Volontariato a domicilio? La risposta di un’ONG locale alla carenza di aiuti per le famiglie.
Lo scorso 31 maggio 2020 la trasmissione Rai A sua Immagine ha parlato anche del nostro socio IBO Italia e in particolare del suo progetto a Parma “Custodiamoli a casa” a sostegno del personale sanitario.
Al Maggiore di Parma lavora Monica, è un’infermiera. Sin dai primi giorni dell’emergenza è stata coinvolta, insieme a colleghi, medici e altri professionisti del sistema sanitario, in turni di lavoro durissimi, lunghi e logoranti. Monica è anche una mamma. La sua bambina ha 4 anni e prima dell’emergenza, quando la mamma lavorava, andava all’asilo o dai nonni. Oggi Monica, così come tante altre mamme e papà, non può più contare su questi preziosissimi aiuti per la cura e la crescita di sua figlia e, come se non bastasse, fatica enormemente a trovare un aiuto baby-sitter perché il pericolo di contagio per chi frequenta la casa di un sanitario è molto alto e non tutti sono disposti a correrlo.
È qui che entra in gioco IBO Italia, una ONG che da più di 60 anni si occupa di cooperazione internazionale, sognando un mondo dove ognuno possa avere un’educazione e una formazione che lo renda libero; un mondo dove, coinvolgendo i giovani in percorsi di volontariato, si promuova impegno sociale, partecipazione e responsabilità. IBO non è un’Organizzazione solita nel lavorare in emergenza ma, come aveva già fatto in occasione degli ultimi terremoti avvenuti in Italia nel 2012 e 2016, ha scelto di riconvertire le proprie forze mettendole a servizio della comunità.
Così, intercettando l’urgente bisogno di cura dei più piccoli che al momento colpisce molte famiglie, nasce “Custodiscili a casa”. Un servizio che mira a garantire, attraverso volontari baby-sitter, la premurosa e sicura custodia per i figli del personale sanitario e socio-sanitario impegnato in prima linea nell’emergenza Coronavirus.
Fin dai primi giorni numerose sono state le richieste delle famiglie, così come le libere adesioni al progetto di giovani e non del territorio. Ad oggi, sono ormai cinque settimane che decine di volontari, selezionati, formati e indirizzati nelle differenti case prestano il loro servizio, direttamente a domicilio.
Va aggiunto che questo progetto è frutto di un eccezionale lavoro di squadra. Molte le associazioni e gli enti del territorio coinvolte; in primis l’ASL di Parma, l’Azienda Ospedaliera, Forum Solidarietà con il progetto di Parma WelFare e l’onlus Giocamico.
Al bisogno, la risposta della città non si è fatta attendere.
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