Proteggere i bambini migranti alle frontiere dell’UE
FOCSIV, nel quadro del progetto Volti delle Migrazioni, ha firmato, assieme alle più importanti organizzazioni per i diritti umani, il seguente messaggio al Consiglio europeo Giustizia e affari interni del 9-10 dicembre 2021, per chiedere un rinnovato impegno alla solidarietà e all’azione per proteggere i bambini migranti alle frontiere dell’UE.
I bisogni umanitari e di protezione alle varie frontiere dell’UE, compresi quelli dei bambini non accompagnati e di quelli con le famiglie, stanno aumentando con l’inizio dell’inverno. I recenti sviluppi in Afghanistan hanno accentuato queste esigenze, con circa la metà delle richieste di asilo di bambini non accompagnati nell’UE provenienti da persone afgane nell’agosto 2021. Inoltre, tra l’aumento degli arrivi alle varie frontiere marittime e terrestri dell’UE, più recentemente quelle di Polonia, Lettonia e Lituania, i bambini, che viaggiano con le famiglie o da soli, sono a rischio di violazioni dei diritti umani, compreso il respingimento, e hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria, nonché di accesso alle procedure di asilo, a condizioni di accoglienza dignitose e ad un sostegno adeguato.
Piuttosto che introdurre deroghe all’acquis dell’UE in materia di asilo che minano il diritto all’asilo, esortiamo le istituzioni dell’UE e gli Stati membri a migliorare la gestione della migrazione e ad allentare le tensioni alle varie frontiere attraverso l’uso degli attuali meccanismi di condivisione delle responsabilità. Riconosciamo che i negoziati in corso sul Patto su migrazioni e asilo stanno esplorando i futuri meccanismi di solidarietà, tuttavia le attuali procedure di ricongiungimento familiare e l’ulteriore ricollocazione volontaria dovrebbero essere utilizzate per proteggere i bambini e le famiglie in movimento ora, subito. Infatti, il recente schema di ricollocazione volontaria in Grecia ha dimostrato che, con la necessaria volontà politica, trasferimenti rapidi ed efficaci sono possibili dal punto di vista procedurale e operativo. L’UE ha ora l’opportunità di costruire su questa esperienza e competenza, sviluppando strumenti operativi che rafforzeranno sia gli attuali meccanismi di condivisione delle responsabilità, sia quelli che sono considerati nell’ambito del nuovo Patto.
Le principali organizzazioni per i diritti umani esortano le istituzioni dell’UE e gli Stati membri a riportare la condivisione delle responsabilità in primo piano nell’agenda politica. Questo contribuirà significativamente a:
- Ridurre il numero di bambini bloccati nelle zone di confine, in campi di contenimento sovraffollati o che vivono per strada, spesso senza cibo sufficiente, alloggio, assistenza legale e istruzione, nonché supporto medico e psicosociale.
- Ridurre il numero di bambini che non vengono identificati nel tentativo di raggiungere irregolarmente altri paesi dell’UE per raggiungere i membri della famiglia o cercare una protezione adeguata.
- Rafforzare i percorsi legali e la gestione dei casi transnazionali, eliminando le carenze sistemiche nelle procedure di ricongiungimento familiare di Dublino, che lasciano i bambini non accompagnati in un limbo legale, esposti a molteplici rischi, tra cui la tratta e altre forme di sfruttamento.
- Rafforzare la fiducia e la cooperazione tra gli Stati membri alleviando la pressione e mitigando le tensioni politiche ai confini dell’UE, che mettono a rischio la vita e la sicurezza dei bambini e delle famiglie.
Le azioni concrete sono le seguenti:
1. Gli Stati membri dell’UE, con il sostegno della Commissione europea, dovrebbero accelerare i ricongiungimenti familiari e avviare ulteriori trasferimenti volontari di bambini non accompagnati dalle zone di confine dell’UE e dagli Stati membri particolarmente colpiti dagli arrivi di individui in cerca di protezione all’inizio dell’inverno.
2. Le istituzioni e le agenzie dell’UE dovrebbero sviluppare un quadro operativo trasparente per le procedure transnazionali all’interno dell’UE, incluso il ricongiungimento familiare e la ricollocazione. Questo può essere applicato da tutti gli attori coinvolti in tutta l’UE. Il quadro dovrebbe applicare i principi dell’UE in modelli di procedure operative standard transnazionali. Dovrebbe anche essere sviluppata una guida pratica sulle salvaguardie procedurali e sulla gestione dei casi dei bambini non accompagnati. Il quadro dovrebbe inoltre includere azioni e designare risorse per rafforzare e aumentare la disponibilità di tutele di qualità e di assistenza legale gratuita per i bambini non accompagnati.
3. La Commissione europea dovrebbe nominare un coordinatore UE per la ricollocazione, cioè un ufficio con l’obiettivo di facilitare il lavoro degli attori nazionali coinvolti nella ricollocazione, e di costruire nuovi programmi sulla base delle esperienze di ricollocazione già realizzate in gruppi di lavoro precedenti. L’ufficio del coordinatore dovrebbe fornire una piattaforma per uno scambio regolare prima, durante e dopo i trasferimenti in corso. Dovrebbe coinvolgere la società civile pertinente e le agenzie di protezione dell’infanzia, che hanno competenze specializzate e spesso conoscono meglio i bambini e i loro bisogni, il che è fondamentale per valutare e dare priorità ai loro interessi. L’ufficio dovrebbe anche sviluppare e promuovere processi per una migliore messa in rete transfrontaliera degli attori coinvolti nelle procedure transnazionali. Dovrebbe inoltre sostenere gli Stati membri nell’identificazione dei bambini, nei criteri di ammissibilità e in altri aspetti chiave, in stretta collaborazione con la società civile, l’UE e le agenzie delle Nazioni Unite.
La solidarietà e la condivisione delle responsabilità nel sistema europeo di asilo e migrazione devono dare la priorità a percorsi sicuri per il ricongiungimento familiare e la protezione internazionale, non al contenimento, ai respingimenti e ai rimpatri.
Le organizzazioni che hanno firmato:
Caritas Europa Child Circle Defence for Children – ECPAT Netherlands Defence for Children Greece Defence for Children International (DCI) – Belgium Defence for Children Italia e International Social Service Italia. Dutch Council for Refugees Eurochild European Lawyers in Lesvos (ELIL) FOCSIV – Italian Federation Christian Organisations for voluntary international service | ICMC Europe/ SHARE Network International Rescue Committee Irish Refugee Council Kids in Need of Defense (KIND) Europe Lumos Methoria Missing Children Europe Oxfam Refugees International Safe Passage International Save the Children SOS Children’s Villages International |
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