SALVIAMOCI INSIEME

Dichiarazione dei Last 20
Focsiv ha partecipato a Reggio Calabria all’incontro Last20 – gli ultimi 20 – mentre a Napoli si svolgeva il G20 su Ambiente e cambiamento climatico. Mentre i grandi si sono accordati per non accordarsi, le popolazioni dei Paesi impoveriti con diverse organizzazioni della società civile italiana hanno lanciato l’ennesimo grido della Madre Terra ricordando di chi siano le principali responsabilità e chiedendo un nuovo modello di sviluppo.
Solo cambiando il paradigma tecno-economico ci salveremo.
La presidente Focsiv, Ivana Borsotto, ha partecipato affermando che “abbiamo aderito con molta convinzione al Last20 perché il punto di vista degli ultimi è quello che viviamo e che vivono gli 86 organismi che fanno parte della Focsiv, i migliaia di volontari e cooperanti che operano in 80 Paesi del Mondo, nelle periferie, vicino alle comunità più povere“.
La Dichiarazione del Last20
“Noi, rappresentanti dei Last 20, i paesi più impoveriti del pianeta, riuniti a Reggio Calabria dal 22 al 25 luglio, di fronte al gravissimo stato d’allarme di Madre Terra, sentiamo il dovere di far fronte alle sfide planetarie sul clima partendo dalla prospettiva dei nostri popoli, le prime vittime dei cambiamenti climatici.
In questi giorni, non lontano da qui, a Napoli, i G20, i venti paesi più industrializzati che producono il 90% del Pil mondiale e sono responsabili dell’emissione dell’85% dei gas serra, si sono riuniti per cercare un accordo sul clima. Ma sui 60 articoli dell’accordo sono rimasti bloccati sui due più importanti e fondamentali per contrastare la deriva della crisi socio-ambientale: l’accelerazione dei tagli alle emissioni di CO2 e lo stop al “pensionamento del carbone”.
Per dare un presente e un futuro al pianeta vogliamo ricordare ai grandi della terra che siamo soggetti della storia e soltanto riducendo consumi e sprechi nei paesi più ricchi e fermando la rapina delle risorse naturali nei nostri paesi possiamo uscire dalla crisi socio-ambientale e dalla spirale del debito per abbracciare un nuovo modello di sviluppo che dia protagonismo ai nostri comuni sogni e speranze.
Solo così, tutti sulla stessa barca, possiamo salvarci insieme!”
A sua volta Ivana Borsotto ha sottolineato ed aggiunto che “Il messaggio importante è rivolto alla politica: abbiamo bisogno di una politica italiana ed europea che sia più coraggiosa, che metta i diritti umani al primo posto e li ponga come condizione per le sue relazioni internazionali“. Una politica “che abbia il coraggio di aprire le frontiere e gestire la complessità dei flussi, che abbia il coraggio di ascoltarci, perché continuano a dire che le politiche immigratorie più efficaci sono quelle che iniziano nei Paesi di partenza e non in quelli di arrivo“.
Ed ha concluso “Ma soprattutto, come sistema della cooperazione internazionale, vorremmo dire e ricordare al governo italiano che ha preso un impegno importante in sede di Nazioni Unite, quello di destinare lo 0,70% del Pil alla cooperazione internazionale. Oggi siamo allo 0,22% e il tema delle risorse per lo sviluppo è essenziale“.