Quale compromesso sulla rinuncia ai diritti di proprietà intellettuale del vaccino COVID-19?
Recentemente sulla fonte Politico UE è uscito un articolo che titola che è stato raggiunto un compromesso sulla rinuncia ai diritti di proprietà intellettuale del vaccino COVID-19.
Politico UE ha potuto visionare un documento della Commissione europea nel quale l’UE, il Sudafrica, l’India e gli Stati Uniti sembra abbiano raggiunto un compromesso “che attualmente copre solo i vaccini, per cui i paesi in via di sviluppo che hanno esportato meno del 10 per cento delle dosi di vaccino coronavirus nel mondo nel 2021, sarebbero in grado di autorizzare l’uso di un vaccino coronavirus brevettato senza il consenso del proprietario del brevetto.(…) Il testo afferma che un paese non avrebbe bisogno di cercare di ottenere l’autorizzazione del titolare del brevetto prima di intraprendere questo processo.”
Il documento della Commissione prevede anche “l’impegno di decidere sull’estensione della soluzione ai prodotti terapeutici e diagnostici entro 6 mesi dalla data della decisione sui vaccini”, e la possibilità che i paesi possano produrre i vaccini per il mercato interno ma anche per le esportazioni, facendo quindi concorrenza alle grandi multinazionali.
Questo compromesso segna un avanzamento rispetto al blocco dei negoziati nell’’Organizzazione mondiale del commercio sulla deroga ai diritti di proprietà intellettuale (TRIPS), e deve comunque portare ad un accordo finale dei paesi membri.
La Global Coalition Against Poverty di cui FOCSIV con altre associazioni è membra riconosce questo compromesso come un progresso parziale perchè non è una vera rinuncia ai diritti di proprietà intellettuale. Una vera rinuncia TRIPS deve coprire trattamenti e test, e deve comprendere altri aspetti critici della proprietà intellettuale, non solo riguardo i brevetti.