TORNARE A MARE NOSTRUM È NECESSARIO MA NON BASTA
Focsiv chiede, oltre alla riattivazione di Mare Nostrum anche l’apertura di procedure di identificazione ed asilo già nei campi profughi, gestite da UNHCR prima che inizino le traversate del deserto e del Mare, smettendo di promuovere il business delle organizzazioni criminali come accade ora. FOCSIV ricorda la denuncia che ha lanciato Papa Francesco a Lampedusa contro la globalizzazione dell’indifferenza e la cultura dello scarto di cui è vittima gran parte dell’opinione pubblica, e che sono all’origine delle morti dei migranti. Quell’opinione pubblica su cui si giocano grette strumentalizzazioni politiche nel fomentare la guerra tra poveri “nostri” e pretese invasioni di migranti tra cui si annidano potenziali terroristi. Al contrario, mai come in questo periodo storico, si registra una crescente disuguaglianza tra caste e oligarchie varie e un crescente impoverimento di gran parte della popolazione. Le risorse esistono per combattere la povertà e l’esclusione qui e là.
“Il problema è politico” – afferma Gianfranco CATTAI, Presidente di FOCSIV – “le classi dirigenti europee sono sorde alla voce dei poveri, che è chiamata a diventare “ruggito”. Le nostre democrazie sono addormentate e inebetite dall’indifferenza, anche se qualche rigurgito di cambiamento si intravede. Come chiese Papa Francesco a Lampedusa, di chi sono le responsabilità dei morti? Perché continuiamo, intenzionalmente e sistematicamente, a foraggiare la criminalità organizzata? La disperazione di centinaia di migliaia di persone è “un pozzo soldi” per i criminali e la grettezza dei politici europei fa si che sia anche inesauribile”.
Siamo convinti che tornare a Mare Nostrum sia necessario, ma non basta. I problemi di fondo sono le condizioni dei paesi di origine che non lasciano alternativa ai profughi. Le guerre, le dittature e le crescenti ineguaglianze, dalla Siria, all’Eritrea e alla Somalia, dal Mali, Niger e Sudan all’Egitto e alla Libia, senza citare altri paesi, sono le fonti delle migrazioni. Accanto alle basilari responsabilità locali di oligarchie di potere, ci sono, intrecciate, le responsabilità dell’Europa, dei suoi paesi”.
“Le azioni possibili sono diverse – afferma Andrea Stocchiero, responsabile settore migrazioni di FOCSIV – “alcune si ripetono da tempo. Tra queste ne ricordiamo alcune. Aumentare il sostegno ai campi profughi e al rafforzamento dei programmi di re-insediamento gestiti da UNCHR che i paesi europei limitano a poche migliaia di donne, uomini e bambini, costringendoli a mettersi nelle mani dei trafficanti e a intraprendere i viaggi della morte. Basterebbe che l’Europa aumentasse adeguatamente le quote dei re-insediamenti dei rifugiati provenienti da 3 Paesi (Siria, Eritrea, Somalia) per ridurre sostanzialmente il business dei trafficanti di morte e le morti stesse. Le strutture preposte potrebbero essere già operative nei campi di prima accoglienza”.
Sappiamo già che la Nuova Agenda Europea sulle Migrazioni preannunciata dalla Commissione europea sarà un tentativo di avanzare il discorso, trovando compromessi tra i paesi membri e diverse posizioni politiche. Dobbiamo insistere perché prevalga la posizione più coraggiosa e solidale, mentre il nostro compito continua ad essere quello di stare accanto ai profughi come in Kurdistan e in Siria, a sostegno della loro dignità e speranza di cambiamento.
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