Ong, l’effetto boomerang delle fake news
Le fake news e l’incitamento all’odio avranno un effetto boomerang? L’intervento di Nino Santomartino, vice presidente FOCSIV, su Huffington Post.
Raccontare le ONG come strumenti al servizio dell’immigrazione clandestina è stata la più grande bufala degli ultimi anni. Una delle più grandi operazioni di sovvertimento della realtà a opera di chi è solito diffondere disinformazione o incitare all’odio attraverso attacchi mediatici progettati ad arte. Ma, si sa, le bugie hanno le gambe corte e alla fine la verità sta emergendo.
Qualsiasi attività di comunicazione o di informazione – e quindi anche di disinformazione – si sviluppa come una parabola: c’è la fase ascendente, c’è il punto di massima curvatura ma poi c’è la fase discendente. Continuare a diffondere fake news in quest’ultima fase è un boomerang.
Soprattutto se lo si continua a fare sempre più evidentemente in modo grossolano e tendenzioso. Continuare a utilizzare termini come “assedio”, “taxi del mare”, “invasione” per rappresentare le attività delle ONG (che ovviamente non si limitano al soccorso in mare) non fa altro che rendere ancora più evidente la falsità che questa narrazione cela e l’architettura costruita ad arte per distorcere la realtà ad ogni costo.
Quelle stesse persone che hanno creduto a tutte le frottole pubblicate in questi anni, si stancheranno a un certo punto di questo livore, dell’odio e delle falsità che una parte (per fortuna minoritaria) continua imperterrita a diffondere.
Anche se lentamente, anche se con grande fatica, la verità alla fine vince sempre. Anche i più sospettosi, vista l’assenza di riscontri giudiziari e oggettivi, stanno incominciando a capire che questa grossa, anzi, grossolana campagna denigratoria era tutta una fandonia. Aveva altri motivi, celava altri obiettivi. Le ONG sono solo il capro espiatorio, l’elemento più debole da colpire.
Diradate queste nubi tossiche, i cittadini ritorneranno a comprendere che le ONG, così come tutto il terzo settore, sono uno dei più grandi patrimoni che la nostra società possa avere.
Le ONG sono fatte da donne e uomini e non da pirati o contrabbandieri; i volontari sono i nostri figli (pensiamo soltanto al servizio civile universale), i nostri fratelli, i nostri padri, i nostri amici.
Il terzo settore siamo noi, è quella parte di cittadini che vuole essere attiva e responsabile e che si autorganizza per partecipare alla costruzione del bene comune, senza confini e senza barriere.
Una delle parti sane del nostro Paese, “il pilastro portante della vita della Repubblica” – come più volte ha ribadito il presidente Mattarella – e proprio per questo capace di resistere anche alle peggiori campagne di odio e di falsità.