Perchè far pagare ai poveri le conseguenze dell’instabilità politica
L’ Appello dell’Alleanza contro la povertà in Italia, di cui FOCSIV è soggetto aderente assieme ad altre 34 organizzazioni impegnate a promuovere adeguate politiche contro la povertà nel nostro paese, chiede alle istituzioni di impegnarsi per l’approvazione della legge delega di introduzione del Reddito d’Inclusione (REI) e di predisporre il Piano nazionale contro la povertà, prima della chiusura anticipata della legislatura. L’Appello è stato già recapitato ai Presidenti della Repubblica, Consiglio, Senato e Camera, nonché al Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
Il clima di incertezza politica rischia di privare tante famiglie indigenti della possibilità di ricevere il sostegno pubblico di cui hanno necessità. Affinché ciò non accada, l’Alleanza contro la povertà chiede di approvare la legge delega di introduzione del Reddito d’Inclusione (REI) e di predisporre il Piano nazionale contro la povertà.
Dall’inizio della crisi, le persone in povertà assoluta in Italia sono aumentate del 155%: nel 2007 erano 1milione ed 800mila mentre oggi sono 4milioni e 600mila. Povertà assoluta è il termine tecnico che indica la miseria: la vive – infatti – chi non riesce a raggiungere lo standard di vita definito dall’Istat “minimamente accettabile”, con riferimento ad alimentazione, abitazione, vestiario, trasporti ed altre esigenze primarie.
Da gennaio l’Italia sarà l’unico paese europeo nel quale lo Stato non fornisce un aiuto alle persone in povertà assoluta. La Grecia infatti, che condivideva questo primato negativo con il nostro Paese, ha deciso di introdurre nel 2017 un sostegno pubblico a chiunque si trovi in tale condizione.
Nell’ultimo anno sono stati realizzati significativi passi in avanti per colmare questa carenza. Vi hanno lavorato insieme il Governo e le principali forze parlamentari, di maggioranza e di opposizione. L’Alleanza contro la povertà ha contribuito attraverso un’attività costante di sensibilizzazione, pressione e proposta. È stata così avviata una misura transitoria, destinata a 3 poveri su 10. È, soprattutto, cominciato il percorso parlamentare della legge delega per l’introduzione del Reddito d’Inclusione (REI), giunto a buon punto. Il REI dovrebbe rivolgersi a tutti i poveri, fornendo loro un contributo monetario, per affrontare le difficoltà economiche di oggi, insieme agli strumenti per costruirsi un domani migliore (formazione professionale, nidi per i figli, sostegno psicologico e così via, in base alle diverse esigenze di ognuno).
L’incertezza politica, però, rischia ora di vanificare i passi in avanti compiuti, proprio quando bisognerebbe portare a compimento il lavoro svolto, introducendo finalmente nel nostro paese un sostegno rivolto all’insieme della popolazione povera. L’unico modo per evitarlo è che il Parlamento approvi – in tempi brevi – la legge delega e che sia predisposto il Piano nazionale contro la povertà, nel quale specificare tutti i passaggi attuativi da compiere per l’introduzione del REI.
L’Alleanza contro la povertà auspica che non siano scaricate sulla parte più debole della società italiana le conseguenze negative dell’instabilità politica. Chiede, dunque, al Presidente della Repubblica, del Consiglio dei Ministri e ai Presidenti di Camera e Senato che l’azione del Governo e del Parlamento pongano tra le priorità la lotta alla povertà e, a tutte le forze politiche di collaborare affinché si giunga in tempi rapidi a:
• approvare la legge delega di introduzione del Reddito d’Inclusione (REI);
• predisporre il Piano nazionale contro la povertà con un investimento tale da rendere i servizi territoriali realmente inclusivi.