Rafforzare la coerenza delle politiche pubbliche di assistenza allo sviluppo

Fonte immagine Global Partnership (itu.int)
Ufficio Policy Focsiv –Divulghiamo qui la seconda parte del rapporto ASviS sullo sviluppo sostenibile in Italia: Rapporto ASviS 2024 – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile sull’obiettivo 17 relativo ai partenariati internazionali e quindi anche all’aiuto pubblico allo sviluppo. Questa parte è focalizzata sulle politiche di cooperazione internazionale, tra cui il Piano Mattei, e il raggiungimento dello 0,7% del reddito nazionale lordo per l’aiuto pubblico allo sviluppo. Alla redazione ha collaborato anche Focsiv grazie al progetto Generazione Cooperazione (Home page – ECG Project (focsiv.org).
La Strategia sullo sviluppo sostenibile del 2022 va aggiornata per la parte riguardante la cooperazione internazionale, in considerazionedegli eventi internazionali in corso edelle loro conseguenze per l’Italia e i suoi partner,dalla guerra in Medio Oriente all’aumentodella fame in Africa ai disordini e le proteste incorso in numerosi Paesi. Analogo aggiornamento deve riguardare il documento di programmazione della cooperazione italiana, che è ancora daapprovare da parte del Comitato Interministerialeper la Cooperazione allo Sviluppo (CICS).
Nel mese di luglio il Governo, senza alcun confronto nella Cabina di Regia, ha presentato lo schema del “Piano Mattei” al Parlamento, con un impegno di 5,5 miliardi di euro provenienti dai fondi della Cooperazione allo sviluppo e dal Fondo clima. In altri termini, non si tratta di fondi aggiuntivi, ma del riorientamento degli scarsi fondi esistenti, ulteriormente ridotti nel 2023: infatti, nel 2022 l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) è stato pari allo 0,3% del reddito nazionale lordo, valore ben lontano dallo 0,7% del Target 17.2 dell’Agenda 2030.
Sulle proposte per l’attuazione del Piano Mattei, va notato che:
• il Fondo clima è stato attivato, ma non esiste uno strumento di monitoraggio trasparente;
• il piano delle attività non è pubblico e i media riportano al riguardo informazioni frammentate, come quella riguardante un grande investimento ENI in Kenya per la produzione di biocarburanti;
• l’integrazione del Fondo clima nel Piano prefigura la realizzazione di investimenti in Africa in relazione al posizionamento dell’Italia quale hub energetico per l’Europa. Tale posizionamento sembra però privilegiare ancora la produzione di energie fossili, mentre l’impegno di Glasgow per fermare i finanziamenti pubblici all’estrazione di materiali fossili nel Sud mondo continua a essere disatteso.
L’attuazione del Piano Mattei deve tenere come assoluta priorità la questione della costruzione di un partenariato “non predatorio”,sulla quale si rilevano già alcune ambiguità,specialmente nei progetti riguardanti lefiliere energetiche e alimentari. Va quindi valorizzatoil protagonismo della società civile africanae delle diaspore in Italia, per assumere unvero approccio di decolonizzazione dell’APS eassumere i criteri di trasversalità e integrazionedei progetti previsti nel quadro dei principi dellosviluppo sostenibile.
D’altra parte, va sempre assicurata la promozione e il rafforzamento dei diritti umani nella loro multidimensionalità – individuali, sociali ed economici. A tal fine, va rispettato rigorosamente il requisito di dovuta diligenza nelle filiere di approvvigionamento, rafforzato dalla recente approvazione della Direttive europee in materia, ricordate in precedenza.
Tutto questo deve essere inserito in un quadro di coprogrammazione con una governance multilivello coerente. A tale riguardo si propone di dare maggiore forza alla Cabina di Regia, costituendo tavoli di lavoro partenariali direttamente nei Paesi africani, con la valorizzazione e il rafforzamento della presenza delle sedi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) in loco.
RAGGIUNGERE LO 0,7% NEL RAPPORTO AIUTO PUBBLICO ALLO SVILUPPO E REDDITO NAZIONALE LORDO
Considerate le riflessioni di cui sopra, il Governo dovrebbe approvare una Legge di bilancio che preveda un percorso progressivo di aumento dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) in modo da raggiungere lo 0,7% del reddito nazionale lordo entro il 2030, come chiesto dalla Campagna070. Inoltre, vanno impegnate le risorse periniziative di peace building e sostegno ai sistemisanitari ed educativi nazionali dei Paesi più poveri. Queste risorse devono essere aggiuntive anche per dare forza e credibilità al Piano Mattei.
Parallelamente, si segnala che non si hanno notizie ulteriori sull’attuazione dell’impegno preso dal Governo italiano alla COP 29 di Dubai di contribuire con cento milioni di euro al nuovo Fondo per le perdite e i danni. Infine, riteniamoche il Governo italiano dovrebbe assumere un impegno più deciso per la cancellazione del debito dei Paesi più poveri, prendendo spuntodal Giubileo del 2025, e contribuire a far sì chesia un organismo e un meccanismo indipendentedell’ONU a gestire la ristrutturazione del debito,in vista della Conferenza sulla finanza dello sviluppo del 2025.