UN DONO CHE VALE DOPPIO
Un GRAZIE a medici e infermieri impegnati in prima linea nell’emergenza in Italia e per contrastare la diffusione del Corona Virus nel Continente africano.
Un dono che vale doppio quello che CEFA – il seme della speranza ha messo in campo in questi difficili giorni: da un lato un dono pasquale a chi è in prima linea in due ospedali italiani nel curare chi è affetto dal virus COVID19 e dall’altra un’azione di prevenzione e informazione nei paesi africani dove da anni sono impegnati i volontari dell’ONG bolognese.
CEFA, quindi, ha pensato di coinvolgere i propri sostenitori e tutti i cittadini nel dire GRAZIE ai medici ed infermieri che sono in prima linea in questa emergenza e ha deciso di donare a loro le uova di Pasqua oppure una colomba solidale della sua raccolta fondi.
A fronte di una donazione minima di 12 euro, per l’Uovo, e di 15 euro, per la colomba, CEFA, grazie alla collaborazione di SIRIO, la stella del ristoro, e della ASST Bergamo Ovest, distribuirà le uova e le colombe, durante la Settimana Santa, agli operatori sanitari dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna e dell’Ospedale di Treviglio in provincia di Bergamo.
Non solo, i donatori potranno far accompagnare le uova e le colombe con un loro messaggio o con una loro lettera di ringraziamento rivolta al medico od infermiere che le riceverà. CEFA recapiterà questi personali ringraziamenti insieme alle colombe e alle Uova di Pasqua ai medici ed infermieri di Bologna e di Treviglio.
Tutto il ricavato delle donazioni, effettuate per le Uova e le colombe destinate ai medici e infermieri dei due ospedali italiani, invece andrà a sostenere le attività di CEFA per il contenimento del Coronavirus in Africa.
Un Continente nel quale tutte le attività di prevenzione e informazione saranno fondamentali per limitare la pandemia.
“ Stiamo informando le persone delle comunità del Marocco, Tunisia ed Etiopia, nelle quali operiamo, affinché da subito, prima che le conseguenze siano drammatiche come da noi, adottino i corretti comportamenti da seguire per tutelare la propria salute e quella degli altri. Nelle aree rurali dove siamo le notizie arrivano poco e le persone non hanno coscienza del grande rischio a cui si va incontro.” Paolo Chesani direttore CEFA.
Leggi qui il comunicato stampa del CEFA