COP27: ridotti gli aiuti contro il cambiamento climatico
Fotografia: Mohamed Abd El Ghany/Reuters
Ufficio Policy FOCSIV –Terminata la ventisettesima conferenza delle parti sul cambiamento climatico, appaiono diverse analisi che fanno il punto sui risultati raggiunti raccogliendo dati ed informazioni. Di seguito presentiamo un riassunto dell’articolo “Tracking Commitments at COP27. What can be said about this year’s commitments?” di Dorothee Bargstädt, Laura Wefers e Brett Harris, che cerca di tracciare gli impegni finanziari per contrastare il cambiamento climatico tra cui quelli per l’aiuto pubblico allo sviluppo. L’articolo è stato pubblicato su “Donor Tracker” https://donortracker.org/insights/tracking-commitments-cop27.
L’assemblea plenaria della COP27 sui cambiamenti climatici tenutasi a Sharm el-Sheikh è terminata lo scorso 18 novembre. Dunque, a conclusione della COP27 è bene stilare un bilancio su ciò che è avvenuto. La COP27 è stata caratterizzata da moderati impegni finanziari, molto distanti però dagli impegni politici e dalla forte retorica della conferenza. Gli impegni totali dei donatori bilaterali ammontano a circa 4 miliardi di dollari USA, molto meno dei circa 30 miliardi di dollari promessi alla COP26. Un confronto accurato rimane difficile a causa dei tempi di erogazione degli impegni che variano notevolmente, e alcuni dei fondi sono solo una parte o un rinnovo degli impegni presi nel 2021. A questo ritmo, l’obiettivo di 40 miliardi di dollari per l’adattamento ai cambiamenti climatici e la necessità recentemente annunciata dei 2 trilioni di dollari finanziamenti per affrontare il cambiamento climatico dal 2025 in poi, rimarrà probabilmente fuori portata.
Comunque, l’impegno per l’adattamento ai cambiamenti climatici è rimasto elevato (oltre il 50% di tutti gli impegni finanziari) e, per la prima volta, i paesi hanno accettato di finanziare le perdite e i danni che subiscono i paesi più vulnerabili. Circa 250 milioni di dollari di impegni ad hoc su perdite e danni sono stati assunti da 7 paesi. Non sono però ancora stati impegnati fondi per il nuovo strumento di finanziamento. La maggior parte degli impegni è stata assegnata alla nuova Global Shield Initiative (Global Shield against Climate Risks | BMZ), un programma di carattere assicurativo, o al Santiago Network for Loss and Damage (About the Santiago Network | UNFCCC), un meccanismo di coordinamento istituito alla COP25. Anche la distribuzione dei fondi, ad esempio se i fondi per i disastri climatici faranno parte dell’adattamento o dei finanziamenti per perdite e danni, rimane poco chiara.
I fondi per la mitigazione dei cambiamenti climatici sono stati in gran parte etichettati come fondi per la “transizione energetica pulita” e non sono stati all’altezza dei finanziamenti impegnati per l’adattamento. Sebbene sostenere più progetti di adattamento sia positivo, deve essere chiaro che non si tratta di prendere una decisione tra mitigazione o adattamento, ma che è necessario aumentare gli aiuti per entrambe le misure, per limitare completamente le cause del cambiamento climatico e i suoi impatti.
Il problema del monitoraggio: scarsa trasparenza
È ancora un problema registrare tutti gli impegni, in quanto vi sono pochi documenti ufficiali accessibili al pubblico. Poiché molti degli impegni sono pluriennali, non sempre è possibile un confronto diretto tra un anno e l’altro. Inoltre, i paesi raramente dichiarano esplicitamente se il finanziamento è nuovo (aggiuntivo) o parte di impegni precedenti. Il Canada, ad esempio, ha annunciato solo quest’anno che avrebbe rinnovato i suoi impegni per il 2021, mentre anche la Germania ha ribadito il suo impegno per il 2021 di aumentare i finanziamenti per il clima a 6 miliardi di euro all’anno. Lo stesso vale per la mancanza di informazioni sul tipo di denaro che i paesi stanno impegnando – ad esempio, prestiti o sovvenzioni – e se conta come aiuto pubblico allo sviluppo (APS). Sono necessari un monitoraggio e una maggiore responsabilità per garantire che i paesi mantengano le loro promesse.
Perché tenere traccia degli impegni alla COP?
La COP rimane il momento più importante dell’anno in cui i paesi devono assumere impegni finanziari sull’azione per il clima. Sebbene anche altri forum politici di alto livello (ad esempio, G7, G20 o riunioni a livello nazionale) siano importanti per capire quanto e per cosa saranno destinati gli aiuti, è alla COP che spesso si stabilisce la direzione politica per l’azione sul clima.