RIDOTTO IL BUDGET EUROPEO PER LA COOPERAZIONE
Sotto la pressione di alcuni governi del nord Europa, guidati dal premier britannico Cameron, il budget europeo è stato ridotto. Tra i capitoli tagliati anche quello dedicato alla politica di assistenza esterna (Heading 4) con una diminuzione del 4% tra l’ammontare proposto dalla Presidenza (60 miliardi di euro) e il risultato finale di 58 miliardi di euro.
Praticamente, nel periodo 2014-2020 la Commissione continuerà a spendere quanto finora dedicato alla cooperazione (salvo effetto inflazione e tassi di cambio); pertanto, la Commissione che aveva puntato molto più in alto (72 miliardi di euro) risulta come l’istituzione sconfitta.
I maggiori tagli tra la proposta della Presidenza e quella approvata dal Consiglio europeo hanno riguardato le infrastrutture (-29%), anche se la spesa futura sarà superiore a quella affrontata nell’ultimo periodo (+140%!), mentre i capitoli della coesione e dell’agricoltura sono stati salvati, anche se con ammontare alquanto inferiore a quanto si è speso precedentemente (-10% per la coesione e -12% per l’agricoltura). E’ aumentato relativamente il capitolo per la sicurezza (nel cui ambito si tratta la questione migratoria).
Insomma, in futuro si spenderà relativamente di più in infrastrutture e sicurezza, e meno (ma con risorse pur sempre consistenti) in coesione, agricoltura e anche assistenza esterna.
Si va verso una Unione più “hard” e meno “soft”?
In allegato, la tabella delle voci tratta da un articolo di Euroactiv.