Un anno di land grabbing
Fonte immagine Land grabbing in Africa – SettimanaNews
Ufficio Policy Focsiv- Proseguiamo nella pubblicazione capitolo per capitolo dell’ultimo rapporto Padroni della Terra sul fenomeno del land grabbing o accaparramento di terre a danno dei popoli indigeni e delle comunità contadine. Dopo la prefazione della presidente Focsiv Ivana Borsotto e con l’introduzione e sintesi del rapporto di Andrea Stocchiero dal titolo “La nuova corsa alla terra” (La nuova corsa alla terra – Focsiv), e il capitolo scritto da Andrea Segré, professore ordinario di Politica agraria internazionale e comparata all’Università di Bologna (www.andreasegre.it) sul cibo come arma geopolitica (Il cibo come arma geopolitica – Focsiv); ecco il secondo capitolo scritto da Valentina Delli Gatti, antropologa e attivista per la libertà di movimento.
“Erede della profonda crisi biennale dettata dalla pandemia da COVID-19, l’anno 2022 si è aperto e concluso trascinando con sé i detriti – metaforicamente e non – di una Terra devastata da decenni di land grabbing, fenomeno che irrompe impune sul suolo globale per espropriare violentemente il sustento e la vita di milioni di comunità indigene che ogni giorno si battono per la difesa dei propri diritti e quelli della Madre Terra.
Ma gli anni pandemici non sono stati che la leva di forza su cui già giacevano da tempo relazioni di potere ed interessi privati a scapito delle popolazioni locali a cui viene brutalmente strappato da sotto i piedi e da sopra la testa il diritto di abitare e di essere padroni della propria terra. Le violenze iniziate durante il colonialismo imperialista, infatti, sono tuttora perpetrate da prassi sistemiche legittimate dalla logica estrattivista e capitalistica moderna in cui i governi sempre più corrotti sono complici e artefici al tempo.
Il capitolo che qui si presenta, che come ogni anno si rifà alle fonti ciclicamente estratte dal sito Farmlandgrab, raccoglie gli ultimi dodici mesi di un lasso di tempo storico e politico che appare inarrestabile nonostante piccole e grandi vittorie scorrano tra quei campi di battaglia che da anni conducono i leader indigeni. Le barbarie e i soprusi commessi nei decenni per accaparrarsi la terra ed espellere le popolazioni dei territori ancestrali, non hanno, però, indebolito le comunità e le mobilitazioni contro i proprietari terrieri, che al contrario, si sono rafforzate nel – la lotta per la difesa della loro terra, per l’equa distribuzione e contro l’impunità, spesso accompagnate da organizzazioni locali e internazionali che sostengono la causa contro il land grabbing.
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