Storia dal campo: L’isolamento e la speranza nei villaggi berberi
Ayoub ha quasi undici anni e tutti colori del Sud del Marocco. Un Marocco africano, poco conosciuto ancora. Un Marocco di villaggi berberi nascosti tra piccole oasi, all’ombra di ripidi canyon di terra rossa, sulla strada che da Marrakech conduce verso il Sahara, attraverso le montagne di terra brulla dell’Atlante.
Ayoub vive in un villaggio vicino al ksar di Ait Ben Haddou, celebre destinazione del turismo di avventura, sulle antiche vie carovaniere per il deserto, al confine con l’Algeria e, più a Sud, con la Mauritania.
Durante il mese di Marzo 2020, lo ksar sembrava un villaggio fantasma. Le piccole botteghe degli artigiani, i ristoranti, i caffè… tutto era stato chiuso nell’attesa che l’emergenza finisse e che tutto tornasse alla normalità. Tuttavia, qui senza turismo e con il deserto che avanza ogni giorno strappando alle oasi pezzi di verde, é difficile immaginare di cosa altro vivere. I pochi risparmi accumulati stanno finendo, la gente é preoccupata e molte famiglie iniziano a non avere di cosa mettere in tavola.
Ayoub racconta la sua storia. E’ nato con una malformazione abbastanza evidente al braccio destro. Sua madre é rimasta vedova quando lui aveva poco più di due anni. Un figlio con disabilità e una sorella poco più grande, Fatima, da crescere da sola, grazie all’aiuto dei parenti vicini e lontani, alla solidarietà della comunità e a quel poco di sostegno che arriva dal Governo.
Una strada difficile, più difficile ancora in questi mesi, nei quali tutti sono costretti a tirare la cinghia e gli aiuti faticano ad arrivare.
Ayoub non parla molto. Con una saggezza antica, rara per un ragazzino della sua età, ci mostra tutto il coraggio e la pazienza delle popolazioni berbere che vivono alle porte del deserto. I suoi occhi e la sua dolcezza raccontano di una speranza che non si arrende, di una capacità di affidarsi che sta tutta dentro quell’inchallah – se Dio lo vuole.
Tutto andrà bene, Ayoub, faremo del nostro meglio. E’ una promessa, che stiamo mantenendo e realizzando con la Campagna in corso “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” promossa da FOCSIV e Caritas Italiana, proprio per sostenere coloro che hanno subito maggiormente gli effetti della pandemia COVID-19. La testimonianza riportata da Isabella Panfili, di ISCOS Marche, è una delle tante “storie dal campo” raccolte nel Sito della Campagna.
Moltiplicare la speranza è possibile attraverso una donazione in sostegno degli interventi proposti dagli organismi promotori.
Scopri di più visitando il Sito insieme per gli ultimi
#insieme per gli ultimi