Più cooperazione internazionale per la transizione energetica
Fonte immagine: Teknoring
Ufficio Policy Focsiv – Il riscaldamento climatico globale è un processo che sta procedendo causando disastri che pesano sempre di più sui paesi impoveriti (Climate change: Low-income countries ‘can’t keep up’ with impacts – BBC News). L’ONU ha proposto Sette cose da fare per lo sviluppo sostenibile nel mondo – Focsiv, tra cui la transizione energetica.
A questo proposito riportiamo di seguito la strategia che propone l’Agenzia Internazionale per l’Energia con il suo World Energy Outlook – 23 (The energy world is set to change significantly by 2030, based on today’s policy settings alone – News – IEA) per sostenere un sistema energetico più sostenibile e pulito, riportando dati attuali e previsioni future. Secondo il rapporto, ad oggi l’Accordo di Parigi non è raggiungibile ma se le potenze mondiali seguissero lo scenario Net Zero Emission i risultati potrebbero essere più che positivi. La cooperazione internazionale deve triplicare i finanziamenti per la transizione energetica.
Il World Energy Outlook 2023 – una delle più autorevoli pubblicazioni globali di analisi e proiezioni sull’energia propone una strategia globale per portare il mondo sulla buona strada riguardo la quota energetica globale entro il 2030. Il direttore Faith Birol afferma che l’energia pulita ormai è una questione concreta e propone quindi un’analisi approfondita su ogni aspetto del sistema energetico globale.
Fin dall’inizio è apparso chiaro come un sistema energetico più “verde” fosse la soluzione alle emissioni climalteranti. Secondo il WEO-2023 l’energia pulita sta crescendo ad una velocità impensabile, ma non è sufficiente ad avvicinare e superare il picco della domanda di carbone, petrolio e gas naturale. WEO 2023 afferma che nonostante la crescita nell’impegno delle energie pulite, le temperature medie globali potrebbero aumentare di circa 2,4 C° in questo secolo, al di sopra di ciò che richiede l’Accordo di Parigi.
Nello scenario delle politiche dichiarate, i consumi di energia continueranno ad aumentare fino al 2050, e la domanda di combustibili fossili scenderà al 73%, prevedendo che la temperatura globale salga fino a 2,4 C° nel 2100. Per quanto riguarda il panorama degli impegni annunciati invece, si ha un miglioramento dell’efficienza in termini di risparmio delle tecnologie alimentate ad elettricità: come ad esempio con i veicoli elettrici e pompe di calore, il WEO-2023 riporta quindi un aumento del riscaldamento al 1,7 C° nel 2100.
Nello scenario migliore del Net Zero Emissions entro il 2050, gli incrementi di efficienza procedono ancora più velocemente, portando ad un calo dell’1,2% dell’energia primaria, con la domanda di combustibili fossi che scende al 62% entro la fine del decennio, consentendo quindi di limitare il riscaldamento a1,4 C° nel 2100.
Il World Energy Outlook 2023 propone un piano a cinque pilastri per raggiungere lo scenario Net Zero Emission (DNV: le rinnovabili ancora non sostituiscono i combustibili fossili nel mix energetico globale) che prevede di: triplicare la capacità rinnovabile globale, raddoppiare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica, ridurre del 75% le emissioni di metano derivanti dai combustibili fossili, meccanismi di finanziamento innovativi e su larga scala per triplicare gli investimenti in energia pulita, misure per garantire una riduzione ordinata dell’uso dei combustibili fossili.
Birol afferma come la cooperazione internazionale sia fondamentale per accelerare la transizione verso l’energia pulita. Si prevede difatti che nel 2030 le tecnologie legate a energie pulite svolgeranno un ruolo significativamente maggiore rispetto ad oggi, ci saranno ad esempio un numero quasi 10 volte superiore di auto elettriche in circolazione in tutto il mondo, il solare fotovoltaico genererà più elettricità e la quota delle rinnovabili raggiungerà quasi il 50% del totale rispetto al 30% attuale.
Nonostante tutto, se i governi mondiali rispettassero i loro impegni, il progresso sarebbe ancora più rapido: le emissioni globali di anidride carbonica raggiungeranno il loro picco massimo entro il 2025 e il WEO afferma che la domanda di combustibili fossili è rimasta troppo altra per raggiungere l’obiettivo del Accordo di Parigi.