Storia dal campo: l’attivismo del Girls Club per il futuro delle ragazze in Malawi
“Sono Mary, ho 17 anni e sono nata in uno dei villaggi del Distretto di Balaka, in Malawi, vivo con i miei genitori agricoltori e i miei 4 fratelli. Ho frequentato come studentessa la St. Charles Lwanga Open Secondary School, ma durante la pandemia sono rimasta incinta e sono stata costretta ad abbandonare la scuola. Il padre del bambino ha disconosciuto la sua paternità e mi trovo in una situazione di grande preoccupazione e senza prospettive per il futuro.
Tempo fa mi sono venute a trovare alcune mie compagne della scuola, che fanno parte del Girls Empowerment Club. Nonostante la mia situazione, mi hanno proposto di ritornare a scuola. Mi sono commossa e ho pianto tanto, tutte quelle lacrime hanno tirato fuori tutta la mia angoscia. Ho detto loro che non potevo, con l’arrivo del bambino tutta la mia famiglia avrebbe dovuto far fronte a delle maggiori spese e certo non sarebbe stato possibile permettermi di andare la scuola. Sono tornate altre volte; che consolazione avere la loro visita e poter parlare come facevamo a scuola.
Un bel giorno mi hanno informata che ero stata selezionata tra le beneficiarie del programma di borse di studio, ciò mi avrebbe permesso di riprendere a frequentare la scuola di Balaka. Ho provato una gioia immensa! Mi sono messa a ballare e cantare, finalmente il futuro era come un bel cielo sereno.
Prometto fin da adesso che mi impegnerò seriamente, studierò sodo e parteciperò ai programmi per imparare a svolgere un’attività che mi possa far conseguire un reddito sufficiente per poter pagare i due anni che mi mancano per terminare la open secondary school e per mantenere me ed il mio bambino.
Non solo, desidero partecipare alle attività del progetto insieme alle ragazze del Girls Empowerment Club, in modo da poter raccontare la mia esperienza e spiegare alle altre ragazze quanto sia importante la prevenzione delle gravidanze precoci e del conseguente abbandono scolastico.”
La maggioranza delle aree rurali in Malawi non è facilmente accessibile a causa della cattiva condizione delle strade. Questo, insieme allo scarso accesso ad internet e alla rete di telefonia mobile, limita la possibilità di ricevere informazioni utili per la stragrande parte della popolazione che, quindi, rimane più esposto al contagio del COVID- 19.
Dall’inizio del lockdown molte donne e ragazze hanno subito più violenze e abusi con gravi conseguenze per la loro vita. Si calcola che i soli casi denunciati abbiano superato il 150% rispetto al precedente anno mentre i matrimoni precoci sono raddoppiati in molte parti del Paese. Inoltre, la situazione è drammaticamente peggiorata a causa della chiusura delle scuole e della accresciuta povertà delle famiglie dovuta all’interruzione delle attività economiche conseguenza della pandemia. Molte ragazze, perché avevano interrotto i loro studi, sono state fatte sposare forzatamente come rimedio alla povertà della famiglia. Altre sono state abusate in cambio di generi di prima necessità per la loro sopravvivenza. Molte altre sono rimaste incinte senza una prospettiva per sé e il proprio bambino.
I Fratelli Maristi del Malawi con la Fondazione Maristi Solidarietà Internazionale hanno promosso un programma suddiviso in vari aspetti: una campagna di comunicazione per arginare la diffusione del COVID-19 per le comunità di Likuni e Balaka che include, anche, una sensibilizzazione contro la violenza di genere e i matrimoni precoci; alcune borse di studio per le ragazze che sono a rischio di abbandonare la scuola o che l’hanno lasciata a causa della povertà, di un matrimonio precoce e gravidanza.
“Sono Sarah vengo dal villaggio Joshua nel distretto di Balaka. Ho 16 anni e sono la primogenita di una famiglia composta da 5 figli. I miei genitori sono divorziati e mia mamma da sola ha sulle spalle il peso di tutti noi. Avevo cominciato ad andare alla St. Charles Lwanga Open Secondary School nell’anno scolastico 2019-2020 purtroppo con la pandemia mia madre ha perduto uno dei lavori che svolgeva e insieme al lockdown ho smesso di frequentare la scuola, anche perché non potevamo più permetterci di pagare la retta.
Vedendomi stare tutto il giorno a casa e con la situazione economica peggiorata per la mia famiglia, mio zio ha pensato di farmi sposare. Davvero non sapevo cosa fare. Sarei voluta scappare, ma dove avrei potuto recarmi? Nel frattempo mi sono venuti a trovare il team del progetto insieme ad alcune ragazze che fanno parte del St. Charles Lwanga Girls Empowerment Club. Dopo avermi incontrato più volte mi hanno dato la bellissima notizia che potevo ritornare a scuola, questa mi avrebbe finanziato una borsa di studio. Non potevo credere di essere stata scelta!
Il team d’accordo con la mia famiglia hanno inteso che potessi andare a vivere vicino alla scuola, poiché la mia casa si trova lontana dalla Charles Lwanga e poi hanno concordato con mio zio che potessi proseguire gli studi invece di sposarmi.
Sono così contenta di poter ritornare a scuola! Credo che l’istruzione mi aiuterà ad avere un buon lavoro e a far uscire la mia famiglia dalla situazione di povertà. Sono molto grata ai sostenitori del programma e prego che il lavoro del progetto possa continuare. Tante altre ragazze potranno in questo modo ritornare a scuola e non sposarsi troppo presto.”
Per continuare a garantire l’accesso ad una formazione completa e professionalizzante, anche in tempo di pandemia, a quelle generazioni di giovani, specialmente alle ragazze, come Sarah e Mary, presso la St. Charles Lwanga Secondary School a Balaka è in corso la Campagna “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” promossa da Focsiv e Caritas Italiana. La testimonianza è stata riportata da Angela Petenzi, della FMSI – Fondazione Maristi Solidarietà Internazionale.
Moltiplicare la speranza è possibile attraverso una donazione in sostegno degli interventi proposti dagli organismi promotori.
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