Run(d) for Freedom, una storia di libertà presentata oggi all’Ischia Film Festival
Una storia che parla di guerra e distruzione, ma anche di speranza e di rinascita. È la storia di Rand, ventunenne irachena che il 6 agosto 2014 è stata costretta a fuggire con la sua famiglia dalla città di Qaraqosh nella piana di Ninive e a rifugiarsi in un campo sfollati ad Erbil, nel Kurdistan iracheno.
Ci sono volute quattro ore per arrivare ad Erbil. La strada era affollata per il gran numero di persone in fuga da Mosul, Qaraqosh ed altri villaggi vicini – spiega Rand che, nonostante tutto, non ha perso la fiducia nel futuro. Da più di un anno e mezzo lavora con FOCSIV, presente in Kurdistan da oltre tre anni con progetti e iniziative a sostegno della popolazione sfollata.
Il racconto della giovane irachena ha affascinato e coinvolto il regista amatoriale Francesco Furiassi, ex sportivo professionista ed osteopata, presente ad Erbil per documentare la maratona internazionale “Run for Freedom”. È nata in questo modo l’idea di realizzare un video per raccontare la storia di Rand e delle persone che, come lei, sono state costrette a fuggire dalle propri case a causa dell’arrivo dell’Isis.
“Run(d) for Freedom”, questo il titolo del documentario che viene presentato oggi all’Ischia Film Festival, si svolge tra Qaraqosh ed Erbil. Sono immagini che mostrano il forte desiderio di libertà degli abitanti del Kurdistan iracheno, testimoniato dalla grandissima partecipazione alla maratona per la pace, cui anche la giovane Rand prende parte. La volontà di lasciarsi alle spalle gli orrori della guerra per disegnare insieme un futuro di pace è il significato profondo della manifestazione di Erbil che si è tenuta lo scorso 28 ottobre. Libertà ma anche speranza e desiderio di tornare a casa dopo la liberazione delle zone occupate dall’Isis.
A due anni di distanza dalla fuga da Qaraqosh, infatti, Rand riesce a fare ritorno alla propria città natale e a rientrare nella propria casa abbandonata in gran fretta nella tragica mattina del 6 agosto. Il passaggio dell’Isis ha lasciato segni indelebili nella città: chiese bruciate, case distrutte, macerie ovunque. La stessa abitazione di Rand era diventata una base dell’esercito dello Stato islamico.
La drammatica scoperta non spegne però il sorriso della protagonista e la gioia di tornare a casa. “Sono convinta che un giorno tutto cambierà e andrà per il verso giusto e potremo vivere i nostri sogni” è il messaggio di speranza lanciato dalla giovane irachena.
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