Sblocco partenze per i volontari del Servizio Civile Universale
Cos’è successo?
A pochi giorni dalle partenze, per alcuni a poche ore, venerdì 13 agosto, il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale ha pubblicato sul suo sito una comunicazione in cui vieta agli enti l’invio degli operatori volontari, vincitori del Bando 2020, in 19 Paesi.
Questo ha causato e sta causando il blocco delle partenze di circa 300 giovani italiani (vaccinati).
Cos’è il Servizio Civile Universale?
Il Servizio Civile Universale è un istituto della Repubblica Italiana, promosso dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale che, ogni anno, permette a più di 50 mila giovani tra i 18 e i 29 anni di svolgere un anno di servizio volto alla promozione della pace e della solidarietà.
Tra questi, ogni anno, circa 750 ragazzi hanno la possibilità di svolgere questa esperienza all’estero.
Ma quest’anno, il Dipartimento non sta tutelando la credibilità del suo stesso Istituto e con esso il futuro dei giovani.
Cosa chiediamo?
Chiediamo lo sblocco di queste partenze.
In primo luogo, chiediamo che il Dipartimento riveda al più presto la sua decisione e permetta a tutti noi di partire, come stabilito nei nostri contratti, per le sedi dei nostri progetti. Le alternative proposte dal Dipartimento, e.g. il lavoro da remoto o il ricollocamento in progetti in Italia o all’estero, non sono praticabili. I diritti dei volontari e delle organizzazioni che hanno preso parte al SCU non possono essere così calpestati.
Chiediamo inoltre di conoscere l’insieme dei criteri – chiari e trasparenti – con i quali è stata definita questa lista, che ha comportato il blocco in massa di centinaia di giovani, che hanno tutti fatto delle rinunce, lasciato progetti e posti di lavoro per il Servizio Civile.
Questa, infatti, è una delle pochissime possibilità rimaste a noi giovani per mettere le nostre capacità al servizio del bene comune e difendere i nostri valori costituzionali di giustizia e solidarietà e al contempo accedere al mondo della cooperazione internazionale. Per noi questa opportunità rappresenta un’occasione unica e preziosa.
Sappiamo che il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, consultato dal Dipartimento, non intende vietare categoricamente le partenze, ma sconsiglia di recarsi in quei Paesi. Riteniamo importante sottolineare che siamo pienamente consapevoli della scelta che abbiamo preso e siamo coscienti che non ci stiamo recando in questi Paesi per svago e turismo, bensì per promuovere la giustizia sociale e prendere parte a dei progetti approvati dallo stesso Dipartimento.
Dopo sforzi, la firma del contratto e settimane di formazione, tutti noi siamo rimasti basiti e sconcertati dal blocco delle partenze, in quanto, nella maggior parte dei Paesi finiti in quella lista, la situazione è pressoché invariata da mesi e non ci sono stati eventi scatenanti che possano giustificare questa decisione. Al contrario, in alcuni Paesi la situazione sanitaria sta migliorando grazie e soprattutto all’arrivo e alla somministrazione di vaccini. Nonostante ciò, crediamo che il rischio legato alla situazione sanitaria non possa essere il motivo principale della sospensione delle partenze, in quanto noi volontari, come richiesto dagli enti in accordo col Dipartimento, ci siamo vaccinati proprio per ridurre al minimo i rischi di salute legati al COVID durante l’anno di Servizio Civile.
Vogliamo credere nelle Istituzioni, nel Dipartimento e nell’istituto del Servizio Civile.
Ancora pensiamo che aver rinunciato alle nostre vite per un ideale di giustizia sociale e cittadinanza attiva non sia stata una scelta sbagliata, ma da difendere con orgoglio.
Firma anche tu per sbloccare questa situazione e ribadire a chi di competenza che tutti noi volontari siamo uniti e pronti a prenderci le nostre responsabilità.
Lasciateci partire e permetteteci di vivere l’esperienza del Servizio civile all’estero, perché abbiamo tanto da dare ma soprattutto tanto da imparare!
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