Un video che svegli la società civile!
E’ Claudia di Selargius, in provincia di Cagliari, la vincitrice del Premio “In che film viviamo?! Podcast contro la faeme la povertà”
Con il suo video “Cara società civile”, Claudia manda un messaggio chiaro, intenso e preciso a tutti i cittadini italiani, di ogni età ed origine affinchè si facciano portatori in prima persona di significato ed umanità.
Vogliamo però ringraziare tutti coloro che hanno partecipato al concorso inviandoci dei filmati straordinari.
E’ stata una scelta difficile sceglierne uno!
Qui di seguito una breve intervista a Claudia che ci racconta qualcosa in più sul suo video.
Ciao claudia, da dove nasce il tuo video?
L’idea è nata un po’ per volta grazie ad alcune discussioni avute sia in famiglia che sul posto di lavoro, grazie sopratutto alle riflessioni di mia madre e di alcuni colleghi. In particolare l’idea di accostare le due emergenze, quella della carenza alimentare mondiale e quella dell’emergenza obesità che ormai sta dilagando nella nostra società. Cito un piccolo estratto dell’articolo di un articolo:- In linea con la tendenza al sovrappeso registrata fra i padroni( l’Italia è al terzo posto nella classifica mondiale dell’emergenza obesità) anche i cani e i gatti del Belpaese stanno diventando ‘oversizè. Risultato? E’ sovrappeso o obeso ben il 46% dei gatti italiani, contro il 36% dei cani.- Mi è parso che tutto ciò sfiorasse l’assurdo.
Il filmato ha come destinatario la società civile ed è fatto principalmente da giovani e con i giovani. che ruolo pensi possa svolgere la società civile, ed in particolare le nuove generazioni, nella lotta alla fame e alla povertà?
Entrambi, nuove generazioni e società, hanno e dovranno avere sempre più un ruolo primario. La Società civile perchè con le sue scelte dovrebbe influenzare le decisioni politiche, sopratutto oggi che la classe dirigente mondiale riflette così poco il volere dei cittadini. In più perchè è la società che “forgia” i cittadini e le nuove generazioni. Queste ultime avranno il compito di prendere le decisioni, di rimediare agli sbagli e le mancanze delle precedenti generazioni. Abbiamo, noi giovani, gli strumenti per fare grandi e importanti passi avanti. Perchè allora continuare a fare grandi passi indietro? Questa è una domanda a cui le nuove generazioni dovranno dare risposta.
Perchè ancora dopo tanti anni queste tematiche sembrano ancora lontane e non sono considerate una priorità per la nostra società?
Poiché, proprio perchè lontane, non sono considerate prioritarie. In quanto lontane non sono considerate reali perchè non le possiamo toccare con mano. Perchè siamo educati a pensare noi stessi, alla nostra dimensione personale e non sociale.
Hai qualche idea concreta da suggerire ai tuoi coetanei perchè si mobilitino nelle loro città?
Credo che un primo e fondamentale passo sia cercare di informarsi il più possibile. Internet ,sopratutto per i giovani, è una fonte inesauribile di risorse. Il secondo passo credo sia quello di una presa di coscienza responsabile. Ciò che accade nel mondo, anche in Paesi lontanissimi da noi, ci riguarda molto da vicino e influenza la nostra vita ogni giorno, anche se noi non ci accorgiamo di niente. Come società civile siamo tutti coinvolti e responsabili. La mobilitazione a questo punto è un automatico. Credo che un piccolo passo concreto sia iniziare a lavorare ed educare il piccolo mondo che ci circonda, ridurre gli sprechi e i nostri vizi per esempio.
Anche perchè fame e povertà sono presenti anche in Italia seppur i numeri siano minori. Guardiamoci intorno tutti i giorni: c’è tanto da fare!
In Italia in questi mesi si parla molto della crisi sociale, economica e politica che sta colpendo il nostro paese e non solo, mentre si tralasciano processi internazionali importanti come il negoziato sul clima delle Nazioni Unite. Come giudichi questa attenzione, seppur giusta, sull’emergenza di oggi ma che trascura le emergenze del domani?
Come ho già detto, siamo educati a pensare al nostro piccolo e poi al resto. Non capendo che l’emergenza di oggi è dovuta alla poca attenzione delle emergenze di ieri e alla totale noncuranza riguardo le emergenze di domani. E’ come pretendere che, durante un forte acquazzone, l’acqua non passi attraverso un vetro rotto aggiustato con del semplice scotch. Non calcolando poi l’ipotesi che il vetro si rompa definitivamente. Come giustificare poi ai cittadini, la spesa ,lo sforzo di aiutare, attraverso politiche di sostegno e sviluppo, Paesi dove ancora fame e povertà sono i problemi principali? Il mondo politico dovrebbe fare un grande passo di ammissione delle proprie colpe e spiegare che economia e interessi sono i punti chiave di ogni discorso politico. Spiegare perchè l’uomo e le sue necessità primarie sono sempre meno presenti in questi discorso.
Grazie Claudia e buon viaggio in Tanzania!
Si ringrazia CSPC – Fillmare l’ineffabile – Europa onlus per la cortese collaborazione