Sfollamenti, migrazioni e ricollocazioni pianificate a causa dei cambiamenti climatici
Foto da: Extreme weather drives displacement from the Horn of Africa (disasterdisplacement.org)
Ogni anno milioni di persone sono costrette a migrare a causa del cambiamento climatico, un fenomeno sempre più diffuso e intenso. Sempre più persone devono lasciare la propria casa per sfuggire all’innalzamento del livello del mare, all’espansione dei deserti, alla scarsità d’acqua, al calo della produttività dei raccolti. La situazione, soprattutto in Africa, sta diventando insostenibile. Cosa si può fare per riportare un minimo di dignità nella vita di coloro che più soffrono a causa degli effetti del cambiamento climatico?
Si è tenuta, giovedì’ 15 settembre, l’ultimo incontro della serie “African Climate Dialogues”, programmati per affrontare le problematiche legate al clima nel contesto africano in vista della COP27. A questa sessione hanno partecipato ONG, tra cui FOCSIV e CIDSE, e organizzazioni religiose provenienti dall’Africa, dall’Europa e da altre regioni, ed è stato esplorato il tema delle migrazioni e degli sfollamenti indotti dagli effetti del cambiamento climatico.
In vista della prossima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, COP27, che si terrà a Sharm el-Sheikh, in Egitto, dal 6 al 18 novembre 2022, il meeting ha evidenziato l’importanza di elaborare alcuni messaggi chiave di advocacy, sottolineando le decisioni e le azioni coraggiose che le Parti dell’UNFCCC dovrebbero adottare per affrontare le cause profonde e gli impatti dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale sia sulle persone che sul pianeta, in particolare sui più poveri e vulnerabili, come donne e ragazze, bambini e giovani, persone con disabilità, comunità locali e indigeni.
Per ottenere risultati concreti, è necessario che lo sfollamento, la migrazione e la ricollocazione pianificata in relazione ai cambiamenti climatici vengano affrontati in diversi quadri politici e azioni. Proposte per affrontare e contrastare il cambiamento climatico, per ridurre il rischio di catastrofi, per promuovere e difendere lo sviluppo umano ed i diritti umani, sono la chiave per mitigare fenomeni come le migrazioni e gli sfollamenti indotti dal clima. Come organizzazioni della società civile, possiamo sostenere queste proposte fornendo competenza tecnica, organizzando riunioni formali e informali, conferenze stampa, sensibilizzando la gente sul tema tramite i media, manifestazioni e coinvolgendo artisti.
La testimonianza di diversi esperti alla conferenza ha sottolineato l’urgenza di trovare soluzioni tangibili in un’ottica olistica, a partire dal potenziamento della resilienza delle comunità locali, riconoscendo un maggiore ruolo a giovani e donne, con pratiche come quelle della agroecologia, per l’efficienza energetica, per la preparazione ai disastri, per la negoziazione pacifica all’accesso alle risorse locali tra migranti e comunità autoctone, per politiche migratorie che consentano i movimenti come misura di adattamento, per l’accesso alla finanza sul clima. I partecipanti hanno chiesto che la voce dei popoli africani, donne e giovani, venga ascoltata, e che durante la prossima conferenza delle Nazioni Unite ci sia chiarezza e maggiori indicazioni per adottare misure che mitighino il fenomeno delle migrazioni e degli sfollamenti indotti dagli effetti del cambiamento climatico per garantire a tutti un futuro migliore.