Un passo in avanti alla Cop28 su perdite e danni
Fonte immagine COP28 Commences by Greenlighting Climate Loss and Damage Fund Amidst Global Pledges (thinkwithniche.com)
Ufficio Policy Focsiv – Da Dubai per la Cop28, nonostante molti dubbi, arriva una prima buona notizia sulla creazione del Fondo per le Perdite e Danni, e da qui l’esigenza per l’Italia di impegnarsi per lo 0,70% del reddito nazionale lordo per l’aiuto pubblico allo sviluppo come chiesto da Campagna 070 e dal Progetto Generazione Cooperazione. Riportiamo qui un primo resoconto di come si è avviata la Cop28 e di quali sono stati gli argomenti trattati nella prima giornata di discussione, grazie al bollettino di ECCO (COP28: i temi chiave e il lavoro di ECCO – ECCO (eccoclimate.org)).
Buongiorno COP, il clima di Dubai in un click.
Buongiorno! Nelle grandi partite ti aspetti un inizio fatto di piccoli palleggi, per ragionare e impostare una lunga sfida. E invece, ieri alla COP28 di Dubai è accaduto proprio il contrario: fischio di inizio, rete!
Approvato il fondo per le perdite e i danni (loss and damage). Non era mai accaduto durante una COP che già al primo giorno si prendesse una decisione tanto importante. Ma c’è di più. Su spinta della Presidenza emiratina, che ha promesso un finanziamento di 100 milioni di dollari, si è arrivati a un totale di circa 403 milioni di dollari, assicurando così la sua capitalizzazione iniziale. Tra questi sono arrivati gli impegni di Germania (100 milioni $), Regno Unito (60 milioni £), Stati Uniti (17 milioni $), Giappone (10 milioni $). Tra oggi e domani è atteso anche l’annuncio dell’Unione europea, della Francia e del Canada.
I paesi G7 sono quasi al completo. E l’Italia? Se lo chiedono in molti qui a Dubai.
Si parla di milioni, ma per affrontare la sfida climatica in maniera efficace e significativa i paesi dovranno aggiungere qualche zero ai loro impegni finanziari.
Ieri vi abbiamo raccontato del forte mandato che il Parlamento italiano ha dato al governo su maggiore ambizione e impegno nella finanza climatica. Quello più rilevante in termini di impatto finanziario e politico è sicuramente l’obiettivo dello 0,7% del PIL per gli aiuti allo sviluppo, e l’allocazione di metà di questo volume per l’azione climatica. Per capirci, questo obiettivo sul PIL del 2022, si traduce in 6,8 miliardi all’anno per il clima. Questo farebbe una differenza enorme, rispetto ai milioni di cui sopra, e sarebbe in linea con i reali fabbisogni.
Ieri è uscito un rapporto proprio su questo che aiuta a comprendere la dimensione reale del problema e della soluzione. Il rapporto (un aggiornamento della prima versione redatta nel 2022) del gruppo di esperti indipendenti di alto livello guidati da Vera Songwe, Nicholas Stern e Amar Bhattacharya si intitola Finanza per l’azione climatica: aumentare gli investimenti per il clima e lo sviluppo, lo trovate qui. Gli esperti stimano in 2,4 mila miliardi di dollari entro il 2030 i fabbisogni per gli investimenti legati al clima e alla natura dei Paesi emergenti e in via di sviluppo senza la Cina: un aumento di quattro volte rispetto ai livelli attuali. I numeri che seguono mostrano i requisiti di investimento per diversi settori in miliardi di dollari all’anno entro il 2030.
Il Governo sarà pronto a seguire il mandato del Parlamento e cogliere questa sfida, o meglio, opportunità di fare un salto quantico nel finanziamento dell’azione climatica? Lo sapremo a breve.
Oggi infatti è previsto l’intervento della Presidente Giorgia Meloni nell’evento della presidenza sulla trasformazione dei sistemi alimentari in risposta al cambiamento climatico alle 13.30 (Dubai) e nel segmento di alto livello su adattamento alle 16.30 (Dubai).
Attesi per oggi anche gli interventi dei leader di molti tra i paesi più importanti. Tra questi: il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva e il cancelliere tedesco Olaf Scholz e per l’Europa, il duo d’attacco formato da Charles Michel and Ursula von der Leyen. Molti anche i leader dei paesi africani, tra i quali Kenia, Sud Africa, Nigeria, Mozambico, Congo, Egitto e Libia. Mentre l’Italia punta tutto sul gas per il Mozambico (di questo abbiamo scritto qui), il Paese dovrebbe annunciare alla COP un piano da 80 miliardi per attirare investimenti in energia pulita al 2050.
In queste ore sono attese a Dubai anche la Vice presidente americana Kamala Harris e la capa di USAID Samantha Power. Oltre agli incontri ufficiali, i leader sono impegnati in colloqui bilaterali con l’obiettivo di sciogliere i nodi sui tavoli negoziali.
Chiudiamo con una correzione e una ammenda. Il link alla mozione di maggioranza approvata dal parlamento citata ieri era sbagliato, quello corretto è questo. La newsletter ieri è arrivata più volte nella vostra inbox. Era il primo giorno, volevamo essere sicuri che voi la leggeste. Non è vero, problema tecnico, speriamo risolto oggi.
Buona giornata,
a domani!