PROTEGGIAMO LA NOSTRA CASA COMUNE
I DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI DELLA TERRA E DELL’AMBIENTE IN AMERICA LATINA
Foto di copertina: Le donne indigene di La Guajira, in Colombia, svolgono un ruolo fondamentale nel difendere la loro terra, i loro mezzi di sostentamento e le loro fonti d’acqua dall’estrazione mineraria su larga scala.
Pubblichiamo di seguito un articolo di CIDSE sul rapporto di CAFOD (agenzia cattolica per la cooperazione allo sviluppo inglese). Cofinanziato dall’UE, il rapportosi basa su una ricerca condotta tra il 2019 e il 2021 sulle tendenze attuali delle violenze subite dai difensori dei diritti umani della terra e dell’ambiente in sei Paesi dell’America Latina: Bolivia, Brasile, Colombia, Guatemala, Honduras e Perù. Il dramma delle violenze e delle uccisioni dei difensori è testimoniato anche nei rapporti Padroni della Terra (https://www.focsiv.it/category/pubblicazioni/pubblicazioni-landgrabbing-pubblicazioni/) che la FOCSIV pubblica ogni anno, la cui quinta edizione verrà presentata il 28 giugno al Senato (https://www.focsiv.it/presentazione-del-quinto-rapporto-i-padroni-della-terra/).
Nel rapporto di CAFOD vengono descritte nel dettaglio le sfide e i pericoli che i difensori dei diritti umani devono affrontare nei diversi Paesi. Il rapporto rileva che sia gli Stati che le imprese agiscono con noncuranza nei confronti dei diritti umani e dell’ambiente. La pandemia COVID-19 ha esacerbato le profonde disuguaglianze nella regione e ha portato a un aumento delle minacce e degli attacchi ai diritti umani della terra, dell’ambiente e alle loro comunità. Gran parte di questo fenomeno è intrinsecamente legato all’accesso e al controllo della terra e dei territori. In un contesto di presenza limitata dello Stato, di enormi disuguaglianze di potere tra imprese, Stati e comunità locali e di impunità diffusa, i difensori dei diritti umani spesso non hanno alcuna istituzione a cui rivolgersi per ottenere protezione.
Il rapporto condivide le conoscenze sulle diverse strategie e approcci utilizzati dai difensori e dalle comunità locali per spingere al cambiamento, e raccomanda i modi in cui gli Stati (compresi i governi dell’America Latina e quelli di tutto il mondo), le imprese e gli investitori possono sostenere il lavoro dei difensori e proteggerli dagli attacchi che subiscono.
Oltre alle raccomandazioni per una legislazione britannica volta a prevenire le violazioni dei diritti umani e dell’ambiente nelle catene di approvvigionamento delle aziende del Regno Unito, il documento chiede una forte legge europea sulla due diligence e un trattato vincolante delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani.