Per una vera Finanza in Comune fondata sui diritti umani
La seguente lettera è una dichiarazione congiunta delle Organizzazioni della Società Civile, tra cui la FOCSIV, indirizzata alle Banche Pubbliche di Sviluppo (BPS), tra cui per l’Italia la Cassa Depositi e Prestiti, che si riuniscono al terzo Summit “Finance in Common “ (vedi Summary – Finance in Common Summit 2022 (eib.org). La dichiarazione esorta le banche pubbliche a sostenere la trasformazione delle economie e dei sistemi finanziari verso la sostenibilità, mettendo al centro i diritti umani delle popolazioni più vulnerabili e impoverite, affrontando i bisogni più urgenti dei paesi in via di sviluppo.
Dichiarazione congiunta delle organizzazioni della società civile sul terzo Summit Finance in Common.
IL TERZO SUMMIT DELLE BPS DOVREBBE DARE PRIORITA’ AGLI INVESTIMENTI PER I DIRITTI UMANI, PER SOLUZIONI SOSTENIBILI, PER ANDARE VERSO UNA GIUSTA RIPRESA E COSTRUIRE UN MONDO GIUSTO, EQUO, INCLUSIVO E SOSTENIBILE PER TUTTI, GENERAZIONI PRESENTI E FUTURE.
Dal 19 al 20 ottobre 2022 oltre 450 Banche Pubbliche di Sviluppo (BPS) si riuniranno in Abidjan, Costa d’Avorio, per un terzo summit internazionale, denominato Finance in Common. Nelle prime due conferenze (2020 a Parigi, 2021 a Roma), le Organizzazioni della Società Civile (OSC) da tutto il mondo hanno firmato dichiarazioni chiedendo che le banche di sviluppo riconoscano e incorporino i diritti umani nei loro piani e azioni di credito, seguendo l’obbligo del “non fare danno”, premiando il raggiungimento di progressi nell’accesso ai diritti fondamentali per tutti.
Le BPS si impegnano per evidenziare il loro ruolo chiave nel sostenere la trasformazione delle economie e dei sistemi finanziari verso la sostenibilità, affrontando i bisogni più urgenti dei paesi in via di sviluppo e dei gruppi vulnerabili, ma tutto ciò è ancora lontano dalla realtà. Sfortunatamente quello che vediamo è che molte BPS continuano a salvaguardare l’interesse dei potenti, a limitare il livello di partecipazione delle persone e a nascondere informazioni cruciali sui loro piani e decisioni di finanziamento, che aiuterebbero a trasformare i buoni propositi in azioni concrete.
Il tema di quest’anno è “Transizione verde e giusta per una ripresa sostenibile“. Questo tema è rilevante per le comunità che dovrebbero essere le beneficiarie degli investimenti delle BPS, ma esiste una lunga storia di loro investimenti che va invece nella direzione opposta, cioè a vantaggio solo di interessi privati, di società orientate al profitto e che minano i diritti umani e la protezione ambientale (vedi ad esempio le Pubblicazioni Landgrabbing – FOCSIV).
Sebbene siano stati compiuti progressi da “Finance in Common” (FiC) per migliorare il coinvolgimento tra BPS e OSC, e per affrontare questioni critiche come l’urgenza di un approccio al finanziamento dello sviluppo basato sui diritti umani, mancano ancora i mezzi adeguati per garantire che le comunità interessate possano svolgere il legittimo ruolo di forze trainanti nelle risposte alle sfide globali che la FiC spera di affrontare. Di conseguenza, la società civile e le comunità si sono unite in una Finance in Common Shadow Summit (vedi (20) #RightsInCommon – Finance in Common Shadow Summit – YouTube) per amplificare le voci di coloro che sono da considerare come i veri esperti di sviluppo: i difensori dei diritti umani, le comunità locali, i gruppi della società civile, che condividono le loro prospettive sui temi chiave affrontati al summit, spiegando come dovrebbe essere un approccio allo sviluppo guidato dalle comunità e dai diritti umani.
Il gruppo delle BPS afferma che si sta trovando per discutere la mobilitazione di risorse finanziarie per il raggiungimento dell’Agenda 2030, per il sostegno di transizioni economiche giuste, per combattere la crisi climatica e preservare la biodiversità, ma il mondo ha bisogno di investimenti convincenti diversi dalle pratiche precedenti. Se si riafferma il carattere pubblico delle BPS, le azioni di finanziamento devono basarsi su un approccio democratico, trasparente, partecipativo e su meccanismi di governance inclusivi in tutte le fasi, a tutti i livelli, dal locale al multilaterale. Per questo è essenziale che le BPS adottino un’agenda di localizzazione mettendo i popoli e le comunità al centro delle discussioni e delle decisioni sulle loro politiche, strategie e operazioni, dal processo decisionale alla pianificazione, realizzazione e valutazione dei progetti di sviluppo.
Poiché le crisi globali che hanno motivato la FIC per la prima volta (si veda il primo summit in Home | Finance in common) si sono intensificate in questi tre anni, noi, sottoscritte organizzazioni della società civile, ricordiamo e riaffermiamo le preoccupazioni e richieste presentate in occasione dei primi due summit. E ancora una volta chiediamo che tutte le banche pubbliche di sviluppo siano responsabili dell’interesse pubblico a livello locale, nazionale e globale.
Chiediamo inoltre a tutte le BPS di svelare il loro pieno potenziale di finanziamento pubblico per servizi pubblici universali e di qualità, che sono alla base di una e società equa e giusta. Ciò richiederà anche un allontanamento dalle narrazioni di austerità fiscale e di privatizzazione dei servizi pubblici, attraverso i partenariati privato-pubblico, per sostenere invece il finanziamento pubblico e la governance pubblica del dei servizi essenziali per il godimento dei diritti umani, compreso il diritto alla salute, all’istruzione e alla protezione sociale.
E in questo sforzo, è fondamentale che le BPS contribuiscano attivamente al superamento di tutte le forme di disuguaglianze strutturali, adottando concrete misure in materia di giustizia di genere e razziale.
Chiediamo inoltre alle BPS di mobilitarsi e investire le risorse necessarie per sostenere una transizione giusta verso un sistema alimentare più sostenibile che garantisca il diritto al cibo a tutti. A tal fine, è fondamentale che le BPS diano la priorità agli investimenti che favoriscono una produzione sostenibile e agroecologia di contadini, popoli indigeni e altre comunità tradizionali.
È inoltre urgente che le BPS adottino misure ambiziose, concrete e misurabili per allineare i loro investimenti diretti e indiretti all’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico, ponendo fine ai finanziamenti per i carburanti fossili e aumentando il sostegno per una giusta transizione da petrolio, gas, carbone e altre false soluzioni, a fonti energetiche rinnovabili e realmente sostenibili. Le BPS devono inoltre riconoscere che non è possibile affrontare la crisi climatica senza smettere di finanziare industrie dannose, come gli allevamenti intensivi, garantendo portafogli coerenti con un percorso di basse emissioni di gas serra, di rispetto dei diritti umani e per lo sviluppo sostenibile.
Le PBS dovrebbero fungere da modello per gli investitori privati promuovendo business responsabili che tutelino e rispettino i diritti umani, i diritti del lavoro, e soddisfino i più elevati standard di due diligence. Ciò include l’adozione di misure adeguate a garantire l’appropriazione locale di tutti gli investimenti per massimizzare l’impatto sullo sviluppo e mantenere i benefici socioeconomici nel paese/comunità in cui vengono effettuati gli investimenti.
Chiediamo inoltre alle PBS di adottare solidi principi in materia di diritti umani in tutte le fasi del loro lavoro, e di intraprendere tutte le misure necessarie per mettere in atto solide procedure di due diligence e solidi meccanismi di responsabilità che garantiscano alle comunità e ai lavoratori i rimedi adeguati. Incoraggiamo le PBS a rafforzare gli esistenti meccanismi di responsabilità con un coinvolgimento significativo delle comunità coinvolte nel processo e per supportare le altre PBS con le lezioni apprese.