrimogeni.
In difesa dei popoli indigeni e dei loro territori, la Rete Ecclesiale Panamazzonica REPAM-Brasile, insieme a diverse entità religiose, ha inviato una Lettera Aperta a deputati e deputati federali in difesa dei diritti dei popoli indigeni e contro l’approvazione del PL. Nel documento le organizzazioni lanciano un appello chiedendo di “aiutare a difendere i diritti dei popoli indigeni iscritti nella nostra Magna Carta e di concedere il vostro voto contro l’approvazione della PL 490. Migliaia di bambini e giovani indigeni dipendono da voi per poter vivere in pace nelle loro comunità, imparando le tradizioni dai genitori e dagli anziani, sviluppando le proprie forze”.
Leggi la lettera per intero QUI
Focsiv insieme a REPAM-Brasile ripudia l’approvazione della PL 490/07, che minaccia i territori indigeni e la conservazione dell’Amazzonia, e chiede al Senato di bloccare la proposta e impedire che lo Stato brasiliano commetta un’ingiustizia storica contro le popolazioni indigene.
Clicca qui per firmare e condividere la petizione portata avanti da EKO per salvaguardare e proteggere le comunità indigene e le loro terre preziose.