“Perdite e danni” verso COP28
Ufficio Policy Focsiv: la COP28 segnerà un cambiamento nella politica per affrontare l’urgenza climatica? A che punto è il Fondo Perdite e Danni lanciato a COP27? Come il nostro Governo utilizzerà i soldi annunciati del Fondo Italiano per il Clima?
Dopo avere dato conto delle richieste della società civile africana per la prossima COP28 (Piano Mattei? Ascoltare la voce africana – Focsiv), presentiamo di seguito la campagna lanciata da Italian Climate Network: #SOTTOINOSTRIOCCHI | Italian Climate Network (italiaclima.org), che qui divulghiamo e a cui chiediamo di partecipare. I paesi del Sud del mondo sono i meno responsabili del riscaldamento globale ma ne sono i più toccati con disastri ambientali che provocano morti, sfollamenti, distruzioni, perdite e danni che i veri responsabili (i paesi industrializzati che continuano a bruciare fonti fossili) non pagano. La COP28 ha il compito di rendere operativo il nuovo Fondo di Perdite e Danni, e il governo italiano come vi parteciperà?
Nel 2022, a COP27, i Paesi del Sud del mondo sono riusciti a ottenere la decisione di creare un Fondo a compensazione di Perdite e Danni, risultato inseguito da almeno trent’anni dal gruppo G77 dei Paesi in via di sviluppo e dalla società civile globale. La COP africana ha sbloccato il sistema multilaterale dal punto di vista delle compensazioni per responsabilità storiche, tema tabù per decenni, ma ai Negoziati Intermedi di Bonn a giugno si è vista l’assenza di discussioni concrete sul potenziamento degli strumenti solidali di finanza climatica. Al momento, quindi, si è ancora molto lontani dal veder comparire una solidarietà finanziaria vera e strutturata a livello internazionale.
Italian Climate Network è l’unica ONG in Italia che, in vista di COP28, ha deciso di portare avanti una campagna sul tema delle compensazioni per perdite e danni per cominciare a ragionare, anche noi in Italia, su sparizioni e responsabilità. «Il cambiamento climatico ha già danneggiato irrimediabilmente interi Paesi, territori e comunità nell’indifferenza generale. È urgente, ora, che il Fondo diventi realtà – dichiara Marirosa Iannelli, Coordinatrice Advocacy di Italian Climate Network -. Per questo vogliamo fare fronte comune nei confronti delle istituzioni e dei decisori politici affinché ne garantiscano la rapida attivazione.
Parallelamente alla nostra azione di advocacy, abbiamo chiesto a influencer, sostenitori e persone comuni di aderire alla nostra campagna facendo sparire i propri profili social proprio come “sotto i nostri occhi” stanno sparendo i Paesi ingiustamente spazzati via dal cambiamento climatico». L’hashtag provocatorio #SottoiNostriOcchi vuole, quindi, abbracciare contemporaneamente il concetto di sparizione di troppi nostri co-abitatori del pianeta Terra e dei loro contesti quotidiani, che sta avvenendo nell’indifferenza generale e la responsabilità che vorremmo si assumesse a livello governativo per primo il nostro Paese, per dare l’esempio in Europa e nel mondo.
L’Italia si è dotata di un Fondo Italiano per il Clima che mobiliterà risorse economiche pari a 4,2 miliardi di euro su cinque anni in cooperazione internazionale: coprirà anche delle prime spese in compensazione di perdite e danni? L’Italia annuncerà un proprio contributo addizionale al nuovo fondo durante COP28, per dare l’esempio a livello internazionale?
Si tratta di un tema importante non solo in Italia. Con il nostro consorzio europeo SPARK abbiamo lanciato una petizione (che è possibile firmare QUI) in cui chiediamo all’Unione Europa di intervenire per garantire sicurezza nel presente e negli anni futuri, costringendo i grandi responsabili dell’inquinamento a pagare per aver causato la crisi climatica. Una petizione per sostenere il vecchio principio del “chi inquina paga”, ancora troppo poco applicato a livello di politica e politiche.
Possiamo iniziare noi però, perlomeno a parlarne, perché in fin dei conti siamo e rimaniamo degli ottimisti, e siamo certi che per COP28 la nostra Italia avrà fatto almeno un piccolo, piccolo salto di qualità su questo tema.
Italian Climate Network è un’associazione ONLUS nata per affrontare la crisi climatica e assicurare all’Italia un futuro sostenibile che lavora affinché il tema dei cambiamenti climatici diventi prioritario nel dibattito pubblico e occupi un ruolo centrale nell’agenda politica nazionale. E’ impegnata quotidianamente in attività di educazione, divulgazione e advocacy, coniugando rigore scientifico e capacità di rivolgersi a pubblici diversi. Collabora con altre associazioni, gruppi locali, aziende e autorità pubbliche, sia a livello italiano che internazionale, nella convinzione che la risposta a questa grande sfida non possa che essere collettiva. Italian Climate Network onlus partecipa ai Negoziati sul Clima dell’UNFCCC dal 2011, ed è stata riconosciuta ufficialmente come “observer” nel 2014.
L’associazione è affiliata a due delle constituency dell’UNFCCC: “YOUNGO”, che racchiude i movimenti giovanili per il clima di tutto il mondo, e “Women and Gender”, composta da organizzazioni al lavoro per promuovere il rapporto tra cambiamento climatico, diritti delle donne e parità di genere. Alle conferenze, i nostri delegati intraprendono queste attività: partecipazione alle sessioni negoziali aperte agli osservatori; stesura di report tecnici e articoli divulgativi per il nostro “Bollettino-COP”; partecipazione alle attività e alle azioni delle constituency, tra cui interventi in plenaria e stesura di proposte di policy; organizzazione di side event e partecipazione ad incontri con le istituzioni.
Per ulteriori informazioni:
Coordinatrice Comunicazione Italian Climate Network Valeria Galli Cell: 328-1289409 Mail:comunicazione@italiaclima.or