Quale politica di governance dei sistemi alimentari (e della terra)
Oggi diffondiamo il quattordicesimo capitolo, a cura di Vincenzo Conso e Marco Foschini, del V° Rapporto Focsiv “I padroni della terra. Rapporto sull’accaparramento della terra 2022: conseguenze sui diritti umani, ambiente e migrazioni”, presentato il 28 giugno a Roma nella Sala Capitolare del Senato su iniziativa del senatore Mino Taricco.
LA RIFORMA DEL COMITATO PER LA SICUREZZA ALIMENTARE E
I PASSAGGI SUCCESSIVI
Dopo la crisi economico finanziaria del 2007/08 e quella dei prezzi dei prodotti agricoli che fece risalire i dati della fame nel mondo, su iniziativa del G772 e della FAO di Jaques Diouf (il Direttore Generale-DG che aveva voluto il Vertice Mondiale sulla Sicurezza Alimentare-SA del 1996), si mise mano alla riforma del Comitato Mondiale per la Sicurezza alimentare (il CFS) che, a quel tempo, era un organo tecnico della FAO creato nel 1974 con un’esistenza decisamente anonima. La riforma del 2009 trasformò il CFS in un organismo autonomo delle NU e nella piattaforma internazionale di discussione sui temi della SA più inclusiva e democratica del contesto delle NU. Un importante passo in avanti anche se, ovviamente, non esente da limiti ma, soprattutto, fragile di fronte alla possibilità di ritorni al passato in forme nuove. Con questa iniziativa si sfruttò una caduta di credibilità del modello di trasformazione dell’agroalimentare dei paesi sviluppati e, in positivo, il lavoro fatto alla FAO dal 1996 in poi per creare un organismo in grado di realizzare una governance della SA improntata ad una progettualità politica consapevole dell’interdipendenza dei problemi dei sistemi alimentari. Una discontinuità importante fu la partecipazione al processo di riforma del CFS del Comitato internazionale della pianificazione per la sovranità alimentare (IPC), una piattaforma internazionale di movimenti e associazioni di piccoli produttori agricoli, pescatori, pastori e popoli indigeni, di cui è motore Via Campesina, nonché di ONG internazionali. Come ICRA partecipammo al confronto dentro la società civile internazionale e dialogammo anche con rappresentanti dei governi
protagonisti della riforma.