VOLATILITÀ DEI PREZZI ALIMENTARI
Conseguenze sul diritto all’alimentazione
Raccomandazioni CIDSE/FOCSIV – settembre 2011
La recente crisi alimentare ha dimostrato dolorosamente tutta l’inadeguatezza del nostro sistema alimentare ed i picchi clamorosi dei prezzi confermano ancora una volta che il cibo non può essere considerato un bene qualsiasi. Fame e malnutrizione sono inaccettabili. Quasi un miliardo di persone soffre la fame ed il 16% dell’umanità è gravemente malnutrita, mentre viene sprecato circa un terzo del cibo prodotto in tutto il mondo.
Gli aumenti di prezzo nel 2007-2008 hanno fatto scattare l’allarme per una situazione già inammissibile. Il fatto che altri 173 milioni di persone in più siano ancora più affamati e malnutriti deve farci ripensare l’intera struttura del nostro sistema alimentare.
La volatilità dei prezzi è un problema complesso ed è attribuibile a numerosi fattori che, se combinati, si traducono in pericolose conseguenze per i più deboli. Una ragione citata spesso per spiegare l’aumento dei prezzi sono i fondamentali del mercato. Si ritiene che la domanda superi l’offerta, causando così la crescita dei prezzi. I cambiamenti climatici, l’impoverimento dei terreni e delle falde acquifere, e la perdita di biodiversità sono considerati concause. Eppure la produzione alimentare non è mai stata così elevata come oggi ed i mercati delle merci sono sempre più interessanti per gli speculatori finanziari.
Le pratiche e le politiche agricole dannose sono al cuore del problema. È un settore multifunzionale, la cui importanza va oltre la sicurezza alimentare ed interessa considerazioni sociali, ecologiche ed economiche. Tale complessità richiede un approccio ampio e coerente. La sicurezza alimentare non può essere assicurata solo con i mercati. I governi hanno la responsabilità di garantire la coerenza tra le varie politiche che influenzano il settore, tra cui lo sviluppo economico, il commercio e la gestione delle risorse naturali. Il ruolo del sostegno pubblico all’agricoltura deve essere rivisto ed i mercati devono essere regolati da politiche che sostengano il diritto al cibo, rispettino l’uso sostenibile delle risorse naturali ed incoraggino l’accesso equo per i poveri. Per raggiungere tali obiettivi, CIDSE propone quanto segue:
- regolare i mercati finanziari per frenare la volatilità dei prezzi e garantire la trasparenza;
- sostenere un sistema di governance alimentare più coerente, che affronti le numerose cause strutturali del problema, con il Comitato sulla sicurezza alimentare mondiale della FAO come organo centrale di coordinamento;
- garantire la coerenza nelle politiche alimentari, agricole e di scambio che sostengono il diritto all’alimentazione;
- abolire le direttive sui biocarburanti;
- investire nella produzione agricola su piccola scala;
- potenziare le scorte a livello locale, nazionale e regionale tramite l’approvvigionamento locale, quando possibile.
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