Per una dovuta diligenza forte per i diritti umani
Fonte immagine: greenme
Ufficio Policy Focsiv: sempre nell’ambito del nostro impegno riguardo la negoziazione europea sulla direttiva di dovuta diligenza per le imprese e i diritti umani (UE: Nuove regole sulla responsabilità sociale d’impresa. – Focsiv; Impresa2030, Diamoci una regolata! – Focsiv), di seguito riportiamo una dichiarazione di Bertha Zuniga Cáceres, ambientalista e attivista honduregna, figlia di Berta Caceres l’attivista del popolo indigeno lenca, assassinata nel 2016 per aver difeso i diritti delle popolazioni indigene.
Caceres nella sua mail sollecita i vari membri del parlamento europeo a mantenere le promesse fatte nel negoziare la direttiva dell’Unione Europea sulla Due Diligence, e a garantire una solida tutela dei diritti umani.
Egregi membri del Parlamento europeo, rappresentanti degli Stati membri dell’UE presso il
Consiglio dell’Unione europea,
Commissario europeo per la Giustizia Didier Reynders,
Commissario europeo per il Mercato interno Thierry Breton,
Vi scrivo dall’Honduras in merito alla proposta di direttiva dell’Unione Europea (UE) sulla Corporate Due Diligence Sostenibile (CSDD). Poiché questo cruciale atto legislativo è in fase di finalizzazione nei prossimi mesi, a nome del Consiglio civico delle organizzazioni popolari e indigene dell’Honduras (COPIN), vi invito a garantire che la direttiva sia il più solida ed efficace possibile. In particolare, sono molto preoccupata per la limitata efficacia di questa proposta di direttiva se non includerà pienamente il settore finanziario, e quindi potrebbe non riuscire a prevenire brutali abusi dei diritti umani da parte delle imprese, come quello che ha subito la mia famiglia.
Mia madre è stata uccisa per aver difeso i diritti della nostra comunità, su ordine di una società che riceveva finanziamenti da investitori europei.
Nella nostra lotta per la giustizia, chiediamo una maggiore responsabilità e obblighi più stringenti per le aziende e gli investitori europei di rispettare i diritti umani. Per questo motivo, la nostra comunità e la mia famiglia monitorano che la proposta di legge sulla due diligence di sostenibilità aziendale stabilisca obblighi vincolanti per le imprese in materia di rispetto dei diritti umani e dell’ambiente. Si tratta di una grande opportunità per l’UE di dimostrare la propria leadership nel garantire che le imprese agiscano in modo responsabile.
Tuttavia, per essere significativa ed efficace, la normativa deve includere la responsabilità per l’intera catena del valore di un’azienda, consentire alle vittime di accedere alla giustizia e includere tutti i rapporti commerciali, compresi quelli di investimento.
Sono molto preoccupata dal fatto che la proposta di legge non includa pienamente gli stessi obblighi di due diligence per il settore finanziario come per le altre imprese. Inoltre, è estremamente preoccupante la posizione concordata dagli Stati membri dell’UE in occasione del Consiglio dell’Unione Europea del dicembre 2022 di rendere facoltativa l’inclusione del settore finanziario per gli Stati membri.
Nei mesi a venire, man mano che questa direttiva si avvicina a un accordo finale tra le tre istituzioni dell’Unione Europea coinvolte, mi dispiacerebbe vedere il potenziale di questa legislazione ulteriormente indebolito.
Mia madre, Berta Cáceres, nata a La Esperanza, in Honduras, nel 1971, nel territorio degli indigeni Lenca, all’età di 22 anni ha cofondato il COPINH, che ha come obiettivo la difesa dei diritti territoriali e fondamentali del popolo Lenca. Durante gli ultimi anni della sua vita, Berta Cáceres è stata nominata coordinatrice generale del COPINH e si è adoperata attivamente contro le concessioni terriere e ha condotto una campagna attiva contro le concessioni rilasciate dagli organi statali honduregni dopo il colpo di Stato del 2009. Queste concessioni illegali consentivano lo sfruttamento delle terre comunali in territori indigeni e hanno violato i diritti speciali delle popolazioni indigene di essere consultate in maniera libera, preventiva e informata.
Una delle lotte più attive è stata la difesa del fiume Gualcarque, dove la compagnia honduregna DESA ha cercato di imporre con la forza il progetto idroelettrico “Agua Zarca”. In seguito al rifiuto dello Stato honduregno di ascoltare le lamentele della popolazione locale, è stato istituito un blocco stradale da parte della comunità. Poiché questo impediva di fatto la costruzione del progetto, l’impresa, in alleanza con lo Stato honduregno, ha messo in atto repressione, vessazioni e violenza contro le comunità, il COPINH e soprattutto contro Berta Cáceres.
Fino agli ultimi giorni della sua vita, Berta ha condannato il finanziamento e il supporto logistico forniti dalle banche e dalle aziende europee al DESA. Dopo l’omicidio di mia madre, avvenuto nel marzo 2016, queste entità finanziarie e commerciali si sono dissociate dal crimine. In seguito agli arresti dei membri del DESA e il loro perseguimento per il loro coinvolgimento nel crimine, la società tedesca, e le banche olandesi e finlandesi si sono infine ritirate dal progetto.
La vita di Berta Cáceres è insostituibile. Una dei leader indigeni e sociali più importanti dell’Honduras è stata vilmente assassinata, e i tribunali honduregni hanno giudicato il presidente del DESA colpevole di aver collaborato al suo omicidio. Insieme al COPINH, cerco di ottenere piena giustizia per mia madre. Pur sapendo che non tornerà, desidero profondamente che nessun altro debba vivere il dolore di un simile crimine.
La situazione in Honduras non è unica, questo tipo di crimine si ripete in diversi Paesi dell’America Latina e in altre regioni del mondo. Pertanto, come popolo Lenca, sosteniamo la richiesta di una maggiore regolamentazione delle imprese europee, banche e investimenti europei, per evitare il ripetersi di abusi come quello che è accaduto a mia madre. Le aziende europee devono applicare gli stessi standard sui diritti umani che vengono applicati in Europa quando operano in Paesi come l’Honduras, dove la vita di chi difende il proprio territorio è seriamente minacciata.
Nel nostro caso, se gli investitori europei fossero stati obbligati dal diritto dell’UE a intraprendere un processo significativo di valutazione dei rischi per i diritti umani, avrebbero dovuto valutare che il progetto era in corso di realizzazione senza il consenso delle nostre comunità indigene Lenca e, di conseguenza, non avrebbero dovuto entrare in una relazione d’affari con il DESA fin dall’inizio. Se gli attori finanziari sono esenti da questa legislazione, non si riuscirà a prevenire altri casi di violenza estrema contro i difensori dei diritti umani.
Inoltre, è fondamentale migliorare la legislazione per consentire alle comunità colpite come la nostra di accedere alla giustizia. La bozza di direttiva non affronta i notevoli ostacoli che impediscono di intraprendere cause complesse e costose contro le imprese dell’UE. La direttiva deve garantire un’equa distribuzione dell’onere della prova, assicurare che i termini di prescrizione per l’azione di responsabilità siano ragionevoli, che i ricorrenti abbiano la possibilità di ricorrere a meccanismi di ricorso collettivo, e che le organizzazioni della società civile e i sindacati abbiano il diritto di intentare azioni rappresentative per conto delle vittime.
Nella vostra posizione, potete contribuire a garantire che la legislazione europea per la tutela dei diritti umani sia sufficientemente solida ed efficace da impedire che si ripetano casi come quello che ha colpito la mia famiglia e che consenta anche alle vittime di accedere alla giustizia nei tribunali europei quando gli abusi si verificano ancora.
Cordiali saluti,
Bertha Zúniga Cáceres, Coordinatore generale
Consiglio civico delle organizzazioni popolari e indigene dell’Honduras (COPINH)