RIFORMA DELLA LEGGE 49/87: LE ONG SCELGONO IL MINISTRO PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E L’INTEGRAZIONE
AOI, CINI e LINK 2007 hanno presentato nei giorni scorsi in una nota al Comitato ristretto della Commissione esteri del Senato un primo tentativo di emendamenti al disegno di legge 1744 (Riforma della disciplina legislativa sulla cooperazione allo sviluppo e alla solidarietà internazionale).
In particolare, sono due gli emendamenti presentati che si riferiscono a due ipotesi di riferimento ministeriale per le ONG, entrambe di grande peso politico: il Ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione; o il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, con delega al Viceministro per la cooperazione allo sviluppo (che partecipa al Consiglio dei Ministri).
Sebbene, a parere attento delle ONG, entrambe le ipotesi sono realizzabili e nessuna delle due comporta maggiore spesa rispetto all’altra, come spiega il Presidente FOCSIV Gianfranco Cattai, nella duplice veste di Presidente AOI, “le ONG si sono già pronunciate, motivandone la scelta, per la figura del Ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione”.
Al riguardo, aggiunge Cattai “nelle prossime ore i senatori Mantica e Tonini dovrebbero ultimare le modifiche al DDL 1744. Quindi il testo dovrebbe essere inviato alla Commissione Esteri del Senato e successivamente inserito nell’odg dell’aula. I Senatori pensano che potrebbe essere preso in esame o prima della pausa estiva o subito dopo la ripresa dei lavori, in tempo comunque da essere portato al Forum sulla Cooperazione di inizio ottobre. Qualora il testo fosse approvato al Senato nel corso della presente legislatura la proposta dovrebbe passare all’esame della Camera e nuovamente al Senato”.
A questo punto, l’auspicio è che “il testo che uscirà dal Senato possa poi essere migliorato dalle indicazioni emerse dal Forum e che la Camera dovrebbe recepire” conclude Cattai sottolineando “l’impegno dei Senatori a non modificare ulteriormente il testo dopo l’eventuale approvazione della Camera”.