Un anno di Servizio Civile…e dopo?
Quando si parte per una grande avventura come quella del Servizio Civile Universale, dove devi lasciare il tuo porto per azzardare e conoscere nuove realtà, l’adrenalina fa sì che il nostro pensiero sia legato solo a quel momento. Proviamo ad immaginare di essere il capitano di una navicella spaziale che viene inviato in missione; appena è a conoscenza di ciò che lo aspetta, inizierà a raccogliere le informazioni sull’obiettivo della missione, l’equipaggio di cui avrà bisogno e si preparerà. Il capitano, quindi, dovrà pensare al suo imminente futuro, a quello più prossimo a lui, ovvero la partenza. Ma quando sarà lassù, in mezzo alle stelle, a fluttuare con la sua navicella e a compiere la sua missione, sono sicura che il capitano inizierà a pensare a ciò che lo aspetterà una volta tornato sulla Terra.
Così mi sono sentita quando sono partita: il pensiero era solo sull’ “ORA”.
Cosa faccio adesso in Ecuador? Chi sono qua? Come posso inserirmi? Dopo qualche tempo, però, è sorto anche il pensiero sul “DOPO”. Ma io, chi voglio essere dopo questa esperienza? Cosa mi aspetta? Durante gli incontri di monitoraggio con i vari responsabili spesso ci è stata posta la domanda sul futuro, di cosa avremmo fatto tesoro di questi mesi di Servizio Civile e di cosa metaforicamente ci saremmo portati a casa. “Vi sentite cambiati?” “Avete la stessa prospettiva del vostro domani come lo avevate all’inizio?”. Le risposte erano sempre diverse perché stavamo vivendo un cambiamento che non ci permetteva di dare una prospettiva che fosse sempre la stessa.
Nei racconti di narrativa si distinguono il personaggio “statico” e “dinamico” in base alla loro evoluzione all’interno della storia: se il personaggio vive un’evoluzione, si definisce “dinamico”. L’esperienza che vive, le persone che incontra gli permettono di trasformarsi, modificando così il suo pensiero, il suo carattere e probabilmente anche i suoi progetti. Se non si è disponibili al cambiamento, però, sarà impossibile accogliere la novità come effettiva opportunità di crescita. Il Servizio Civile Universale ti permette di dare una nuova prospettiva rispetto al proprio futuro; quello che prima poteva essere solo un’idea ti rendi conto che può essere possibile.
Il Servizio Civile ti dà il coraggio di intraprendere una strada che non avevi il coraggio di intraprendere. Qualsiasi sia il tipo di Progetto che si sceglie, mantenendo un atteggiamento positivo si riesce a ricavare da questa esperienza un grande insegnamento. Mi auguro che i prossimi volontari di Servizio Civile riescano a cogliere questa opportunità con un atteggiamento aperto e positivo; auguro loro che di fronte alle difficoltà riescano a vedere un’occasione vera per il proprio futuro; le loro aspettative inevitabilmente cambieranno perché loro stessi subiranno un’evoluzione. Auguro loro di non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà e di non avere paura di ammettere che stanno vivendo un momento faticoso; il loro presente, in un modo o nell’altro, getterà le basi per un futuro che sarà comunque incerto ma con nuove capacità per affrontarlo. Non so cosa pensasse l’astronauta dalla sua navicella spaziale, magari l’idea di pensare al futuro lo spaventava o magari lo elettrizzava. Spero che la sua missione lo porterà a nuovi porti, a nuove avventure e a una consapevolezza di sé come essere in evoluzione, fluttuando nella dinamicità.
Sara Fornaini, Casco Bianco con OVCI in Ecuador.