Qualcosa che non potrò mai dimenticare
Per me è stata un’esperienza unica poter partecipare durante il mio servizio civile alle attività dell’associazione con il progetto di Handifilm: è un’avventura fantastica! Infatti, fin dal mio arrivo in Marocco, ho assistito ad alcune delle formazioni al liceo Moulay Abdellah di Rabat, durante le quali i giovani liceali hanno discusso sui temi legati alla disabilità ed esplorato il mondo del cinema attraverso workshop pratici sulla sceneggiatura, sulla recitazione, sull’utilizzo della macchina da presa, ecc. In queste ultime formazioni, i giovani hanno messo in pratica quello imparato fino a quel momento: quindi con macchina da presa, copioni e attori abbiamo girato alcune scene del cortometraggio che stavano realizzando e che poi è stato presentato al Festival Handifilm di Rabat.
Ma Handifilm non è solo a Rabat! Difatti anche quest’anno, a fine novembre, quattro cortometraggi dei liceali marocchini sono stati proiettati al Marano Ragazzi Spot Festival, che, ormai alla sua 25º edizione, ci permette di “esportare” i risultati del progetto. Insieme a Francesco, mio collega Casco Bianco SCU, siamo anche intervenuti in diretta per raccontare l’esperienza di Handifilm al pubblico presente in sala.
Ritornando al Festival Handifilm di Rabat, quest’anno ha avuto luogo dall’1 al 4 dicembre 2022, sotto l’Alto Patronato di Sua Maestà Mohammed VI, e aveva come tema “Il cinema come leva per l’empowerment”. Erano presenti in gara 29 film tra Concorso Senior e Junior, rappresentati 11 Paesi, dalla Corea del Sud agli Stati Uniti; inoltre abbiamo avuto l’onore di accogliere una delegazione di allievi, ex allievi, insegnanti e direzione scolastica dell’Istituto Prever di Pinerolo – Osasco, che avevano in gara un film per il Concorso Cortometraggi e 2 per la sezione Junior.
Non ne avevo idea, ma per la riuscita di questi quattro giorni, insieme a tutta l’equipe, abbiamo lavorato giorno e notte, corso avanti e indietro per la città lottando contro il tempo per riuscire a portare a termine tutto il necessario: tra le tante cose, il catalogo con le sinossi e le locandine dei film, le foto dei registi e il programma generale, gli inviti per la conferenza stampa, i discorsi per i presentatori da adattare sia in francese che in arabo, l’organizzazione della sala. Ricordo ancora l’agitazione in ufficio perché non si sapeva se il materiale pubblicitario o i premi sarebbero arrivati in tempo, ma ce l’abbiamo fatta, al-ḥamdu li-llāh! (“grazie a Dio”).
I quattro giorni di Festival sono stati dei giorni super intensi, pieni di emozioni, ma anche fatica, bisogna ammetterlo, però è stato molto appagante.
Vedere la gioia e l’emozione dei ragazzi che, al sentire chiamare il loro liceo al momento del vincitore, è qualcosa che mai potrò dimenticare.
Giulia Agnolin, Casco Bianco SCU con OVCI a Rabat, Marocco.